mercoledì 27 novembre 2013

TERTIUM NON DATUR



Italiani nel Mondo; lasciamo L’Italia nel dimenticatoio, consegniamola all’oblio e scordiamocela per un poco.

Non dobbiamo più parlarne, non dobbiamo avere pietà alcuna, restiamo a guardare con distacco, da lontano, come fanno le stelle di Cronin, per ora gli italiani in Patria non si meritano altro,

Muoviamoci e corriamo in loro aiuto, solamente e, se e quando, la parte buona dell’Italia si alza in piedi e dice con coerenza e fermezza: Basta!

Basta alla criminalità politica.

Basta alla corruzione di Stato.

Basta con politici opportunisti senza spina dorsale.

Basta con la magistratura politicizzata, faziosa e corrotta.

Basta con traditori che manco per trenta denari hanno tradito chi li ha fatti grande e che hanno consegnato l’Italia alla politica della criminalità organizzata Italiana e del clero.

Ogni volta che le immoralità dei magnacci e ruffiani D’Italia assieme ai loro "Bravi" andranno a caccia di streghe e incolperanno Dio, l’Uomo e il Mondo intero delle loro meschinità, ricordiamoci di tutte le loro iniquità e ricacciandoli nelle loro putride fogne, sputiamo loro in faccia.

Ricordiamoci dei loro articoli sui giornali e il veleno che loro hanno sparso ai quattro venti, nei loro Muppet-show televisivi.

Ricordiamoci dei loro discorsi da parassiti, dei loro lauto e milionario soldo da mercenari dell’odio politico, marchiato a fuoco nel libro paga senza etica, della vigliaccheria italiana.

Dobbiamo dar loro la caccia e gettarli e lasciarli sprofondare nella palude della loro mediocrità; sempre più poveri, sempre più schiavizzati da figuri come Epifani, Grasso, la Boldrini, sempre più umiliati dalla megera congolese e maltrattati dalla sua soldatesca.

La bassezza dei politici italiani è giunta al suo apice.

Gli italiani, sono ora rappresentati dal unico eccelso rappresentante del male di tutti i mali D’Italia, dai capo di tutti i capi, del traditore di tutti i traditori, dal vigliacco di tutti i vigliacchi italiani, il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.

Lunga vita al traditore, Giorgio Napolitano, ex orgoglioso fascista dai baffetti da ruffiano e gli stivali tirati a lustro e in seguito, dopo la cosi detta liberazione dell’Italia da parte di un’orda di assassini da “Bella ciao”  sfegatato comunista, e grande difensore della politica di repressione staliniana in Ungheria e Cecoslovacchia. .

Il marciume sinistroide italiano, assieme ai suoi sostenitori d’ora in poi, più che mai recluterà tra le sue file; orde clandestine e criminali africani  e fanatici islamisti e delinquenze balcaniche varie.

Consoliderà la sua posizione con il terrore sociale e politico scatenando ancora di più le Procure, i Tribunali e gli imboscati delle forze del così detto ordine, contro i pendolari e le comari  D'Italia.

Incarcerando ultra ottantenni che nei Supermercati, per fame ruberanno un tozzo di pane, assolveranno ladri zingari perché tali e rimetteranno in libertà assassini africani perché sentono la voce di Dio che impone loro di prendere a picconate e uccidere la gente per strada.  

L'Italia ora non è altro che un’espressione geografica in mano ai sinistroidi e ai loro lacchè che si prostituiscono per un pacco da mezzo chilo di Spaghetti e ai lanzichenecchi della Kyenge e alla criminalità balcanica e agli zingari della Boldrini.

Pertanto, nelle condizioni politiche e sociali attuali, la Repubblica Popolare Italina non è altro che un lettamaio da dimenticare.

Amen to that!

mercoledì 20 novembre 2013

Hic Manemibus optime.



