martedì 21 novembre 2017

MAJAK


 
 
 
Il nostro futuro c’è già e questa nella foto è la sua faccia.

Majak in  lingua russa significa: Faro.

Un Faro indica la strada ai naviganti o schiarisce la notte mostrando ciò che il buio nasconde.

La città di Majak situata nella parte sud dei Monti Urali è stata voluta da Stalin quale laboratorio per la ricerca nucleare e la costruzione di bombe atomiche.

La città segreta fu costruita dai deportati politici dei vari Gulag sparsi nella zona e per tanto tempo non è stata  segnata su nessuna carta geografica civile, ma esiste, anche se sconosciuta ai più, è come un Faro ci mostra di quello che è avvenuto in quella città segreta in passato, illuminano sopratutto il futuro che il nucleare ci sta preparando.

Il Mondo del popolo bue non sentì nemmeno parlare di quanto è accaduto il 29 settembre 1957, quando da quelle parti, una cisterna di cemento contenente diverse centinaia di tonnellate di  materiale radioattivo, scoppiò liberando una nuvola rossastra radioattiva che si alzò, stando ai racconti dei pochi sopravvissuti, per quasi un Chilometro e poi, pian piano, ricadde sulla Città e dintorni ammazzando miglia di persone e distruggendo in un paio di giorni tutta la vegetazione e la fauna dei dintorni.

L’esplosione avvenne appunto per il mal funzionamento nel sistema di raffreddamento della cisterna contenente il materiale radioattivo.

Questo in sintesi quanto successe a MAJAK il 29 Settembre del 1957:  

 Il personale di servizio in una Cisterna di Cemento armato contente 250 metri cubi di materiale molto radioattivo nel corso dell’anno del Signore 1956, riscontrò delle perdite d’acqua, e l’Impianto di raffreddamento fu fermato, di conseguenza la poltiglia radioattiva nella Cisterna, a causa del calore cominciò a prosciugarsi. (questo pericolo nei castorini tedeschi non esiste)

 Il 29 Settembre, i gas dei nitrati salati, esplosero a causa di una scintilla elettrica causata da uno dei sensori di controllo nella cisterna, ed un’enorme quantità di diversi materiali radioattivi, di lunga vita come gli isotopi Strontium- 90, Cäsium-137 e Plutonio- 239 con una durata di 29, 30 o 24.000 anni venne immessa nell’atmosfera.

Stando alle informazioni fornite dalla Società Majak, l’esplosione liberò nell’atmosfera materie radioattive varianti da 4 a 10 (un dieci con con diciassette zeri) di Becquerel (400 PBq) su una Zona di circa 20.000 Km²

L’incidente è pertanto paragonabile alla Catastrofe di TSCHERNOBYL, anche se molte fonti parlano di una quantità ben superiore di Radioattività liberata.

Circa il 90% della quantità radioattiva, ricadde sul luogo, il 10% fu trasportato dai Venti verso Nord (la cosi detta scia degli Urali) fino a 400 Km di distanza.

L’Istituto internazionale per la classificazione degli incidenti nucleari INES , classifica MAJAK con un 6, mentre (per ora) solamente TSCHERNOBYL ha raggiunto nella Scala di graduatoria, la massima valutazione possibile, ciò è, la 7.

A differenza di Tschernobyl, dove la termica dell’esplosione causata dall’incendio della Grafite scaraventò a grandi altezze una gran parte dei radionuclidi nell’atmosfera, a MAJAK invece, grazie alla bassa temperatura del Materiale (rispetto a TSCHERNOBYL), le radiazioni rimasero più circoscritte nell’ambito regionale.

Questo è quanto si devono attendere i nostri Posteri se mai la Razza Umana tra qualche centenario di anni o qualche millennio sarà ancora presente sulla Terra.

I contenitori Castoro tedeschi.

Un CASTOR ha un temperatura interna di almeno 400° C.

