Il pericolo
incombente sulla Germania, che, come una spada di Damocle le pende sulla testa, è
tutta quella moltitudine di disoccupati che non figurano in nessuna statistica
e che ufficialmente non esistono.
La grande menzogna federale vuole fare credere che in questo periodo in
Germania ci sono solamente circa 2,9 milioni di disoccupati; purtroppo questo
dato è solo la metà della verità.
Il grande bluff della così detta Agenda 20/10, tra i suoi pregi e difetti, si
deve vedere nel fatto che è riuscita a volatilizzare, a far sparire oltre cinque
milioni di persone.Il nuovo sistema di “censimento” della disoccupazione in
Germania si basa su un machiavellico calcolo denominato Harz IV iniziato nel
2005 e passato alla Storia come il quarto emendamento, dell’agenda 20-10.
Il Signor Harz era il consigliere personale dell’ex Cancelliere Schröder ed è
da considerarsi l’ideatore dei giochetti aritmetici al pallottoliere, ora molto
apprezzati e cari, al Ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, escogitati per manipolare
o se preferiamo, per abbellire i dati sulla vita sociale e del mercato del
lavoro, In Germania.
L’Agenda 20-10, prevede che i disoccupati a lungo termine non siano più
considerati come tali, bensì persone assistite socialmente e pertanto, proprio
grazie a questa nuova definizione, non figurano nella lista dei disoccupati.
Sembra
veramente che in questo caso il fatto che, anche cambiando i fattori di
un’addizione, o la loro denominazione, il prodotto non cambia, in questo caso
non valga proprio.
Grazie a questo stratagemma, dall’entrata in vigore dell’Agenda 20-10, con
questo giochetto aritmetico, come d’incanto i disoccupati a lungo termine
passarono nelle liste dell’assistenza sociale e il numero dei disoccupati nel
2005, scese ufficialmente dai 6,3, a poco più di quattro milioni.
La diminuzione della
disoccupazione in Germania deriva da due fattori ben distinti, mentre una parte
dei disoccupati, trova un’occupazione, magari a tempo determinato, con agenzie
di occupazione private e pertanto, è giustamente tolta dalla lista dei
disoccupati; un'altra parte, vale a dire: I cosi detti disoccupati a lungo
termine; svaniscono nel limbo del decreto Harz IV.
L’intelligenza teutonica indusse un Direttore Ministeriale a far sì, che chi,
pur non avendone colpa, fosse da oltre un anno disoccupato, avrebbe avuto
necessariamente bisogno di un periodo di riadattamento e rinserimento nella
vita e routine del lavoro e in diversi casi, se abbastanza giovane, addirittura
di apprendere una nuova professione a lui più congenita.
Così fu che nella Nazione dei poeti e dei pensatori, dell’austera disciplina e
ferrea volontà di fare, una giovane donna poco più che maggiorenne in cerca di
apprendistato, si vide tra le tante cose, giacché la Prostituzione qui in
Germania è considerata una professione qualunque, consigliare un posto di
prostituta in una Casa chiusa, o meglio detto, in un Bordello comunale.
Altre avvenenti rappresentanti del gentil sesso, sia nubili sia sposate, si
videro offrire anche posti di danzatrice alla sbarra nei Night Club e nei
Cabaret della Repubblica.
L’avvio a questa nuova professione di danzatrice nei Night Club, in questi casi
aveva pure previsto un Corso semestrale di Danza a spese dello Stato, che,
quasi in un atto discriminatorio, non contemplava un corso teorico pratico per
le donne disoccupate, scelte invece a occhio e croce, dai solerti e premurosi funzionari
di Stato, con un semplice tu sì, tu no, per un eventuale impiego in un Bordello
comunale.
Il reinserimento nel Mercato del Lavoro poi assomiglia a una nuova forma di
schiavismo, o meglio detto di latente sovvenzione industriale da arte dello
Stato.
Infatti, per avviare a una nuova vita lavorativa, chi, senza alcuna colpa aveva
perso il posto lavoro, i grandi strateghi sociali ne inventarono un'altra.
Gli esperti ministeriali sempre
tenendo in mente il bene della popolazione, pensarono bene di introdurre, con
un decreto ministeriale ben discusso e ponderato dai vari deputati del
Bundestag, sia al Governo sia all’opposizione, l’occupazione obbligatoria di
tre mesi con una paga base di un euro l’ora per ogni lavoratore assistito dal
decreto Harz IV.
II datori di Lavoro non se lo
fecero dire due volte e si trovarono nella felice posizione di poter assumere
per un periodo di tre mesi, personale molto specializzato e motivato, per un
solo Euro di paga oraria.
