“Che
mortificazione…chiedere a chi ha il potere, di riformare il potere!…che
ingenuità!”.
G. Bruno
Giordano Bruno
finiva i suoi giorni a Roma, sul rogo di Campo de’ Fiori, il 17 febbraio 1600.
L'attacco
insistente che in molti, sia da voi in Italia, sia da noi in Germania che in pasato hanno sferrato contro la Chiesa Cattolica e specilamnete contro la persona di Josef Ratzinger, l'attuale Papa, richiedendo riforme, magari, come nel caso del celibato, anche a piena ragione, mi ha fatto pensare a quello che avviene qui in Germania, nella società così detta cristiana.
La
Körperzüschtigung oppure Prügelstrafe come la chiamano in Germania, ovvero in Italiano, semplicemente Educazione di
comportamento morale e civile fisica corporea applicata , o più schiettamente ancora, botte da orbi, è una tradizione che viene dal rigoroso passato bismarchiano
e, da quello molto più vergognoso ancora, dittatoriale nazionaolsocialista,
con le sue varie ramificazioni che arrivarono fin a pochi lustri fa.
Queste costumanze
naturalmente non hanno nulla a che vedere con le moderne forme pedagogiche.
Sembra assurdo, ma
l’anno scorso da diversi fronti della politica si sono alzate voci in favore
del ripristino di questo discutibile metodo, di pedagogia applicata.
Un’assurdità; anche perché nelle aule scolastiche d'oggi, diversi studenti, se sottoposti a
un trattamento di pedagogia fisica applicata, ammazzerebbero di botte senza battere ciglio
. il malcapitate insegnante.
A ragion veduta, appunto per questo, un modo di far scuola simile, non si applica più e rimarrà acqua passata.
Ai miei tempi le cos erano un tantino differenti; mica
potevamo ammazzare i nostri preti e insegnanti, quando, anche per futili
mancanze ci picchiavano.
Spesso, se poi magari ci lamentavamo a casa, secondo la luna dei nostri, le prendevamo un'altra volta e questo solo perchè le avevamo prese, in quanto, prendere le botte a scuola o a lezioni di dottrina, era già un segno di colpa.
A qui tempi si faceva così.
Spesso, se poi magari ci lamentavamo a casa, secondo la luna dei nostri, le prendevamo un'altra volta e questo solo perchè le avevamo prese, in quanto, prendere le botte a scuola o a lezioni di dottrina, era già un segno di colpa.
A qui tempi si faceva così.
Questa era la
prassi, botte con la stecca a scuola e quattro sberle
extra a casa.
Ora tutto questo
è stato abolito perché ci siamo evoluti ed è proprio per via di questa
evoluzione spirituale dell' Homo sapiens che recentemente diversi Arcivescovi qui
in Germania, come il Reverendo Mixa di Asburgo, si sono visti costretti ad
ammettere, di aver a volte mollato durante l'ora di Religionen classe qualche sberla a dei ragazzini troppo vispi e
disattenti e di fronte alle telecamere di mezzo Mondo, a chiedere pubblicamente
perdono al popolo offeso, .
La Nazione
tedesca dall’animo nobile e magnanimo, avendo costatato il sincero pentimento
dei solerti picchiatori ecclesiastici, perdonò e dal Parlamento Tedesco, uscirono rumori che rassicuravano, con solerte velocità
diplomatica e abbondanza di sorrisi, che ora finalmente, tra lo Stato Tedesco e
la Chiesa Cattolica ed Apostolica Romana, c'era aria di disgelo.
Manco ci fosse
stata una mezza dichiarazione di Guerra per aria, ora sia la Chiesa sia lo
Stato, parlano di colloqui costruttivi futuri per coordinare i quadri educativi
dei pupilli e denunciare alle autorità giudiziarie abusi di qualsiasi genere, da
parte del corpo insegnante e tutoriale.
Fu così che da
queste parti, tutti quei moderni padri
e madri di famiglia che assieme a
certi media di comodo, gridavano allo
scandalo perché un parroco mollava quattro ceffoni a dei ragazzi semplicemente maleducati, vennero ammutoliti.
La situazione
naturalmente cambia nei casi di pedofilia ecclesiastica, per questi misfatti e
atti criminali, non ci deve essere perdono.
Il guaio è che da
statistiche basate su resoconti giuridici e statistiche provenienti da
interviste anonime, condotte durante i passati decenni, da varie organizzazioni
pubbliche e private, risulta che il 98 % dei casi di pedofilia qui in Germania,
avviene tra le mura casalinghe e non nei convitti, o parrocchie cattoliche
della Repubblica Federale.
