venerdì 24 novembre 2017

Ipocrisie europee.


La Partia delle Ong è la Germania. 

È impossibile pensare a una Germania senza le Ong.
Le Ong regolano la vita sociale di decine di milioni di Cittadini tedeschi, senza le Ong la Germania si fermerebbe e culturalmente sarebbe sicuramente molto più povera e sterile. 

Quasi tutte le attività sociali e culturali della Germania sono controllate dalle Ong. 

Ci sono le Ong dei collezionisti di francobolli, quelle sportive, quelle dei giardinieri e degli ortolani, della protezione di questo e di quello, e contro di questo e anti quello e quest’altro ancora. 

Gli ambientalisti, animalisti, femministi, sessisti e umanisti son tutti riuniti nelle diverse e più disparate Ong. 

Oggigiorno in Germania ci sono quasi 600mila Ong vale a dire 7  per ogni 1000 abitanti e altre ne verranno ancora. 

Pertanto si può benissimo dire che ogni aspetto della vita sociale e culturale tedesca è monitorato e controllato dallo statuto federale che regola il comportamento giuridico delle Ong. 

Le Ong, questo almeno in Germania sono appunto associazioni e società private essenti da tasse dove s’incrementa, senza scopo di lucro e per il bene comune; una  qualsiasi forma di attività sportiva o culturale. 

Tradurre Ong ovvero: Organizzazione non governativa in Lingua Tedesca non ha senso, ne verrebbe fuori un non qualificabile obbrobrio linguistico senza capo ne coda. 

La vera denominazione delle Ong in Germania si racchiude in due sillabe: e.V che ne stabiliscono la loro posizione giuridica e che non significa altro che ”eingetragenen Verein,” ovvero Associazione registrata, presso un Tribunale civile. (Amtsgericht) 

Le Ong pertanto sono registrate con atto notarile presso il Tribunale civile di loro residenza. 

Chiunque può fondare una Ong, le norme e le regole sono uguali per tutte. 

L’associazione Ong deve avere un Nome.

La specificazione o ragione della registrazione della Ong nel Registro federale.


Deve dichiarare lo scopo della sua fondazione.



Dichiarare la quota annua d’iscrizione e chi l’ha stabilita e perché.


Deve dichiarare le regole e le ragioni per le quali e quando una riunione amministrativa dei membri sia necessaria.
  

Annualmente, le Ong devono presentare presso l’ufficio delle imposte (Finanzamt) il loro bilancio e situazione finanziaria, dichiarando anche eventuali contributi da privati non aderenti ma simpatizzanti dell’organizzazione ed è proprio qui in questo punto che casca l’asino. 

Un contributo milionario, magari frazionato in più rate e sotto diverse voci da parte di privati o altre associazioni o organizzazioni ad una Ong come ad esempio la Jugend Rettet e V,oppure la Sea Watch e.V o chicchessia, dovrebbe far alzare le sopracciglia a qualsiasi funzionario del Ministero delle Finanze e quello dovrebbe chiedersi subito da dove pervengono tutti quei soldi e come e perché sono impiegati o se saranno spesi legalmente. 

Come si può ad esempio definire legale il comportamento delle varie Ong impiegate nel “salvataggio” dei cosiddetti profughi di guerra e rifugiati politici afro –arabi e magrebini, o asiatici, quando sappiamo benissimo  che la gran parte di questa gente,  proviene da Paesi con Governi democraticamente eletti dove non esistono rivoluzione o guerre dalle fuggire? 

La grande buffonata del Secolo la vedo anche nel fatto che a Berlino i parlamentari del Bundestag si stanno prendendo per le gengive e i parrucchini sul fatto se sia lecito o meno, dichiarare i Paesi del Magreb Paesi sicuri e democraticamente stabili, tanto da poter permettere il rimpatrio coatto della delinquenza magrebina nei rispettivi Paesi: Tunisia, Algeria e Marocco. 

Come si può e per quale ragione poi, si dovrebbe dare asilo politico a gente dei Paesi del Magreb? 

La Tunisia, è il Paese della Primavera araba per eccellenza e come tale si sta rinnovando inviando tramite le Ong tedesche  tutti i suoi galeotti in Italia. 

l’Algeria e il Marocco poi sono Paesi civili e democratici, come mai le Ong tedesche “salvano” i cittadini di questi Paesi e li trasportano al sicuro in Italia o li trasbordano su imbarcazioni più capienti della Guardia Costiera Italiana della Frontex la Guardia Costiera Europea o in quelle della Marina Militare della Germania che nell’ambito della ’“Operazione Sophia” ha addirittura dislocato la sua migliore  Fregata la “Mecklenburg Vorpommer” che se non vado errato proprio in questi giorni è stata avvicendata dalla Fregata Schleswig Holstein. 