La motivazione della gente era, e lo è tuttora, soprattutto alimentata dalla
speranza di potere essere assunta dai nuovi datori di lavoro alla fine del
terzo mese, sia pure a tempo determinato, ma a piena paga.
Pochi in realtà sono stati assunti a tempo pieno, mentre i più si trovano a
dover ripetere il vergognoso e deprimente tirocinio di lavorare e dimostrare
motivazione e interesse, sebbene qualificati culturalmente e professionalmente,
per un Euro l’ora in qualche altra Fabbrica o Cantiere.
Inutile dire che quei miseri denari guadagnati erano e sono detratti dalla
quota Harz IV che prevede un massimo di 836 Euro mensili con cui ci si deve
pagare l’affitto e tutte le altre spese che una vita sociale ai nostri tempi
comporta, l’assicurazione medico/sanitaria inclusa.
Durante il tirocinio di “allenamento” al lavoro, le spese per i mezzi di trasporto
pubblici al posto di lavoro sono naturalmente a carico del dipendente, al quale,
con decreto ministeriale varato al Bundestag, è stato tassativamente proibito
anche di giocare al Lotto.
Interdizione ministeriale ai disoccupati in Harz IV di giocare al Lotto o a
prendere parte ad altri eventi sociali e l’imperativa imposizione ai gestori
dei botteghini del Lotto, di controllare se un giocatore qualunque non sia
nella vergognosa bolgia dell’Harz IV, è tipica del pensiero e della logica
teutonica, o di chi, per difetto di nascita, non ha le rotelle al posto giusto.
Oggettivamente si può anche dire
che: L’obbligo di un tirocinio lavorativo die tre mesi annui, con una paga
oraria di un singolo Euro per ogni disoccupato a lungo termine finito sotto
l’ombrellone sociale del sistema Harz IV; non è altro che un raffinato e velato
incentivo statale all’industria all’artigianato e a tutte le altre strutture federali
o private che siano.
Negli ultimi decenni al Popolo
Tedesco sono state tolte tante cose: diverse dignità e libertà sociali, ma
almeno quella di poter sognare, quella non se l’è lasciata carpire e continua a
giocare al Lotto e questo, è già un buon segno.
Proprio grazie ai suddetti giochi al pallottoliere, ora a fine 2013 risulta
che i disoccupati ufficiali in Germania sono sotto i tre milioni, mentre in
realtà, includendo gli Hertz IV, si arriva ben oltre ai sette milioni.
Lo stesso giochetto è stato fatto con il calcolo del debito pubblico della
Germania che si aggira ufficialmente sui due mila milioni di Euro.
In realtà i duemila milioni rappresentano, secondo l’attuale stravagante
sistema di calcolo, il debito Federale al quale però in non sono state aggiunte
le somme destinate al salvataggio delle Banche private e Nazionali.
L’attuale calcolo federale non
tiene in considerazione i 232 miliardi di Euro immessi per il salvataggio delle
Banche di proprietà della Stato, come lo è la “Hipo Real Estate Bank” che
rappresentano il 9,3% del prodotto interno lordo.
Il 7,5% dello stesso Prodotto
interno lordo è servito come versamento per la quota federale nel EMS, ovvero
del fondo europeo salva Stati.
Queste cifre sono state inserite
in un'altra pentola denominata “inventario debito” ma si trova sulla stessa
stufa alimentata dallo stesso fuoco.
Gli esperti in materia dicono che pertanto il
debito pubblico della Germania, è ben oltre i settemila milioni di Euro e il
deficit al 12% del prodotto interno lordo.
Osservando l’attuale situazione
economica in Europa si può solo dedurre che l’attuale sistema di calcolo
economico non è altra che una gran baggianata.
I più in Germania queste cose le sanno: i pennivendoli e i ciarlatani
televisivi, gli eccelsi e dotti economisti, tutti conoscono la magnitudine e la
gravità del problema occupazionale ed economico in Germania, ma nessuno ne parla.
La paura e l’orrore che la Germania si porta appresso, è di doversi veder
costretta ad ammettere di essere stata per la terza volta consecutiva e in poco
meno di un Secolo, ancora una volta seviziata e sodomizzata dal suo stesso
sistema.
A ben vedere, seviziati e
sodomizzati e in modo ancora più barbaro dei tedeschi, lo sono gli Italiani.