Il pericolo incombente sulla Germania, che, come una spada di Damocle le pende sulla testa, è tutta quella moltitudine di disoccupati che non figurano in nessuna statistica e che ufficialmente non esistono.
La grande menzogna federale vuole fare credere che in questo periodo in Germania ci sono solamente circa 2,9 milioni di disoccupati; purtroppo questo dato è solo la metà della verità.
Il grande bluff della così detta Agenda 20/10, tra i suoi pregi e difetti, si deve vedere nel fatto che è riuscita a volatilizzare, a far sparire oltre cinque milioni di persone.Il nuovo sistema di “censimento” della disoccupazione in Germania si basa su un machiavellico calcolo denominato Harz IV iniziato nel 2005 e passato alla Storia come il quarto emendamento, dell’agenda 20-10.
Il Signor Harz era il consigliere personale dell’ex Cancelliere Schröder ed è da considerarsi l’ideatore dei giochetti aritmetici al pallottoliere, ora molto apprezzati e cari, al Ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, escogitati per manipolare o se preferiamo, per abbellire i dati sulla vita sociale e del mercato del lavoro, In Germania.
L’Agenda 20-10, prevede che i disoccupati a lungo termine non siano più considerati come tali, bensì persone assistite socialmente e pertanto, proprio grazie a questa nuova definizione, non figurano nella lista dei disoccupati.

Sembra veramente che in questo caso il fatto che, anche cambiando i fattori di un’addizione, o la loro denominazione, il prodotto non cambia, in questo caso non valga proprio.
Grazie a questo stratagemma, dall’entrata in vigore dell’Agenda 20-10, con questo giochetto aritmetico, come d’incanto i disoccupati a lungo termine passarono nelle liste dell’assistenza sociale e il numero dei disoccupati nel 2005, scese ufficialmente dai 6,3, a poco più di quattro milioni.

La diminuzione della disoccupazione in Germania deriva da due fattori ben distinti, mentre una parte dei disoccupati, trova un’occupazione, magari a tempo determinato, con agenzie di occupazione private e pertanto, è giustamente tolta dalla lista dei disoccupati; un'altra parte, vale a dire: I cosi detti disoccupati a lungo termine; svaniscono nel limbo del decreto Harz IV.
L’intelligenza teutonica indusse un Direttore Ministeriale a far sì, che chi, pur non avendone colpa, fosse da oltre un anno disoccupato, avrebbe avuto necessariamente bisogno di un periodo di riadattamento e rinserimento nella vita e routine del lavoro e in diversi casi, se abbastanza giovane, addirittura di apprendere una nuova professione a lui più congenita.
Così fu che nella Nazione dei poeti e dei pensatori, dell’austera disciplina e ferrea volontà di fare, una giovane donna poco più che maggiorenne in cerca di apprendistato, si vide tra le tante cose, giacché la Prostituzione qui in Germania è considerata una professione qualunque, consigliare un posto di prostituta in una Casa chiusa, o meglio detto, in un Bordello comunale.
Altre avvenenti rappresentanti del gentil sesso, sia nubili sia sposate, si videro offrire anche posti di danzatrice alla sbarra nei Night Club e nei Cabaret della Repubblica.
L’avvio a questa nuova professione di danzatrice nei Night Club, in questi casi aveva pure previsto un Corso semestrale di Danza a spese dello Stato, che, quasi in un atto discriminatorio, non contemplava un corso teorico pratico per le donne disoccupate, scelte invece a occhio e croce, dai solerti e premurosi funzionari di Stato, con un semplice tu sì, tu no, per un eventuale impiego in un Bordello comunale.
Il reinserimento nel Mercato del Lavoro poi assomiglia a una nuova forma di schiavismo, o meglio detto di latente sovvenzione industriale da arte dello Stato.

Infatti, per avviare a una nuova vita lavorativa, chi, senza alcuna colpa aveva perso il posto lavoro, i grandi strateghi sociali ne inventarono un'altra.