A gridare allo
scandalo però sono anche gli stessi genitori, ai quali, se ora dovessi chiedere loro dove sono o cosa fanno i loro figli, manco mi saprebbero rispondere con
sicurezza, figuriamoci poi alle due di notte.
Sono gli stessi
che quando il Cardinale Ratzinger venne eletto Papa gioivano con i bavaresi e a caratteri cubitali scrivevano sui giornali e in dialetto bavarese: »Mir sam
Papst«, che equivale più o meno a, »Noi
siamo Papa«.
Sono gli stessi
genitori che probabilmente formano in parte anche quel 98 % di mascalzoni che
abusano sessualmente dei loro figli e figlie entro le quattro mura di casa.
Ora i soliti
puritani, sobillati nascostamente anche dalla Chiesa protestante, chiedono una
riforma totale della Chiesa Cattolica ed Apostolica Romana, proprio secondo il verbo tedesco e a questo; proprio non ci
sto.
Se è vero che non
si può distruggere una Famiglia quando
queste brutte cose succedono in famiglia, benché sia necessario punire i colpevoli a termini di legge e assistere in modo
adeguato e tempestivo le vittime, tanto meno si può riformare, anche se sotto certi aspetti sarebbe auspicabile , come ad esempio per il celibato,
un istituzione Ecclesiastica come quella Cattolica da un giorno all'altro.
Tanto meno è
ammissibile che ora la Chiesa Cattolica come istituzione, sia fatta vittima
delle vittime stesse.
Il singolo commette
un crimine, non l’intera società.
Ho la dannata
impressione che la gente qui in Germania per puro tornaconto, comincia dimenticare
e generalizzare un po’ troppo e a radicalizzare il male degli altri per i
propri interessi politico-sociali.
Questo modo di
agire a mio avviso non sarebbe altro che l’evoluzione in fase democratica della
sindrome del dott. Josef Goebbels e la
continuazione dell'abuso stesso.
Da una Germania
mi aspettavo in questo campo così delicato e vergognoso, qualche cosa di più
coerente e, concreto.
A tutt'oggi però
a parte infuocate accuse e sdegnose affermazioni dei soliti puritani tedeschi,
accompagnate da articoli infuocati non si è letto né sentito niente di
costruttivo.
Viene pertanto
spontaneo di chiedere dove diavolo erano i familiari di questi adolescenti cosi
barbaramente abusati da quattro dannati mascalzoni camuffati da prete.
Gli altri, i
giusti, gli amici, i parenti tutti; come mai nessuno di loro non si è mai
accorto di nulla?
Parlano di
pedofilia come se si trattasse di un male esotico, usano una parola “derivante”
dal greco antico, ma evitano accuratamente di chiamare le cose per nome, cioè
abuso sessuale e violenza carnale di bambini.
I puritani tedeschi
cittadini di una Nazione che accusa più abusi e violenze sessuali anche con
l'uccisione delle piccole vittime nel mondo occidentale, invece di invocare una
revisione totale del sistema di educazione ma soprattutto invece di dare agli
organi investigativi che li reclamano già da decenni, più poteri e
possibilità di investigazione, si nascondono dietro un dito e vogliono
crocifiggere Papa Ratzinger per cambiare a piacere la Chiesa Cattolica
ed Apostolica Romana.
Come mai non si
sono accorti che nel comportamento di qui bambini c'era qualche cosa di
cambiato e di strano, e se mai, perché non
reagirono ieri, come reagiscono oggi?
Mir sam Papast: Noi
siamo Papa, dicono da queste parti e lo dicono anche ora, nella bufera dello
scandalo pedofilo, ma tendono a tenere un profilo piuttosto basso, anzi non ne
parlano proprio sui fatti e misfatti dello IOR.
I solerti media
tedeschi sempre pronti a denunciare il male degli altri, sullo scandalo del MPS
e di un’eventuale implicazione dello IOR, non dicono una singola parola e tanto meno parlano, presentandolo alle Genti, il nuovo Direttore dello IOR, Herr von
Freyberg.
Intanto, Papa Ratzinger, da strenuo e
inflessibile difensore dei Dogmi ecclesiastici, pur quanto non certo un campione
mediatico come Papa Wojtyla, trova, forse proprio per questa su inflessibile
Fede e rigorosità dogmatica, proprio tra la Gioventù della Germania e del Mondo
intero, tanti fedeli e seguaci.
Forse sbaglio, ma pensando alla prossima clausura di Josef Ratzinger guardato a vista da un Cardinalie e dai suoi Bravi, mi balza subito alla mente Bruno Giordano.
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