lunedì 18 febbraio 2013

Papa Benedetto XVI


“Che mortificazione…chiedere a chi ha il potere, di riformare il potere!…che ingenuità!”.
G. Bruno
Giordano Bruno finiva i suoi giorni a Roma, sul rogo di Campo de’ Fiori, il 17 febbraio 1600.

L'attacco insistente che in molti, sia da voi in Italia, sia da noi  in Germania che in pasato hanno sferrato contro la  Chiesa Cattolica e specilamnete contro la persona di Josef Ratzinger, l'attuale Papa, richiedendo riforme, magari, come nel caso del celibato,  anche a piena ragione, mi ha fatto pensare a quello che avviene  qui in Germania, nella società così detta cristiana.

La Körperzüschtigung oppure Prügelstrafe come la chiamano in Germania, ovvero  in Italiano, semplicemente Educazione di comportamento morale e civile fisica corporea applicata , o più schiettamente ancora,  botte da orbi, è una tradizione   che viene dal rigoroso passato bismarchiano e, da quello molto più  vergognoso ancora, dittatoriale nazionaolsocialista,  con le sue varie ramificazioni che arrivarono fin a pochi lustri fa.
 
Queste costumanze naturalmente non hanno nulla a che vedere con le moderne forme pedagogiche.
 
Sembra assurdo, ma l’anno scorso da diversi fronti della politica si sono alzate voci in favore del ripristino di questo discutibile metodo, di pedagogia applicata.
 
Un’assurdità; anche perché nelle aule scolastiche d'oggi, diversi studenti, se sottoposti a un trattamento di pedagogia fisica applicata, ammazzerebbero di botte senza battere ciglio . il malcapitate insegnante.
 
A ragion veduta, appunto per questo, un  modo di far scuola simile, non si applica più e rimarrà acqua passata.
 
Ai miei tempi le cos erano un tantino differenti; mica potevamo ammazzare i nostri preti e insegnanti, quando, anche per futili mancanze ci picchiavano. 

Spesso, se poi magari ci lamentavamo a casa, secondo la luna dei nostri, le prendevamo un'altra volta e questo solo perchè le avevamo prese, in quanto, prendere le botte a scuola o a lezioni di dottrina, era già un segno di colpa. 

A qui tempi si faceva così.
 
Questa era la prassi, botte con la stecca a scuola e quattro sberle  extra a casa. 
 
Ora tutto questo è stato abolito perché ci siamo evoluti ed è proprio per via di questa evoluzione spirituale dell' Homo sapiens che recentemente diversi Arcivescovi qui in Germania, come il Reverendo Mixa di Asburgo, si sono visti costretti ad ammettere, di aver a volte mollato durante l'ora di Religionen classe qualche sberla a dei ragazzini troppo vispi e disattenti e di fronte alle telecamere di mezzo Mondo, a chiedere pubblicamente perdono al popolo offeso, .
 
La Nazione tedesca dall’animo nobile e magnanimo, avendo costatato il sincero pentimento dei solerti picchiatori ecclesiastici, perdonò e dal Parlamento Tedesco, uscirono rumori che rassicuravano, con solerte velocità diplomatica e abbondanza di sorrisi, che ora finalmente, tra lo Stato Tedesco e la Chiesa Cattolica ed Apostolica Romana, c'era aria di disgelo.
 
Manco ci fosse stata una mezza dichiarazione di Guerra per aria, ora sia la Chiesa sia lo Stato, parlano di colloqui costruttivi futuri per coordinare i quadri educativi dei pupilli e denunciare alle autorità giudiziarie abusi di qualsiasi genere, da parte del corpo insegnante e tutoriale.
 
Fu così che da queste parti, tutti quei moderni padri  e  madri di famiglia che assieme a certi  media di comodo, gridavano allo scandalo perché un parroco mollava quattro ceffoni a dei ragazzi  semplicemente maleducati, vennero ammutoliti.
 
La situazione naturalmente cambia nei casi di pedofilia ecclesiastica, per questi misfatti e atti criminali, non ci deve essere perdono.
 
Il guaio è che da statistiche basate su resoconti giuridici e statistiche provenienti da interviste anonime, condotte durante i passati decenni, da varie organizzazioni pubbliche e private, risulta che il 98 % dei casi di pedofilia qui in Germania, avviene tra le mura casalinghe e non nei convitti, o parrocchie cattoliche della Repubblica Federale. 
 