Gli esperti ministeriali sempre tenendo in mente il bene della popolazione, pensarono bene di introdurre, con un decreto ministeriale ben discusso e ponderato dai vari deputati del Bundestag, sia al Governo sia all’opposizione, l’occupazione obbligatoria di tre mesi con una paga base di un euro l’ora per ogni lavoratore assistito dal decreto Harz IV.

II datori di Lavoro non se lo fecero dire due volte e si trovarono nella felice posizione di poter assumere per un periodo di tre mesi, personale molto specializzato e motivato, per un solo Euro di paga oraria.
La motivazione della gente era, e lo è tuttora, soprattutto alimentata dalla speranza di potere essere assunta dai nuovi datori di lavoro alla fine del terzo mese, sia pure a tempo determinato, ma a piena paga.
Pochi in realtà sono stati assunti a tempo pieno, mentre i più si trovano a dover ripetere il vergognoso e deprimente tirocinio di lavorare e dimostrare motivazione e interesse, sebbene qualificati culturalmente e professionalmente, per un Euro l’ora in qualche altra Fabbrica o Cantiere.
Inutile dire che quei miseri denari guadagnati erano e sono detratti dalla quota Harz IV che prevede un massimo di 836 Euro mensili con cui ci si deve pagare l’affitto e tutte le altre spese che una vita sociale ai nostri tempi comporta, l’assicurazione medico/sanitaria inclusa.
Durante il tirocinio di “allenamento” al lavoro, le spese per i mezzi di trasporto pubblici al posto di lavoro sono naturalmente a carico del dipendente, al quale, con decreto ministeriale varato al Bundestag, è stato tassativamente proibito anche di giocare al Lotto.
Interdizione ministeriale ai disoccupati in Harz IV di giocare al Lotto o a prendere parte ad altri eventi sociali e l’imperativa imposizione ai gestori dei botteghini del Lotto, di controllare se un giocatore qualunque non sia nella vergognosa bolgia dell’Harz IV, è tipica del pensiero e della logica teutonica, o di chi, per difetto di nascita, non ha le rotelle al posto giusto.

Oggettivamente si può anche dire che: L’obbligo di un tirocinio lavorativo die tre mesi annui, con una paga oraria di un singolo Euro per ogni disoccupato a lungo termine finito sotto l’ombrellone sociale del sistema Harz IV; non è altro che un raffinato e velato incentivo statale all’industria all’artigianato e a tutte le altre strutture federali o private che siano.

Negli ultimi decenni al Popolo Tedesco sono state tolte tante cose: diverse dignità e libertà sociali, ma almeno quella di poter sognare, quella non se l’è lasciata carpire e continua a giocare al Lotto e questo, è già un buon segno.
Proprio grazie ai suddetti giochi al pallottoliere, ora a fine 2013 risulta che i disoccupati ufficiali in Germania sono sotto i tre milioni, mentre in realtà, includendo gli Hertz IV, si arriva ben oltre ai sette milioni.
Lo stesso giochetto è stato fatto con il calcolo del debito pubblico della Germania che si aggira ufficialmente sui due mila milioni di Euro.
In realtà i duemila milioni rappresentano, secondo l’attuale stravagante sistema di calcolo, il debito Federale al quale però in non sono state aggiunte le somme destinate al salvataggio delle Banche private e Nazionali.

L’attuale calcolo federale non tiene in considerazione i 232 miliardi di Euro immessi per il salvataggio delle Banche di proprietà della Stato, come lo è la “Hipo Real Estate Bank” che rappresentano il 9,3% del prodotto interno lordo.­

Il 7,5% dello stesso Prodotto interno lordo è servito come versamento per la quota federale nel EMS, ovvero del fondo europeo salva Stati.

Queste cifre sono state inserite in un'altra pentola denominata “inventario debito” ma si trova sulla stessa stufa alimentata dallo stesso fuoco.