Come si può dare ad esempio asilo politico a nigeriani che dal Nord della Nigeria dicono di essere fuggiti dalle persecuzioni di Boco Harn und che a forza di correre sono finiti in Sicilia ,quando ben sappiamo che sarebbe bastato che  si fossero spostati a casa loro  di una decina di chilometri più a Sud  per essere al sicuro? 

Tutte queste imbarcazioni Ong o militari Natoche siano; scaricano  in Italia il loro carico formato in gran parte da fuggiaschi clandestini magrebini usciti dalle rispettive patrie galere e  senza reale permesso dai loro rispettivi Paesi.

Come fa il Pakistan ha permettere che suoi cittadini lo offendano chiedendo asilo politico in Italia e altrove, qui lo stesso ragionamento vale per l'india.


Gli stessi che nei loro rispettivi Paesi europei accusano l’Italia di non fare  abbastanza per l’assistenza alla criminalità afro –araba e magrebina che loro stessi scodellano in Italia, sono gli stessi figli di puttana che acclamano la chiusura dei loro confini e il dislocamento dei loro Panzer a difesa dei loro confini. 

Dove la vediamo la tanto acclamata responsabilità umana, la misericordia, la carità cristiana, nel comportamento dell’Ong nel mare Mediterraneo? 

Com’è possibile che l’Italia in primis si lasci praticamente invadere da decine di migliaia di giovani sani, robusti e nen nutriti che scappano dai loro Paesi per farsi mantenere in Italia. 

Com’è possibile che si permetta il nascere di un organizzazione come la MOAS che praticamente controlla tutto il traffico di esseri umani, perché è proprio di questo che si tratta e di operare da Malta che ha è dimostrato di essere un vero e proprio covo di lochi farabutti, e la si lascia smistare centinaia di miglia di esseri umani l’Anno con un immane giro di soldi che si possono solo contare in metri cubi. 

Da dove provengono e dove finiscono questi soldi? 

Com’è possibile ci sia ancora gente, che crede che il pedaggio dei fuggiaschi sia pagato dai loro familiari nei loro rispettivi paesi di origine quando ben sappiamo che non hanno nemmeno soldi per comprarsi da mangiare?

Com’è possibile che nessuno pensi a fermare questo scempio, questo crimine all’Umanità entrando in forze in Africa per aiutare la gente che soffre e muore di stenti, di sete e di fame? 

Dove cazzo si è nascosto l’homo sapiens con la sua umanità e responsabilità civile verso i più deboli e bisognosi? 

Dobbiamo forse considerare umano il comportamento di Jugend Rettet agli ordini di un’attricetta televisiva tedesca nota soprattutto per aver sposato un vecchio babbeo pieno di soldi? 

Le altre Ong non sono certo migliori, il loro fare e semplicemente obbrobrioso come l’equipaggio del veliero inglese Anmistat impiegato nel trasporto di schiavi africani nei Caraibi. 

Che differenza passa tra la Aminstat e le Ong, se non nel trattamento del loro carico umano?   

Secondo me nessuna, il loro comune scopo era ed è il lucrare sulla miseria e sulla disperazione umana.  

Ciò che mi meraviglia e mi rammarica è l’ambiguo comportamento dei politici tedeschi, il cui cinismo fa venie veramente la nausea anche al più refrattario essere umano che possa esistere su questo Pianeta. 

Non mi meraviglia invece il comportamento dei politici italiani, la cui innata indole criminale è ben conosciuta, come non mi sorprende la predisposizione del Popolo Italiano a sopportare tutte le mascalzonate dei loro rappresentati. 

Forse è proprio vero che ogni Popolo ha il Governo che si merita, non per niente allora L’Italia è considerata tra i Paesi più corrotti dell’Unione Europea. 

Un giorno la Vicepresidente del Tribunale penale di Bremen coniò una frase che mi è rimasta impressa e che secondo me calza a pennello per l’attuale situazione politica e sociale italiana:  

Justiz ist letztendlich nur ein Spiegel der Gesellschaft.