A gridare allo scandalo però sono anche gli stessi genitori, ai quali, se ora dovessi chiedere loro dove sono o cosa fanno i loro figli, manco mi saprebbero rispondere con sicurezza, figuriamoci poi alle due di notte.

Sono gli stessi che quando il Cardinale Ratzinger venne eletto Papa gioivano con i bavaresi e a caratteri cubitali scrivevano sui giornali e in dialetto bavarese: »Mir sam Papst«, che equivale più o meno a,  »Noi siamo Papa«.
 
Sono gli stessi genitori che probabilmente formano in parte anche quel 98 % di mascalzoni che abusano sessualmente dei loro figli e figlie entro le quattro mura di casa.
 
Ora i soliti puritani, sobillati nascostamente anche dalla Chiesa protestante, chiedono una riforma totale della Chiesa Cattolica ed Apostolica Romana, proprio secondo  il verbo tedesco e a questo; proprio non ci sto.
 
Se è vero che non si può distruggere una Famiglia quando  queste brutte cose succedono in famiglia, benché sia necessario  punire i colpevoli  a termini di legge e assistere in modo adeguato e tempestivo  le vittime,  tanto meno si può riformare, anche se  sotto certi aspetti sarebbe  auspicabile , come ad esempio per il celibato, un istituzione Ecclesiastica come quella Cattolica da un giorno  all'altro.
 
Tanto meno è ammissibile che ora la Chiesa Cattolica come istituzione, sia fatta vittima delle vittime stesse.
 
Il singolo commette un crimine, non l’intera società.
 
Ho la dannata impressione che la gente qui in Germania per puro tornaconto, comincia dimenticare e generalizzare un po’ troppo e a radicalizzare il male degli altri per i propri interessi politico-sociali.
 
Questo modo di agire a mio avviso non sarebbe altro che l’evoluzione in fase democratica della sindrome del dott. Josef Goebbels e  la continuazione dell'abuso stesso.
 
Da una Germania mi aspettavo in questo campo così delicato e vergognoso, qualche cosa di più coerente e, concreto.
 
A tutt'oggi però a parte infuocate accuse e sdegnose affermazioni dei soliti puritani tedeschi, accompagnate da articoli infuocati non si è letto né sentito niente di costruttivo.
 
Viene pertanto spontaneo di chiedere dove diavolo erano i familiari di questi adolescenti cosi barbaramente abusati da quattro dannati mascalzoni camuffati da prete.

Gli altri, i giusti, gli amici, i parenti tutti; come mai nessuno di loro non si è mai accorto di nulla?
 
Parlano di pedofilia come se si trattasse di un male esotico, usano una parola “derivante” dal greco antico, ma evitano accuratamente di chiamare le cose per nome, cioè abuso sessuale e violenza carnale di bambini.
 
I puritani tedeschi cittadini di una Nazione che accusa più abusi e violenze sessuali anche con l'uccisione delle piccole vittime nel mondo occidentale, invece di invocare una revisione totale del sistema di educazione ma soprattutto invece di  dare agli  organi investigativi che li reclamano già da decenni, più poteri e possibilità di investigazione, si nascondono dietro un dito e vogliono crocifiggere Papa Ratzinger  per  cambiare a piacere la Chiesa Cattolica ed  Apostolica Romana.
 
Come mai non si sono accorti che nel comportamento di qui bambini c'era qualche cosa di cambiato e di strano, e se mai,  perché non reagirono ieri, come reagiscono oggi?
 
Mir sam Papast: Noi siamo Papa, dicono da queste parti e lo dicono anche ora, nella bufera dello scandalo pedofilo, ma tendono a tenere un profilo piuttosto basso, anzi non ne parlano proprio sui fatti e misfatti dello IOR.
 
I solerti media tedeschi sempre pronti a denunciare il male degli altri, sullo scandalo del MPS e di un’eventuale implicazione dello IOR, non dicono una singola parola  e tanto meno parlano, presentandolo alle Genti, il nuovo Direttore dello IOR, Herr von Freyberg.

 Intanto, Papa Ratzinger, da strenuo e inflessibile difensore dei Dogmi ecclesiastici, pur quanto non certo un campione mediatico come Papa Wojtyla, trova, forse proprio per questa su inflessibile Fede e rigorosità dogmatica, proprio tra la Gioventù della Germania e del Mondo intero, tanti fedeli e seguaci.
 
Forse sbaglio, ma pensando alla prossima clausura di Josef Ratzinger guardato a vista da un Cardinalie e dai  suoi Bravi, mi balza subito alla mente Bruno Giordano.