Gli esperti in materia dicono che pertanto il debito pubblico della Germania, è ben oltre i settemila milioni di Euro e il deficit al 12% del prodotto interno lordo.

Osservando l’attuale situazione economica in Europa si può solo dedurre che l’attuale sistema di calcolo economico non è altra che una gran baggianata.

I più in Germania queste cose le sanno: i pennivendoli e i ciarlatani televisivi, gli eccelsi e dotti economisti, tutti conoscono la magnitudine e la gravità del problema occupazionale ed economico in Germania, ma nessuno ne parla.
La paura e l’orrore che la Germania si porta appresso, è di doversi veder costretta ad ammettere di essere stata per la terza volta consecutiva e in poco meno di un Secolo, ancora una volta seviziata e sodomizzata dal suo stesso sistema.

A ben vedere, seviziati e sodomizzati e in modo ancora più barbaro dei tedeschi, lo sono gli Italiani.

La differenza tra la Germania e l’Italia è da vedere nel fatto che, mentre la Germania, garantisce un ragionevole sostentamento a tutti i suoi cittadini senza lasciarli per strada o crepare in malo modo senza cure adeguate, l’Italia, o meglio detto, i pendagli da forca della nomenklatura italiana, vive derubando la popolazione e la saccheggia senza misericordia o pietà alcuna dei propri averi.

 Mentre pertanto questa realtà, rende ossessionati la maggior parte dei politici in Germania che cercano di escogitare sempre nuovi giochetti pur di non ammettere i propri errori; in Italia la delinquenza politica e pendagli da forca vari, continua a saccheggiare la popolazione e a derubarla di ogni suo risparmio.
Frau Merkel, mi ricorda tanto la brava massaia contadina che metteva i suoi risparmi in una capiente calza di lana dentro il materasso di paglia, solo per accorgersi col tempo che tutti i suoi risparmi, sono stai mangiati dai topi,

La dottrina Merkel si basa sull’austerità, vale a dire nel contenimento delle spese. Questa dottrina però è orientata solamente verso la riduzione delle uscite e lascia poco spazio alla creazione e apertura di nuove fonti di entrate.

Mi è difficile pensare però  che la Signora Merkel con tutta quella banda di mocciosi e vecchi opportunisti, demagoghi e rimbambiti, che sì e imbastita su al Bundestag abbia ormai altre possibilità di azione.


L’attuale dottrina Merkel, con una politica economica basata sui giochetti aritmetici al pallottoliere dell’economia in modo così maestrale e spavaldo, lascia a se stessa pochi margini di manovra.

Difatti questa politica di assoluta austerità è per lei e i suoi, l’ultima effimera e irrazionale spiaggia e questo, per il Paese dei Poeti e dei Pensatori, senza grandi investimenti federali i quali comportano nuovi debiti, è troppo poco.

Frau Merkel è una scienziata, la razionalità del pensiero scientifico, è casa sua, e si comporta di conseguenza.

La Germania però, come d'altronde tutto il resto dell’Europa, se vuole progredire e prosperare, ha bisogno d’investimenti e d’innovazioni strutturali.

La Germania necessita di nuovi e remunerativi posti di lavoro che aumentino il potere d’acquisto della popolazione e il consumo interno, altrimenti, si arriverà a una paurosa stagnazione le cui ripercussioni sui mercati europei e mondiali, sono semplicemente imprevedibili e incalcolabili.

Diamo per l’ultima volta una guardata all’articolo di Jan Fleiaschhauer pubblicato dagli strilloni dello Spiegel.

 Cosa intendeva sostenere esattamente, quando diceva che gli italiani non hanno nessun senso di responsabilità?

Non intendevo dire che tutti gli italiani sono come Schettino. Gli Schettino ci sono anche in Germania, così come in tutto il mondo. E poi sono perfettamente consapevole che in questa tragedia ci sono persone che si sono comportate in modo molto diverso, come il comandante della capitaneria di porto (De Falco, ndr). Ma non è questo il punto. L'inchino, il voler fare “bella figura” e impressionare gli altri: queste sono qualità che si ritrovano più spesso tra gli italiani che tra i tedeschi. Conosco pochi tedeschi che si farebbero venire in mente di fare l'inchino per salutare la mamma.