Handelt es sich um eine korrupte Gesellschaft, wird es auch in der Justiz Korruption geben. 

Alla fin fine la Giustizia non è altro che lo specchio della popolazione.

Se la popolazione è corrotta, vi sarà corruzione anche nella mgistratura 

Questo è vero, ora però io mi chiedo come mai nessun politico, nessun funzionario delle ,mposte, nessun Pubblico Ministero in Germania indaga e faccia luce sul comportamento e finanziamento delle Ong tedesche operanti nel traffico di esseri umani, perché è di questo che alla fine di conti si tratta: Traffico di esseri umani, nel Mare Nostrum …. und le stelle stanno a guardare.

giovedì 23 novembre 2017

"Spiegami L'Itala" My Ass. Basta Saviano.


Ho sempre avuto una grande stima e fiducia del giornalista Giovanni Di Lorenzo.  

Ho sempre apprezzato i suoi articoli e la sua intervista al Cancelliere a.D della Repubblica Federale di Germania Helmut Schmidt è una pietra miliare nella storia del giornalismo politico tedesco. 

Il Signor Giovanni Di Lorenzo oltre ad essere un giornalista politico molto ben preparato, possiede anche una vasta cultura, politica e sociale.  

Giovanni Di Lorenzo è anche moderatore del programma televisivo “3nach9” di Radio Bremen. 

Il Talk Show “3nach9” è un programma TV molto ben fatto che lascia persone di spicco dello spettacolo e della vita politica e sociale,  raccontare e anche ironizzare se stesse.
  

Il fatto che ora il Signor Giovanni Di Lorenzo, sia messo con Saviano mi sorprende e mi rammarica non certo di poco. 

Questa notizia l’ho appresa questa mattina ascoltando “mo –ma” Il magazzino de mattino, sul secondo canale TV ZDF.de, dove appunto la giornalista televisiva Dunja Hayal intervistando Giovanni Di Lorenzo, presentò il libro,  scaturito delle doglie cerebrali del duo Saviano – Di Lorenzo: Spiegami L’Italia. 

Fino a questa mattina, credevo che in Germania, cavalcare l'onda anti–berlusconiana e diffamare, criticare in modo negativo e ingiurioso, propagando mezze verità abilmente contraffatte, di farle sembrare reali e veritiere, gli ochhi della popolazione tedesca;   fosse una prerogativa dei giornalisti da strapazzo, alo soldo dei bifolchi della mediocrità politica tedesca, oppure  di sinistroidi e piccoli  spauracchi della cultura italiana ben accolti e coccolati in un  Associazione Culturale Italo –Tedesca come quella di Bremen, ad esempio.

Purtroppo però, devo costatare che oggi giorno; anche giornalisti di spicco come il Signor Giovanni Di Lorenzo prostituisco il loro intelletto e professionalità fomentando astio e diffidenza tra gli Italiani e i Tedeschi in Germania.

Fino a poco temo fa; pensavo che la prostituzione mediatica fosse solo una prerogativa per “giornalisti” come il Tobias Piller oppure il suo degno collega Udo Gümpel.

Volessimo poi allungare la lista dei giornaisti alla quale ora anche Giovanni di Lorenzo si è accodato, potremmo benissimo aggiungerci anche  la altoatesina Grübe o  dell'alpino  rinnegato pure lui  altoatesino di Brunico che risponde la nome di Markus Lanz.

Quest'ultimo poi è il caporale degli alpini (Battaglione Vicenza pare)  che nel suo Talkshow; sempre sul secondo canale TV della ZDF. sputtanando Berlusconi e gli italiani, diede grande risalto a Martin "Kapo" Schulz membro onorario dei partigiani comunisti italiani dell'AMPI

Questo meschino modo di fare giornalismo è prerogativa degli stregoni della notizie e fattucchieri dello Spin-giornalistico in generale, ma nel modo più assoluto non di certo, di un giornalista che con la sua mordace schiettezza e serietà professionale come lo è Giovanni Di Lorenzo, che mi richiamava alla mente Walter Cronkite, il leggendario giornalista americano della CBS. 
  

