«Il presente a
volte può essere un pessimo ambiente se arredato con i residui di un passato
difficile da dimenticare.» (Giorgio Faletti)
Penso che il passato di una Nazione, vale a dire la sua storia, non va dimenticato, è troppo comodo dimenticare e magari, a piacere, riscrivere la stroia di un Paese è da demagogi, da opportunisti e
La Storia, va elaborata è questo che ci insegna la Storia, non la dimenticanza della Storia stessa.
I posteri saranno
scolari e giudici di un presente che guarda al passato come Storia, come
maestro di vita, non come accusatore di chi a quei tempi manco esisteva.
Chi vuol
dimenticare il passato, rinnega la sua Storia, il suo Popolo e oltre che al suo
presente distrugge il futuro suo e con il suo tornaconto personale, ipoteca quello
dei posteri.
Dal passato si
deve imparare a non sbagliare nel presente e a mettere i paletti perché future
generazioni non sbaglino nel loro presente.
Questa è la Dottrina;
Il Catechismo di Vita civile, che ci tramanda la Storia, non la dimenticanza
della Storia stessa.
Un ambiente inteso
come Nazione, arredato da “residui” del suo passato più vergognoso e buio, è
una Nazione sguarnita dalla sua Storia, inquanto allora ha solo residui di se stessa.
Una Nazione simile
è una Nazione vigliacca e opportunista.
Una Nazione che
rinnega il suo passato e la sua Storia o presta ascolta a chi, senza il minimo
ritegno o pudore civile, definisce certi aspetti della sua Storia, come residui
da dimenticare, è una Nazione senza spina dorsale.
Dimenticare,
falsificare, riscrivere la Storia Italina, non è la prerogativa dei vincitori e
tanto meno il diritto dei vigliacchi, che in passato si macchiarono dei crimini
più abbietti verso la popolazione italiana.
La Storia
Italiana, nel bene e nel male, è quella che è, non si può né riscrivere ne tanto
meno cancellare.
La Storia di una
Nazione deve essere affrontata a mente serena, ogni cittadino Italinao si deve confrontare
con la cronologia dei fatti ed eventi che formano sia la Storia sia la Cultura
Italiana.
La Storia ci
sprona a essere sinceri con noi stessi a confrontarsi con lei, ci invita a
elaborarla a imparare da essa, non a storpiarla e dimenticarla.
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