Sì, ma qui torniamo di nuovo agli stereotipi...


La cosa interessante è che le persone che mi hanno scritto per protestare lamentano una sierotipizzazione degli italiani. Al tempo stesso, però, rilevano gli aspetti positivi degli italiani: anche questi sono stereotipi. Non si possono però combattere gli stereotipi negativi con quelli positivi: sono pur sempre stereotipi. E poi anche sui tedeschi ci sono molti luoghi comuni: tutte le battute sulla Merkel o sui tedeschi funzionano solo perché ci sono gli stereotipi. A proposito: se avessi detto che gli italiani sono dei grandiosi amanti non avrei ricevuto neanche una lettera di protesta. Mi è capitato spesso di venire in Italia ed è degno di nota ascoltare gli stereotipi dell’italiano del Nord nei confronti a quelli del Sud.

Crede insomma che si tratti solo di un fraintendimento?


La maggior parte di quelli che mi scrivono non conoscono il tedesco e sono dunque legati  all'interpretazione del mio testo fornita dai media italiani, un'interpretazione che è però errata. Molti lettori vedrebbero le cose in modo molto più rilassato se potesse leggere il mio commento in lingua originale.
 
L'Ambasciatore in Germania sa perfettamente il tedesco. E ha protestato con una lettera.


Forse ha voluto parteggiare per via delle proteste dei suoi connazionali.

Reagirà all'editoriale delGiornale?

No, sarebbe autoreferenziale. Il mio prossimo editoriale riguarderà un argomento del tutto differente. Il mio era un commento po' ironico e canzonatorio. Si sta rendendo molto più serio di quanto fosse. A proposito: quando scrivo dei tedeschi, li critico allo stesso modo canzonatorio e ironico. (Unquote)

Tutto questo, viene da molto lontano, è la scaturigine dell’articolo che urla e reclama spiegazioni, non la puerilità del contenuto o il suo valore giornalistico.
L’articolo in sé non vale una cicca, è povero e assolutamente privo di senso o valore analitico.

È più una tirata da Gran Hotel, più riconducibile verso il senso di protagonismo e spin mediatico della Casa Editrice Springer, che giornalmente si manifesta in ridicole ma sempre tendenziose tirate di Bild-Zeitung; che all’eredità giornalistica di un vero giornalista d’assalto come lo era, Rudolf Augstein.
Queste cose contro gli Italiani nell’odierna Germania sono all’ordine del giorno.
Si ascoltano ogni mattina alla televisione, dalle 05:30 h in poi.
Gli araldi di questo soggettivo lavaggio del teutonico cervello a scapito degli Italiani sono i moderni ciarlatani tv tedeschi e i vari scimuniti seduti sui sofà nei Muppet-Show delle diverse vecchie
Parahyaena brunnea oder Hyaena brunnea, della Germania.
Si dette, vecchie Parahyaena brunea o a preferenza Hyaena Bruenea tedesche, sono paragonabile alle varie Annunziata e Gruber italiane.

Guai se non ci fossero codeste veline, velini e velinati vari che con sapiente spin giornalistico delle mezze verità, lavano giornalmente il cervello a decine di milioni di persone.

La Gente della Strada, gli Harz IV ai quali proibendo loro perfino di giocare al Lotto, è stata tolta la dignità sociale, si potrebbero svegliare dal torpore mentale causato appunto dallo spin mediatico e  continuo lavaggio del loro cervello.
Tutti costoro, autentici desaparecidos Tedeschi che non figurano in nessuna statistica, quelli che commiserando la loro situazione di disoccupati cronici senza futuro, di buon mattino si piantano davanti alla TV e costernati ascoltano, da ben istruiti ciarlatani, che la causa della loro situazione si trova oltralpe nel Bacino del Mare Nostrum, potrebbero alla fine cominciare a usare il cervello e a ragionarci sopra.