La differenza tra la Germania e
l’Italia è da vedere nel fatto che, mentre la Germania, garantisce un
ragionevole sostentamento a tutti i suoi cittadini senza lasciarli per strada o
crepare in malo modo senza cure adeguate, l’Italia, o meglio detto, i pendagli
da forca della nomenklatura italiana, vive derubando la popolazione e la
saccheggia senza misericordia o pietà alcuna dei propri averi.
Mentre pertanto questa realtà, rende ossessionati
la maggior parte dei politici in Germania che cercano di escogitare sempre
nuovi giochetti pur di non ammettere i propri errori; in Italia la delinquenza
politica e pendagli da forca vari, continua a saccheggiare la popolazione e a
derubarla di ogni suo risparmio.
Frau Merkel, mi ricorda tanto la brava massaia contadina che metteva i suoi
risparmi in una capiente calza di lana dentro il materasso di paglia, solo per
accorgersi col tempo che tutti i suoi risparmi, sono stai mangiati dai topi,
La dottrina Merkel si basa
sull’austerità, vale a dire nel contenimento delle spese. Questa dottrina però
è orientata solamente verso la riduzione delle uscite e lascia poco spazio alla
creazione e apertura di nuove fonti di entrate.
Mi è difficile pensare però
che la Signora Merkel con tutta quella banda di mocciosi e vecchi opportunisti,
demagoghi e rimbambiti, che sì e imbastita su al Bundestag abbia ormai altre
possibilità di azione.
L’attuale dottrina Merkel, con una politica economica basata sui giochetti
aritmetici al pallottoliere dell’economia in modo così maestrale e spavaldo,
lascia a se stessa pochi margini di manovra.
Difatti questa politica di
assoluta austerità è per lei e i suoi, l’ultima effimera e irrazionale
spiaggia e questo, per il Paese dei Poeti e dei Pensatori, senza grandi
investimenti federali i quali comportano nuovi debiti, è troppo poco.
Frau Merkel è una scienziata, la
razionalità del pensiero scientifico, è casa sua, e si comporta di conseguenza.
La Germania però, come d'altronde
tutto il resto dell’Europa, se vuole progredire e prosperare, ha bisogno
d’investimenti e d’innovazioni strutturali.
La Germania necessita di nuovi e
remunerativi posti di lavoro che aumentino il potere d’acquisto della
popolazione e il consumo interno, altrimenti, si arriverà a una paurosa
stagnazione le cui ripercussioni sui mercati europei e mondiali, sono
semplicemente imprevedibili e incalcolabili.
Diamo per l’ultima volta una guardata all’articolo di Jan Fleiaschhauer
pubblicato dagli strilloni dello Spiegel.
Cosa intendeva sostenere esattamente, quando
diceva che gli italiani non hanno nessun senso di responsabilità?
Non intendevo dire che tutti gli italiani sono come Schettino. Gli Schettino ci
sono anche in Germania, così come in tutto il mondo. E poi sono perfettamente
consapevole che in questa tragedia ci sono persone che si sono comportate in
modo molto diverso, come il comandante della capitaneria di porto (De Falco,
ndr). Ma non è questo il punto. L'inchino, il voler fare “bella figura” e
impressionare gli altri: queste sono qualità che si ritrovano più spesso tra
gli italiani che tra i tedeschi. Conosco pochi tedeschi che si farebbero venire
in mente di fare l'inchino per salutare la mamma.
Sì, ma qui torniamo di nuovo agli stereotipi...
La cosa interessante è che le persone che mi hanno scritto per protestare
lamentano una sierotipizzazione degli italiani. Al tempo stesso, però, rilevano
gli aspetti positivi degli italiani: anche questi sono stereotipi. Non si
possono però combattere gli stereotipi negativi con quelli positivi: sono pur
sempre stereotipi. E poi anche sui tedeschi ci sono molti luoghi comuni: tutte
le battute sulla Merkel o sui tedeschi funzionano solo perché ci sono gli
stereotipi. A proposito: se avessi detto che gli italiani sono dei grandiosi
amanti non avrei ricevuto neanche una lettera di protesta. Mi è capitato spesso
di venire in Italia ed è degno di nota ascoltare gli stereotipi dell’italiano
del Nord nei confronti a quelli del Sud.
Crede insomma che si tratti solo di un fraintendimento?
La maggior parte di quelli che mi scrivono non conoscono il tedesco e sono
dunque legati all'interpretazione del mio testo fornita dai media
italiani, un'interpretazione che è però errata. Molti lettori vedrebbero le
cose in modo molto più rilassato se potesse leggere il mio commento in lingua
originale.
L'Ambasciatore in Germania sa perfettamente il tedesco. E ha protestato con una
lettera.