La criminalità di stampo mafioso nei cessi di Posillipo e altri rioni nei bassifondi di città italiane specialmente nel nostro meridione; è una gran brutta cosa, che in realtà, anche se in forma meno violenta, si riscontra in ogni città; abbinare però questo tipo di criminalità rionale a oltre 60 (sessanta) Milioni di cittadini Italiani come sta facendo il fariseo Saviano, ora pure coadiuvato e sostenuto da Di Lorenzo, presentato e osannato alla TV tedesca, proprio grazie alla sua cooperazione con e per diretto interessamento di Giovanni Di Lorenzo,  è alquanto deplorevole, falso e ambiguo.
Giovanni Di Lorenzo così facendo si è messo sullo stesso gradino del fariseo Saviano.

In un prossimo futuro, specialmente dalla melma del giornalismo politico tedesco e nella già comprovata ambiguità culturale di dubbie Associazioni Italo –tedesche, come quella di Bremen; emergeranno come funghi velenosi articoli, conferenze e "serate culturali" atte solo a infangare il nome dell’Italia e degli Italiani facendoli passare tutti per mafiosi e per fascisti. 

Quest’ambiguo modo di far giornalismo in Germania e che sia ben chiaro questo; contribuirà di non poco ad aumentare la diffidenza tra la Popolazione tedesca e italiana, creando, specialmente in Italia, un'apprensione così grande nei confronti della Germania; da rasentare l’odio politico e  sociale. 

PS: Alla domanda della moderatrice Dunja Hayali del perché Saviano, non era venuto nello studio televisivo per un intervista, Di Lorenzo rispose che Saviano era sotto protezione e la sua scorta temeva per la sua sicurezza. 
Wahnsinn, pazzesco, roba da matt, roba da matt.



 Questo articolo lo presi dal Web nel 2010, leggetelo o fatevelo tradurre, qui il fatiscente Saviano, da sfogo di tutta la sua schifosa, vile e viscida demagogia.

Nessuno si deve sorprendere se un giorno,  qualcuno metterà il Saviano a tacere in modo definitivo e permanente;  una buona volta per tutte..

By ROBERTO SAVIANO

Published: January 24, 2010 

Italy’s African Heroes

Naples, Italy

WHEN I was a teenager here, kids used to shoot dogs in the head. It was a way of gaining confidence with a gun, of venting your rage on another living creature. Now it seems human beings are used for target practice.

This month, rioting by African immigrants broke out in Rosarno, in southern Italy, after at least one immigrant was shot with an air rifle. The riots were widely portrayed as clashes between immigrants and native Italians, but they were really a revolt against the ’Ndrangheta, the powerful Calabrian mafia. Anyone who seeks to negate or to minimize this motive is not familiar with these places where everything — jobs, wages, housing — is controlled by criminal organizations.

The episode in Rosarno was the second such uprising against organized crime in Italy in the last few years. The first took place in 2008 in Castel Volturno, a town near Naples, where hit men from the local mob, the Camorra, killed six Africans. The massacre was intended to intimidate, but it set off the immigrants’ anger instead.

In Castel Volturno, the immigrants work in construction. In Rosarno, they pick oranges. But in both places the mafias control all economic activity. And the only ones who’ve had the courage to rebel against them are the Africans.

An immigrant who lands in France or Britain knows he’ll have to abide by the law, but he also knows he’ll have real and tangible rights. That’s not how it is in Italy, where bureaucracy and corruption make it seem as if the only guarantees are prohibitions and mafia rule, under which rights are nonexistent. The mafias let the African immigrants live and work in their territories because they make a profit off them. The mafias exploit them, but also grant them living space in abandoned areas outside of town, and they keep the police from running too many checks or repatriating them.

The immigrants are temporarily willing to accept peanut wages, slave hours and poor living conditions. They’ve already handed over all they owned, risked all they had, just to get to Italy. But they came to make a better life for themselves — and they’re not about to let anyone take the possibility of that life away.

There are native Italians who reject mafia rule as well, but they have the means and the freedom to leave places like Rosarno, becoming migrants themselves. The Africans can’t. They have to stand up to the clans. They know they have to act collectively, for it’s their only way of protecting themselves. Otherwise they end up getting killed, which happens sometimes even to the European immigrant workers.

It’s a mistake to view the Rosarno rioters as criminals. The Rosarno riots were not about attacking the law, but about gaining access to the law.

There are African criminals of course, African mafiosi, who do business with the Italian mafias. An increasing amount of the cocaine that arrives here from South America comes via West Africa. African criminal organizations are amassing enormous power, but the poor African workers in Italy are not their men.