Questo è il vero terrore che corre rampante tra le file dei politici e ciarlataneria mediatica varia: la rabbiosa reazione della Gente della Strada qualora si accorgesse di essere stata di nuovo tradita.


Temono la rabbia di chi, anche lavorando a tempo pieno, e molti anche con più di un’occupazione, non ce la fa ad arrivare con dignità alla fine del mese ed è costretto a rivolgersi alle cucine Parrocchiali per garantire almeno un pasto caldo al giorno ai propri figli.


 Il giorno in cui, a tutti questi milioni di persone, il costante lavaggio del cervello portato avanti con maestria da settimanali come lo Spiegel e tutta da tutta la stampa e struttura mediatica tedesca venisse a mancare, le cose cambierebbero in peggio.


Se, come dicevo, una violenza e abuso mentale simile qui in Germania, dovesse sparire dai giornali e dalla tv allora i latitanti della Società tedesca; i disoccupati cronici e gli emarginati, svegliandosi di soprassalto come da uno stato d’ipnosi, darebbe subito il  via a un nuovo processo di Norimberga e per prima cosa appiccherebbero il fuoco al Bundestag e alle varie redazioni di settimanali come lo Spiegel, con tutti gli inquilini dentro.

Riporterebbero di prepotenza e a pieno diritto in Germania i posti di Lavoro loro rubati ed esportati lontano dai troppi levantini e untori vari, sia politici, industriali o sindacali che siano e riprenderebbero il loro posto, di vero Motore della prosperità europea, e vedresti che tornerebbero a essere un esempio di responsabilità e sobria vita sociale europea.

La dottrina Merkel come ogni altra formula matematica o teorema scientifico non può svilupparsi eternamente in se stessa, ha bisogno di nuovi investimenti adeguati alle necessità e logiche della formula o teorema stesso, o implodera rovinosamente in  se stessa.







mercoledì 13 novembre 2013

MT. PRESTIGE


La Motocisterna Prestige, aveva la bellezza trenta Anni, in altre parole era un mucchio di ferro vecchio tenuto insieme, dalla ruggine, da un po’ di pittura ma soprattutto, dalla mano di Dio.

Era di proprietà della Mare Shipping Inc registrata a Nassau nelle isole Bahamas, il tutto era di proprietà di tre anziani agenti petrolieri in pensione del  Texas.

La Società di Classificazione della “Prestige” responsabile per la sua buona condizione di tenuta mare e sicurezza di navigazione,  era la ABS, ovvero America Buro of Shipping.

Mercoledì 13 novembre 2002, verso mezzogiorno a circa 27 Miglia a ovest di Cabo de Finisterre la estrema punta occidentale della Spagna, con un mare forza 9, sul lato di dritta a quasi metà nave si stacco un pezzo della fiancata e della coperta, quel pezzo fece pluff, cadde nell’acquario e si inabissò senza recare ulteriori al resto dello scafo.

Il fato, volle che nei paraggi si trovasse il rimorchiatore cinese DEDA, lo stesso che normalmente traina i grandi elevatori di Porto per contenitori di produzione cinese, ma di progetto tedesco, e venduti in tutto il Mondo, anche alla Germania.

Il rimorchiatore ben contento dell’inaspettata preda, si prese l’avarista a rimorchio e si tennero sopravento e mare in direzione Nordovest.

Venerdì 15 Novembre in posizione 10° Ovest e 43° e rotti Nord, con un mare liscio come l’olio il traino cambiò lentamente Rotta e si avviò verso Sud.

Lunedì 18, mentre il traino navigava verso Sudovest, in altre parole verso l’oceano Atlantico centrale, a Terra i politici del Portogallo e della Spagna già si tiravano per i capelli.