Dopo il raffreddamento del materiale radioattivo nei castorini, (30 anni o giù di li) si renderà necessaria l’apertura dei contenitori per il trasbordo del metallo pesante in contenitori permanenti cosiddetti PLUX di un metro e mezzo di diametro per cinque di lunghezza.

Solamente allora, e solamente dopo il “travaso” finale nei contenitori PLUX, è previsto lo stivaggio finale, dove ancora nessuno lo sa, e per come si sente dire ora, potrebbe restare, la in superfice dove stanno, anche qualche milione d’anni.

 Chi sa, un giorno forse  i PLUX saranno definitivamente stivati da qualche parte.

Ti posso dire solamente che i PLUX, saranno stivati in qualche posto, dove resteranno definitivamente per i millenni a venire.

In proposito, molte informazioni che abbiano qui in Germania ci vengono date dalla TV, mentre  posso vedere bene che  purtroppo nel bel Paese in Tv e sui media vi danno poche o nessune informazioni scientifiche  riguardo al nucleare. Ora qui in Germania c’è chi sostiene che il sito definitivo  sarà la città di Gorleben.

A Gorleben non li vogliono, il proprietario del Terreno sotto il quale ci sono i giacimenti di sale minerale, laddove gli esperti federali credono si trovi il posto più sicuro del pianeta, non vuole vendere il Terreno al Governo Federale.

Il Proprietario del Terreno è il Conte von Brenstroff che possiede proprio da quelle parti, vasti boschi e alberi per cellulosa e altri prodotti forestali rifiuto già una trentina d’anni fa, 26 milioni di DM in cambio del Terreno.

Anche la Chiesa protestante è proprietaria di diversi terreni confinanti con quelli del Conte von Brennstroff e neanche i preti  vogliono vendere i loro terreni.  

Al Governo Federale non rimane che l’esproprio ai Termini di Legge, per poterlo fare, però, dovrebbe  dimostrare la sicurezza delle cave nei millenni a venire, e per tanto di Gorleben non se ne farà niente, credimi.

Rimarrebbero le formazioni di Granito del Baden Würtenberg ma quelli hanno già risposto picche, e non ne vogliono nemmeno sentirne parlare.  

Il sistema basato sulle caratteristiche dell’argilla nel quale credono i soliti svizzerotti, non funzionerà nemmeno,  per quanto gli strati d’argilla siano impermeabili, con il tempo e il calore che sempre emaneranno i contenitori Plux, l’argilla si asciugherebbe e si screpolerà ed eccoti aperta la strada all’acqua che se ne frega altamente di tutto e mangiucchia tutto ciò che le capita a tiro, all’ infuori dell’Oro e dei Diamanti.

In Mare, dove finirono negli anni 60 ben  260 mila barili di scorie radioattive che tutta l’industria Nucleare Europea fece rotolare negli abissi, non si può più buttare manco una cicca, pertanto ci sarà da ridere.  
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Il Guadagno per gli Armatori in questi casi è immenso, carichi in Porto, scarichi in Mare.
Semplice, veloce, efficiente, redditizio.
Il lordo per l'armatore in questo caso e di qualche milioncino di euro, meno spese, e quei quattro soldi che deve pagare qua è la per indurre certi addetti ai lavori a guardare dall'altra parte.
Dato che la proprietaria della Nave la Wagenborg di Gröningen in Olanda possiede qualche cosa come un paio di centinai di Navi, sta più che sicura che, onde evitare tanti impicci burocratici questa roba viene caricata diciamo alla chetichella e seppellita in Mare. I soldi spariscono nelle tasche dei Signori dal Colletto Bianco che a volte usano le Navi per i loro affarucci privati.
In pratica e un po' come la storia del Arsenale militare della DDR compatibile con gli Armamenti di Gheddafi, ma questa è un altra Storia.
È molto facile sai, la Criminalità Organizza e Burocratica esiste pure e specialmente in Olanda, solo che gli olandesi sono molto più intelligenti degli Italiani e la chiamano Business, non Mafia. 