The Italian state should condemn the violence of the riots, but if it treats the immigrants as criminals, it will drive them to the mafias. After the Rosarno riots, the government moved more than a thousand immigrants to detention centers, allegedly for their own safety, and destroyed the rudimentary camp where many of them had lived. This is the kind of reaction that will encourage those immigrants to see the African criminal organizations as necessary protection.

For now, the majority resist; they came to Italy to better themselves, not to be mobsters. But if the Africans in Rosarno had been organized at a criminal level, they would have had a way to negotiate with the Calabrian Mafia. They would have been able to obtain better working and living conditions. They wouldn’t have had to riot.

Italy is a country that’s forgotten how its emigrants were treated in the United States, how the discrimination they suffered was precisely what allowed the Mafia to take root there. It was extremely difficult for many Italian immigrants, who did not feel protected or represented by anyone else, to avoid the clutches of the mob. It’s enough to remember Joe Petrosino, the Italian-born New York City police officer who was murdered in 1909 for taking on the Mafia, to recognize the price honest Italians paid.

Immigrants come to Italy to do jobs Italians don’t want to do, but they have also begun defending the rights that Italians are too afraid, indifferent or jaded to defend. To those African immigrants I say: don’t go — don’t leave us alone with the mafias.


Roberto Saviano is the author of “Gomorrah: A Personal Journey Into the Violent International Empire of Naples’ Organized Crime System.” This essay was translated by Virginia Jewiss from the Italian.


martedì 21 novembre 2017

MAJAK


 
 
 
Il nostro futuro c’è già e questa nella foto è la sua faccia.

Majak in  lingua russa significa: Faro.

Un Faro indica la strada ai naviganti o schiarisce la notte mostrando ciò che il buio nasconde.

La città di Majak situata nella parte sud dei Monti Urali è stata voluta da Stalin quale laboratorio per la ricerca nucleare e la costruzione di bombe atomiche.

La città segreta fu costruita dai deportati politici dei vari Gulag sparsi nella zona e per tanto tempo non è stata  segnata su nessuna carta geografica civile, ma esiste, anche se sconosciuta ai più, è come un Faro ci mostra di quello che è avvenuto in quella città segreta in passato, illuminano sopratutto il futuro che il nucleare ci sta preparando.

Il Mondo del popolo bue non sentì nemmeno parlare di quanto è accaduto il 29 settembre 1957, quando da quelle parti, una cisterna di cemento contenente diverse centinaia di tonnellate di  materiale radioattivo, scoppiò liberando una nuvola rossastra radioattiva che si alzò, stando ai racconti dei pochi sopravvissuti, per quasi un Chilometro e poi, pian piano, ricadde sulla Città e dintorni ammazzando miglia di persone e distruggendo in un paio di giorni tutta la vegetazione e la fauna dei dintorni.

L’esplosione avvenne appunto per il mal funzionamento nel sistema di raffreddamento della cisterna contenente il materiale radioattivo.

Questo in sintesi quanto successe a MAJAK il 29 Settembre del 1957:  

 Il personale di servizio in una Cisterna di Cemento armato contente 250 metri cubi di materiale molto radioattivo nel corso dell’anno del Signore 1956, riscontrò delle perdite d’acqua, e l’Impianto di raffreddamento fu fermato, di conseguenza la poltiglia radioattiva nella Cisterna, a causa del calore cominciò a prosciugarsi. (questo pericolo nei castorini tedeschi non esiste)

 Il 29 Settembre, i gas dei nitrati salati, esplosero a causa di una scintilla elettrica causata da uno dei sensori di controllo nella cisterna, ed un’enorme quantità di diversi materiali radioattivi, di lunga vita come gli isotopi Strontium- 90, Cäsium-137 e Plutonio- 239 con una durata di 29, 30 o 24.000 anni venne immessa nell’atmosfera.

Stando alle informazioni fornite dalla Società Majak, l’esplosione liberò nell’atmosfera materie radioattive varianti da 4 a 10 (un dieci con con diciassette zeri) di Becquerel (400 PBq) su una Zona di circa 20.000 Km²

L’incidente è pertanto paragonabile alla Catastrofe di TSCHERNOBYL, anche se molte fonti parlano di una quantità ben superiore di Radioattività liberata.

Circa il 90% della quantità radioattiva, ricadde sul luogo, il 10% fu trasportato dai Venti verso Nord (la cosi detta scia degli Urali) fino a 400 Km di distanza.