Gli esperti e pseudo-esperti di entrambe le due Nazioni cominciarono a cercare una soluzione e a forgiare misure di scurezza senza avere le strutture necessarie per poter affrontare l’incombente disastro ecologico.

Nessuno delle due voleva l’avarista nelle sue acque nazionali e i Portoghesi, poiché l’avaria era avvenuta in acque territoriali spagnole, arrivarono al punto di minacciare la Spagna di una massiccia richiesta di risarcimento danni, qualora il traino fosse entrato in acque portoghesi.

Il traino rimase sempre in acque territoriali spagnole.

Martedì 19 verso le 11:45 h a 42-16,5° Nord e 12-069° Ovest quasi in acque territoriali portoghesi la maltratta e vecchia petroliera si spezzò e il troncone di poppa con circa settanta mila tonnellate di grezzo a bordo s’inabissò in 3600 metri di acqua.

Il troncone di prua si affondo alle 16:30 h due miglia marine più a Sud;  sul posto si trovavo assieme alla Fregata della Marina Militare Spagnola “BALEARES” anche quattro rimorchiatori spagnoli.

Questi sono i fatti cosi e questa e la foto della Prestige in un mare quasi calmo trainata dal rimorchiatore DEWA, dove nitidamente si vede che sulla dritta manca un pezzo della nave.
 
Le discussioni e le congetture che presero forma  dopo l’affondamento dei due tronconi hanno qualche cosa di tragico e allo stesso tempo di comico.

Nonostante le Autorità marittime della Spagna avessero gestito in modo molto professionale tutta la faccenda, le critiche non tardarono a venire.

L’estremo lembo Nord della Spagna è chiamato la Costa della Morte. La costa è rocciosa e continuamente battuta dai venti atlantici dal Nordovest e la vegetazione e molto scarna.

L’unico rifugio sicuro in quel tratto di mare è la baia di Vigo e impedendo al rimorchiatore DEWA di trainare la PRESTIGE nella Baia con il mare in Burrasca e in un secondo tempo di negarle l’entrata  a mare quasi calmo, la Capitaneria di Porto prese una decisone molto saggia.

A quel tempo nessun Porto in Europa era adeguatamente attrezzato per far fronte a grandi inquinamenti marini.

Le grandi discussioni e le promesse di allestire, sempre sulla scia del disastro ecologico della “PRESTIGE” una Talk-Force di pronto intervento europeo per combattere inquinamenti marini, su scala europea, nacquero e morirono li, sulla costa della morte nella punta estrema della Galizia.

Il caso del Comandante Apostolas Muralas e dei suoi Ufficiali a bordo della Nave, è tragico.
Presonalmente trovo che la sua assoluzione alla luce dei fatti sia una sentenza giusta,
Sul banco degli imputati divrebbe sedere la Società di Classificazione,

L’American Buro of Shipping tre mesi prima aveva certificato lo scafo della petroliera in buone condizioni e idoneo alla navigazione e al trasporto d’idrocarburi, visto il tipo di avaria, i Certificati di classificazione della Nave, sono da considerare non conformi alla vera stabilità dello scafo.

Ripercorrendo brevemente una lunga serie  di catastrofi: dalla TORREY CANION, che guarda caso è stata la prima grande avaria di una Petroliera e che manco a farlo apposta batteva Bandiera italiana e  aveva un Equipaggio tutto italiano, la quale nel Marzo del 1967   si incagliò sulla punta estrema occidentale dell'Inghilterra dalle parti di Lands End.


Possiamo guardare alla EXON VALDEZ e arrivare sino all'Erika, pure italiana come  lo era la JEVOLI SUN, che si sfasciò come l'ERIKA sulle coste bretoni.

Nessuno di questi incidenti sarebbe successo se ognuno a Terra avesse fatto il proprio dovere.