Andando avanti di questo passo, con un MAJAK di qua, un TSCHERNOBYL di là, un LONG ISLAND dall’altra parte dello Stagno assieme all’INDIAN POIN di Domenica sera, e non scordiamoci di SALLFIELD e di tutti gli altri, non credo che dobbiamo aspettare il futuro, ci siamo già dentro fino al collo, siamo arrivati, siamo nel futuro.

Andando avanti di questo passo penso che non ci dovremmo preoccupare per i nostri posteri, Marista, mica ci saranno quelli sai, l’Umanità sparirà molto prima.

Nix posteri, andando avanti cosi, spariremo prima noi, e loro non ci saranno mai.  

Perché ti sto parlando di MAJAK?

 Eccoti la gran trovata di Big Mama Angelina, fresca di Stampa e sentita ieri sera anche la TG delle 19:00 sulla ZDF e alle 20:00 su l’ARD.

Un bell’accordo intergovernativo con la Russia  per il  trasporto di circa 1.000 barre di combustibile dal deposito intermedio di  Ahaus nel Baden Würtenberg,  a Mayak centro nucleare negli Urali  

 
Umweltschuetzer-gegen-deutschen-atommuell_aid_570421.html

 
Russische Umweltschutzorganisationen haben Bundeskanzlerin Angela Merkel aufgefordert, deutschen Atommüll im eigenen Land zu entsorgen.
 
 Die Regierungsvereinbarung über den Transport von fast 1000 Brennelementen aus dem Zwischenlager Ahaus in das Atomzentrum Majak am Ural sei „unverantwortlich“.

Schon heute gehöre die Region Tscheljabinsk zu den am schwersten radioaktiv verseuchten Regionen der Welt, hieß es in einem am Dienstag in Moskau veröffentlichten Brief an Merkel. Deutschland müsse wie zum Beispiel Tschechien in der Lage sein, seinen Müll selbst zu entsorgen.

Der geplante Transport sei ein neuer Schlag für die unter extremer Strahlenbelastung leidenden Menschen im Gebiet Tscheljabinsk etwa 1500 Kilometer östlich von Moskau. Zehntausende Quadratkilometer Fläche samt Flüssen und Seen seien dort verseucht, hieß es in dem von der russischen Stelle der Umweltschutzorganisation Greenpeace veröffentlichten Schreiben. In der Nahrungskette seien erhöhte Strahlenwerte nachweisbar. Jährlich würden etwa 50 von 1000 Kindern mit schweren Missbildungen geboren, geben die zehn Unterzeichner an.
 

Le associazioni ambientali russe hanno invitato la Cancelliera  Merkel a tenersi i rifiuti radioattivi a casa propria.

Gli accordi tra Russia e Germania che prevedono il trasporto di quasi 1000 Elementi per Reattori nucleari dal sito provvisorio di Ahaus, nel Baden Würtenberg, a MAJAK negli Urali , e nota che da Ahaus viene il nuovo Commissario Europeo per l’energia Öttinger ,di cui ti parlavo ieri come di un irresponsabil e

Già oggi la Regione di Tscheljabinsk è la più contaminata del Mondo.

Nella Regione a circa 1500 Km da Mosca decine di migliaia di Km² di terreno, assieme ai fiumi e ai laghi, da come si legge in una Nota di Greenpeace.

Nella catena d’alimentazione si riscontrano elevate quantità d radiazioni e annualmente 50 bambini su mille nascono con grandi malformazioni.

Come vedi il futuro che credevamo lontano qualche migliaio d’anni, per molti  è già cominciato e anche noi ci siamo dentro fino al collo.

In questo scenario sta più che sicura che già ora ci sono essere umani che soffrono e rimpiangono i posteri che, fortuna loro, non nasceranno mai.

Ciao.

Franco
 

http://www.maristaurru.com/index.php/Scritti/Parpaiola-LfG-Centrali-Nucleari-un-Faro-Majak-in-russo-ci-mostra-il-futuro-e-non-e-bello.html

 

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