Forse ha voluto parteggiare per via delle proteste dei suoi connazionali.
Reagirà all'editoriale delGiornale?
No, sarebbe autoreferenziale. Il mio prossimo editoriale riguarderà un
argomento del tutto differente. Il mio era un commento po' ironico e
canzonatorio. Si sta rendendo molto più serio di quanto fosse. A proposito:
quando scrivo dei tedeschi, li critico allo stesso modo canzonatorio e ironico.
(Unquote)
Tutto questo, viene da molto lontano, è la scaturigine dell’articolo che urla e
reclama spiegazioni, non la puerilità del contenuto o il suo valore
giornalistico.
L’articolo in sé non vale una cicca, è povero e assolutamente privo di senso o
valore analitico.
È più una tirata da Gran Hotel,
più riconducibile verso il senso di protagonismo e spin mediatico della Casa
Editrice Springer, che giornalmente si manifesta in ridicole ma sempre tendenziose
tirate di Bild-Zeitung; che all’eredità giornalistica di un vero giornalista
d’assalto come lo era, Rudolf Augstein.
Queste cose contro gli Italiani nell’odierna Germania sono all’ordine del
giorno.
Si ascoltano ogni mattina alla televisione, dalle 05:30 h in poi.
Gli araldi di questo soggettivo lavaggio del teutonico cervello a scapito degli
Italiani sono i moderni ciarlatani tv tedeschi e i vari scimuniti seduti sui
sofà nei Muppet-Show delle diverse vecchie Parahyaena brunnea oder Hyaena brunnea, della
Germania.
Si dette, vecchie Parahyaena brunea o a preferenza Hyaena Bruenea tedesche,
sono paragonabile alle varie Annunziata e Gruber italiane.
Guai se non ci fossero codeste
veline, velini e velinati vari che con sapiente spin giornalistico delle mezze
verità, lavano giornalmente il cervello a decine di milioni di persone.
La Gente della Strada, gli Harz IV ai quali proibendo loro perfino di
giocare al Lotto, è stata tolta la dignità sociale, si potrebbero svegliare dal
torpore mentale causato appunto dallo spin mediatico e continuo lavaggio del loro cervello.
Tutti costoro, autentici desaparecidos Tedeschi che non figurano in nessuna
statistica, quelli che commiserando la loro situazione di disoccupati cronici
senza futuro, di buon mattino si piantano davanti alla TV e costernati
ascoltano, da ben istruiti ciarlatani, che la causa della loro situazione si
trova oltralpe nel Bacino del Mare Nostrum, potrebbero alla fine cominciare a
usare il cervello e a ragionarci sopra.
Questo è il vero terrore che corre rampante tra le file dei politici e
ciarlataneria mediatica varia: la rabbiosa reazione della Gente della Strada qualora
si accorgesse di essere stata di nuovo tradita.
Temono la rabbia di chi, anche lavorando a tempo pieno, e molti anche con più
di un’occupazione, non ce la fa ad arrivare con dignità alla fine del mese ed è
costretto a rivolgersi alle cucine Parrocchiali per garantire almeno un pasto
caldo al giorno ai propri figli.
Il giorno in cui, a tutti questi milioni di persone, il costante lavaggio del
cervello portato avanti con maestria da settimanali come lo Spiegel e tutta da
tutta la stampa e struttura mediatica tedesca venisse a mancare, le cose cambierebbero
in peggio.
Se, come dicevo, una violenza e abuso mentale simile qui in Germania, dovesse
sparire dai giornali e dalla tv allora i latitanti della Società tedesca; i
disoccupati cronici e gli emarginati, svegliandosi di soprassalto come da uno
stato d’ipnosi, darebbe subito il via a un nuovo processo di Norimberga e
per prima cosa appiccherebbero il fuoco al Bundestag e alle varie redazioni di
settimanali come lo Spiegel, con tutti gli inquilini dentro.
Riporterebbero di prepotenza e a pieno diritto in Germania i posti di Lavoro
loro rubati ed esportati lontano dai troppi levantini e untori vari, sia
politici, industriali o sindacali che siano e riprenderebbero il loro posto, di
vero Motore della prosperità europea, e vedresti che tornerebbero a essere un
esempio di responsabilità e sobria vita sociale europea.
La dottrina Merkel come ogni
altra formula matematica o teorema scientifico non può svilupparsi eternamente
in se stessa, ha bisogno di nuovi investimenti adeguati alle necessità e
logiche della formula o teorema stesso, o implodera rovinosamente in se stessa.