L’Istituto internazionale per la classificazione degli incidenti nucleari INES , classifica MAJAK con un 6, mentre (per ora) solamente TSCHERNOBYL ha raggiunto nella Scala di graduatoria, la massima valutazione possibile, ciò è, la 7.

A differenza di Tschernobyl, dove la termica dell’esplosione causata dall’incendio della Grafite scaraventò a grandi altezze una gran parte dei radionuclidi nell’atmosfera, a MAJAK invece, grazie alla bassa temperatura del Materiale (rispetto a TSCHERNOBYL), le radiazioni rimasero più circoscritte nell’ambito regionale.

Questo è quanto si devono attendere i nostri Posteri se mai la Razza Umana tra qualche centenario di anni o qualche millennio sarà ancora presente sulla Terra.

I contenitori Castoro tedeschi.

Un CASTOR ha un temperatura interna di almeno 400° C.

Dopo il raffreddamento del materiale radioattivo nei castorini, (30 anni o giù di li) si renderà necessaria l’apertura dei contenitori per il trasbordo del metallo pesante in contenitori permanenti cosiddetti PLUX di un metro e mezzo di diametro per cinque di lunghezza.

Solamente allora, e solamente dopo il “travaso” finale nei contenitori PLUX, è previsto lo stivaggio finale, dove ancora nessuno lo sa, e per come si sente dire ora, potrebbe restare, la in superfice dove stanno, anche qualche milione d’anni.

 Chi sa, un giorno forse  i PLUX saranno definitivamente stivati da qualche parte.

Ti posso dire solamente che i PLUX, saranno stivati in qualche posto, dove resteranno definitivamente per i millenni a venire.

In proposito, molte informazioni che abbiano qui in Germania ci vengono date dalla TV, mentre  posso vedere bene che  purtroppo nel bel Paese in Tv e sui media vi danno poche o nessune informazioni scientifiche  riguardo al nucleare. Ora qui in Germania c’è chi sostiene che il sito definitivo  sarà la città di Gorleben.

A Gorleben non li vogliono, il proprietario del Terreno sotto il quale ci sono i giacimenti di sale minerale, laddove gli esperti federali credono si trovi il posto più sicuro del pianeta, non vuole vendere il Terreno al Governo Federale.

Il Proprietario del Terreno è il Conte von Brenstroff che possiede proprio da quelle parti, vasti boschi e alberi per cellulosa e altri prodotti forestali rifiuto già una trentina d’anni fa, 26 milioni di DM in cambio del Terreno.

Anche la Chiesa protestante è proprietaria di diversi terreni confinanti con quelli del Conte von Brennstroff e neanche i preti  vogliono vendere i loro terreni.  

Al Governo Federale non rimane che l’esproprio ai Termini di Legge, per poterlo fare, però, dovrebbe  dimostrare la sicurezza delle cave nei millenni a venire, e per tanto di Gorleben non se ne farà niente, credimi.

Rimarrebbero le formazioni di Granito del Baden Würtenberg ma quelli hanno già risposto picche, e non ne vogliono nemmeno sentirne parlare.  

Il sistema basato sulle caratteristiche dell’argilla nel quale credono i soliti svizzerotti, non funzionerà nemmeno,  per quanto gli strati d’argilla siano impermeabili, con il tempo e il calore che sempre emaneranno i contenitori Plux, l’argilla si asciugherebbe e si screpolerà ed eccoti aperta la strada all’acqua che se ne frega altamente di tutto e mangiucchia tutto ciò che le capita a tiro, all’ infuori dell’Oro e dei Diamanti.

In Mare, dove finirono negli anni 60 ben  260 mila barili di scorie radioattive che tutta l’industria Nucleare Europea fece rotolare negli abissi, non si può più buttare manco una cicca, pertanto ci sarà da ridere.  
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Il Guadagno per gli Armatori in questi casi è immenso, carichi in Porto, scarichi in Mare.
Semplice, veloce, efficiente, redditizio.
Il lordo per l'armatore in questo caso e di qualche milioncino di euro, meno spese, e quei quattro soldi che deve pagare qua è la per indurre certi addetti ai lavori a guardare dall'altra parte.
Dato che la proprietaria della Nave la Wagenborg di Gröningen in Olanda possiede qualche cosa come un paio di centinai di Navi, sta più che sicura che, onde evitare tanti impicci burocratici questa roba viene caricata diciamo alla chetichella e seppellita in Mare. I soldi spariscono nelle tasche dei Signori dal Colletto Bianco che a volte usano le Navi per i loro affarucci privati.
In pratica e un po' come la storia del Arsenale militare della DDR compatibile con gli Armamenti di Gheddafi, ma questa è un altra Storia.
È molto facile sai, la Criminalità Organizza e Burocratica esiste pure e specialmente in Olanda, solo che gli olandesi sono molto più intelligenti degli Italiani e la chiamano Business, non Mafia. 

