lunedì 15 dicembre 2014

LA BANALITA DEL MALE


Dicendo che chi vuol vivere e lavorare e studiare in Germania, deve imparare la lingua tedesca, il Ministro  bavarese, Joachim  Hermann, riprendendo l'argomento lanciata dal suo collega di partito e segretario generale Andreas Schuere,  della CSU bavarese, (Unione Cristiano-Sociale) sicuramente, anche se così dicendo, entrambi hanno scoperto l’acqua calda, non hai tutti i torti.

Ascoltando pure quello che dicono nei vari Talk-show, mi accorgo di quanto la politica e il comportamento dei singoli politici, da questa è dall'altra parte del Brennero, pur per diversi motivi e orizzonti, sia  pericoloso e banale.


Il bifolco bavarese, ora Ministro di Stato della libera nazione bavarese, ebbe pure il coraggio di dire che durante il Governo di Silvio Berlusconi, gli Italiani lasciavano annegare i clandestini nel Mediterraneo.

Il  Ministro di Stato della libera nazione dei bifolchi bavaresi, disse questo al Talk-show di Maybrit Illner, e nessuno dei presenti lo zitt, manco la Illner, che da brava vecchia Jena scabracca dello spin-giornalistico e del sobillamento di popolo, come tutte le altre sue degne colleghe; ne ha fatto una ragionare di vita e fonte di guadagno.

Sempre in Baviera, questa volta il bifolco bavarese, segretario generale di quella setta transalpina di bifolchi e massaie politiche, la CSU, ebbe anche a dire che gli stranieri, in Germania, nelle loro case, devono parlare  solo la lingua tedesca.
 

Diversi  decenni fa, quelli del Terzo Reich a  Berlino bruciavano i libri che non andavano loro a genio, anche quelli di Thomas Mann e altri sommi letterati della Germania; ora un bifolco bavarese vuole proibire lingue straniere sul suolo tedesco.

Ascoltando la freddezza con la quale questi disgraziati, dico queste cose, mi viene spontanea in mente determinazione dei membri della conferenza del Wannsee, dove, con freddo pragmatismo fu messa a punto la logistica per lo sterminio del Popolo ebraico su scala industriale.


La banalità del “nuovo” male oltre ad essere banale, è anche molto pericolosa. 

Banale, perché il suo spin-mediatico e politico, costellato di mezze verità e populismi, è semplicemente falso e contro producente in quanto non solo confonde e modifica a piacere la verità dei  i fatti, ma soprattutto perché destabilizza il pensiero di democrazia di una Nazione.

Pericolosa perché con lo stupido populismo, alimenta i rancori malcelati della popolazione dei disoccupati in gran parte ridotta all'osso.

La banalità del “nuovo” male ... questa è la frase che continuamente mi balzava alla mente mentre ieri sera ascoltavo il Talk-show di Maybrit Illner.

Parlavano di clandestini, di asilanti economici, di rifugiati politici e profughi di guerra, facendo a tratti, di tutta l’erba, un fascio come se le sorti della Germania dipendesse da quattro profughi di Guerra e dalla delinquenza afro-arba della Kyenge.

I propagatori della banalità del male pero non vogliono ammettere che i  problemi della Germania non sono certo gli asilanti.

Il problema della Germania è il suo debito che come quello dell’Italia; ammonta  a ben oltre 2000miliardi e la sua reale quota di disoccupati che ammonta a ben oltre il 10%  formato da quasi tre milioni di disoccupati reali e da oltre quattro milioni di disoccupati a lungo termine, per un totale di oltre sette milioni di persone senza lavoro.

Questi sono i problemi reali della Germania, non la diversità delle lingue parlate e scritte dell’Umanità.

L’unica differenza tra il debito pubblico tedesco e quello italiano sta nel fatto che mentre in Germania, il debito fu fatto per assistere e permettere una vita decente anche al più povero dei cittadini, in mancanza di fondi fiscali, spariti in seguito ad una falsa politica industriale;  che anche grazie a Stati canaglia come il Lussemburgo permettono alla grande industria di insediarsi nei loro territori, pagando la millesima del dovuto al loro fisco nazionale; il debito italiano è stato fatto per alimentare la mafia politica e i loro picciotti istituzionali.

Fessi gli uni, fessi gli altri, solo che i fessi teutonici, più propriamente definibili come “Vollidioten”, possono contare su tutta una sfilza di piccoli ruffianucci come gli olandesi, i polacchi e i Paesi baltici e scandinavi; i fessi italiani, invece o più propriamente definibili come coglioten; dai  Vollidioten tedeschi e ruffiania Nordeuropea varia,  son indicati con ambigua demagogia politica e determinata banalità del male; con disdegno e disprezzo come gentaglia di seconda classe.

Mentre però agli italiani basta impiccare la nomenklatura dalle pensioni di oltre 100mila Euro mensili, ridurre a metà i suoi deputai e senatori e prendere a calci i senatori a vita è tagliare loro vitalizi e privilegi vari, la Germania poverina lei, questo non lo può fare.

In Germania non esiste la criminalità politica.

In Germania esiste e cova sotto le ceneri: La banalità del “nuovo” male.

La banalità del “nuovo” male in Germania esiste per davvero e convive in perfetto accordo con le teorie di Hannah Arend.

La banalita del “nuovo”  male, in Germania si manifesta nelle bestiali affermazioni di un altro bifolco bavarese, certo Hans Peter Fridrich, ex ministro degli interni a Berlino, silurato dalla Merkel per pura e e semplice incapacità, il quale ad ogni  occasione, con la stessa monotonia di falso spergiuro, andava blaterando che l’Italia deve fare di più per i clandestini.

La banalità del “nuovo” male della politica tedesca, dopo Ludwig Erhard,  trova la sua sorgitudine; ed è ben radicata,  nella nefasta e ambigua convinzione dei più, che la Germania sia la Leitkultur (cultura guida) dell’Umanità.

La banalita del “nuovo” male in Germania si cela nell’ancor ancora più nazionalista e ambigua politica dei bavaresi, i quali, pur non sapendo in che percentuale le loro chiappe siano di origine ariana , zingara e turca, si credono i veri tedeschi e la Baviera come unica detentrice delle direttive culturali per la Germania, l’Europa e il Mondo.

Secondo me; la pericolosa banalità del male in Germania la si trova proprio in questo.

Lo stoico spirito nazionalista della popolazione tedesca che non ne vuol saperne di ammettere che la politica della CDU-CSU,  da Helmut Kohl in poi, ha in sostanza distrutto la Germania.

La forza della banalità del male è appunto quel castello di carta, costruito sulle sabbie mobili della Storia, che tutto inghiotte, niente perdona e tanto meno dimentica … so ein Scheiß.

http://www.zdf.de/ZDFmediathek/kanaluebersicht/414#/beitrag/video/2302654/maybrit-illner-vom-11-Dezember