Tutte le grandi Catastrofi marittime e gli inquinamenti marini sono dovuti alla noncuranza, a interessi finanziari e armatoriali, bancari e assicurativi, delle varie Lobby marittime.

Nessuna nave è mai stata costruita per affondare, nessuna petroliera per spargere il suo carico in giro per i mari del Mondo, e tanto meno è  fatta per schiantarsi da qualche parte sulle coste rocciose, in tutti i casi interviene sempre il fattore umano, non il fato.

I guai cominciano con le Società di Classificazione, il RENA o Registro Navale Italiano per il bel Paese, l'ABS American Buro of Shipping per gli Stati Uniti, il GL Germanische Lloyd per la Germania e last not least il BV Bureau Veritas per la Francia, mentre in Inghilterra ci sono gli eroi della LRoS Lloyd's Register of Shipping, tutto questo senza scordarsi del glorioso Hellenic Register of Shipping della Grecia, non è vero?


Detto questo, senza entrare in noiosi particolari tecnici, posso assicurare che tutti questi disastri si sarebbero evitati se ognuna delle Società di Classificazione che ho chiamato in causa qui sopra avesse fatto il proprio dovere e controllato le vere condizioni delle stesse prima di certificarle idonee alla navigazione.


Solamente il disastro dell'EXON VALDEZ è da attribuirsi in gran parte a interessi commerciali portuali.

Infatti, mesi prima, per risparmiare erano stati tolti i rimorchiatori che normalmente assistevano le grandi petroliere a manovrare nella Baia di Valdez.

Tutte le altre unità invece erano state certificate dalle loro rispettive Società di Classificazione idonee a prendere il Mare.

Guardando bene la foto della Motocisterna PRESTIGE si vede che sulla dritta manca un pezzo di Nave, quello si staccò durante la navigazione con un mare in burrasca, proprio come se non fosse stato saldato al resto della baracca, bensì solamente attaccato, con attaccatutto, di pessima qualità.

La MC. ERIKA invece si spezzò in due un Mare in tempesta perché troppo debole.


La JEVOLI SUN si schiantò dopo un’avaria sugli scogli bretoni durante un Uragano con onde da 15 metri. Onde simili ne vidi diverse in giro per i Mari del Mondo, anche di più alte, e  debbo dire che simili onde, anche se possono scassare tutta la baracca, sono bellissime.

In entrambi questi casi furono i Comandanti,ad inchnarsi al volere dell'armatore;  nel primo un bulgaro, e nel secondo un italiano, che mai avrebbero dovuto prendere il mare durante un Uragano..

L'unico fattore umano che agisce a bordo in questi casi è la paura dei Comandanti e degli ufficiali di Stato Maggiore Nave, è quello di perdere subito il posto di lavoro se solo aprono bocca.

Il bello è che non ci si può far niente, le Società di Classificazione, con i loro statuti sono in una botte di ferro e non sono responsabili per gli errori di valutazione o di omissione dei loro ispettori.

Questo a grandi linee per quel che riguarda le grandi catastrofi navali del passato, purtroppo, bisogna anche dire, che la stessa falsariga calzerà a pennello anche per le avarie a venire.

Molti ispettori di Società di classificazione, quando mettono un piccolo timbro sui certificati di bordo, sembrano scordarsi che con quel timbro e la loro firma posso anche condannare a morte un intero equipaggio,

È stata la Società di classificazione americana  ABS, tre Mesi prima dell’avaria a dichiarare la PRESTIGE idonea  e sicura alla navigazione, , non il Kaiser o il Negus o Nettuno.

 
In conformità a questi certificati a un tribunale americano non rimase che arrendersi e rispedire al mittente la causa tentata dagli spagnoli verso gli armatori per il risarcimento dei danni provocati dall’inquinamento delle loro coste e alla pesca locale dal grezzo fuoriuscito dalla PRSTIGE.

Lo chiamarono Act of God, Opus Die.  Opera Divina

Volontà Divina my Ass.