Andando avanti di questo passo, con un MAJAK di qua, un TSCHERNOBYL di là, un LONG ISLAND dall’altra parte dello Stagno assieme all’INDIAN POIN di Domenica sera, e non scordiamoci di SALLFIELD e di tutti gli altri, non credo che dobbiamo aspettare il futuro, ci siamo già dentro fino al collo, siamo arrivati, siamo nel futuro.

Andando avanti di questo passo penso che non ci dovremmo preoccupare per i nostri posteri, Marista, mica ci saranno quelli sai, l’Umanità sparirà molto prima.

Nix posteri, andando avanti cosi, spariremo prima noi, e loro non ci saranno mai.  

Perché ti sto parlando di MAJAK?

 Eccoti la gran trovata di Big Mama Angelina, fresca di Stampa e sentita ieri sera anche la TG delle 19:00 sulla ZDF e alle 20:00 su l’ARD.

Un bell’accordo intergovernativo con la Russia  per il  trasporto di circa 1.000 barre di combustibile dal deposito intermedio di  Ahaus nel Baden Würtenberg,  a Mayak centro nucleare negli Urali  

 
Umweltschuetzer-gegen-deutschen-atommuell_aid_570421.html

 
Russische Umweltschutzorganisationen haben Bundeskanzlerin Angela Merkel aufgefordert, deutschen Atommüll im eigenen Land zu entsorgen.
 
 Die Regierungsvereinbarung über den Transport von fast 1000 Brennelementen aus dem Zwischenlager Ahaus in das Atomzentrum Majak am Ural sei „unverantwortlich“.

Schon heute gehöre die Region Tscheljabinsk zu den am schwersten radioaktiv verseuchten Regionen der Welt, hieß es in einem am Dienstag in Moskau veröffentlichten Brief an Merkel. Deutschland müsse wie zum Beispiel Tschechien in der Lage sein, seinen Müll selbst zu entsorgen.

Der geplante Transport sei ein neuer Schlag für die unter extremer Strahlenbelastung leidenden Menschen im Gebiet Tscheljabinsk etwa 1500 Kilometer östlich von Moskau. Zehntausende Quadratkilometer Fläche samt Flüssen und Seen seien dort verseucht, hieß es in dem von der russischen Stelle der Umweltschutzorganisation Greenpeace veröffentlichten Schreiben. In der Nahrungskette seien erhöhte Strahlenwerte nachweisbar. Jährlich würden etwa 50 von 1000 Kindern mit schweren Missbildungen geboren, geben die zehn Unterzeichner an.
 

Le associazioni ambientali russe hanno invitato la Cancelliera  Merkel a tenersi i rifiuti radioattivi a casa propria.

Gli accordi tra Russia e Germania che prevedono il trasporto di quasi 1000 Elementi per Reattori nucleari dal sito provvisorio di Ahaus, nel Baden Würtenberg, a MAJAK negli Urali , e nota che da Ahaus viene il nuovo Commissario Europeo per l’energia Öttinger ,di cui ti parlavo ieri come di un irresponsabil e

Già oggi la Regione di Tscheljabinsk è la più contaminata del Mondo.

Nella Regione a circa 1500 Km da Mosca decine di migliaia di Km² di terreno, assieme ai fiumi e ai laghi, da come si legge in una Nota di Greenpeace.

Nella catena d’alimentazione si riscontrano elevate quantità d radiazioni e annualmente 50 bambini su mille nascono con grandi malformazioni.

Come vedi il futuro che credevamo lontano qualche migliaio d’anni, per molti  è già cominciato e anche noi ci siamo dentro fino al collo.

In questo scenario sta più che sicura che già ora ci sono essere umani che soffrono e rimpiangono i posteri che, fortuna loro, non nasceranno mai.

Ciao.

Franco
 

http://www.maristaurru.com/index.php/Scritti/Parpaiola-LfG-Centrali-Nucleari-un-Faro-Majak-in-russo-ci-mostra-il-futuro-e-non-e-bello.html