martedì 31 marzo 2015

L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀ



 La maggior parte degli italiani disdegna la verità degli altri.

Le realtà degli altri, le tante verità di tutti gli altri, per molti italiani non contano, anzi le ripudiano e le condannano.

In Italia le realtà e verità altrui sono subito classificate come invidia, goffa e malaugurata critica, e catalogate come distorsione dei fatti.
 
In parte ciò è vero.

La sagra dello spin giornalistico internazionale dove tutta una sfilza di corrispondenti esteri in Italia sguazza nell’italico fango e marciume per nascondere le proprie porcate di casa e valorizzare ai loro lettori le italiche  magagne,  ha del grottesco e del  patetico.

La vulnerabilità delle Società italiana, è palese a tutti e ci vogliono ben più che frasi fatte e squilli di tromba per consolidarne le decrepite strutture.

Un risanamento lo so può fare solo con una buona salutare dose di rispetto verso gli altri.
 
La considerazione e il rispetto della libertà e delle necessità  nonché dei diritti del prossimo; dovrebbe essere un dovere nazionale, non solo considerazioni da salotto o di convegni retorici.

Bisogna insomma avere il coraggio di usare il proprio cervello e non cadere nella tentazione di saltare sul primo carro di convenienza che passa o di colui che per quale ragione poi, reputiamo integro, assimilandone le ideologie e retorica da quattro soldi, farle proprie per puro tornaconto personale.

L'integrità politica in Italia non esite.

In Italia esistono Sette e Congreghe a delinquere  camuffate da Partiti politici, dove i mascalzoni D'Italia soggiogano e sfruttano gli italiani onesti.

Oramai la Società Italiana nel corso dei secoli è stata debitamente avvisata dalla Storia su cosa significa arrivare troppo tardi.

Gli Italiani sanno cose significa non essere pronti alle richieste dell’evoluzione Sociale.

Gli Italiani sanno che ciò non significa altro che   sprofondare nell'assoluto caos sociale,  dove ognuno, con il cuore in gola corre come il cane che vuol mordere la sua coda fino al completo esaurimento delle sue forze.

La caratteristica che porta le persone a considerarsi qualche cosa di speciale e di eletto e non, come una goccia d’acqua, sia pure con le sue ben definite caratteristiche che la distinguono da tutte le altre, ma anche parte indelebile della grande onda in un oceano di onde, ha del tragicomico e del narcisismo e autolesionismo unico al mondo.

Questa è una condizione patologica che scaturisce dalla volontà del rospo a voler diventare un bue, o del bue, a credere di esser un elefante, oppure dello spaccapietre che vuole diventare una montagna.

Alla base di questa patologia congenita della vanità umana, troviamo la presuntuosità, vale a dire, l’assoluta certezza di aver ragione e di essere superiore agli altri.

Mentre per gli antichi greci gli “idiotes” erano persone uniche, semplici, ma speciali.
 
Al contrario  per gli antichi romani gli idioti  erano i grulli che vivono nel buio dell’ignoranza.

Infatti;  già allora il virus del narcisismo e quello di quel senso di irrazionale superiorità, prima li rese pigri e letargici,  poi vulnerabili alle invasioni di altre civiltà, sicuramente meno colte, gentili e raffinate, magari forse rozze al paragone; ma dannatamente micidiali e distruttrici; così che infine; proprio a causa della loro idiozia in versione latina, implosero efurono semplicemente inghiottiti dalla Storia,

Tutto quello che è rimasto son quattro ruderi e i saggi e gli scritti e splendori dei tempi antecedenti la loro idiozia.
 

Che differenza d’interpretazione di un termine, non vi pare?

Mentre per gli antichi greci “idiotes” significava essere qualche cosa di speciale e positivo, più tardi per l’antica romana; l'idiota, quasi a disdegno della Cultura altrui, era sinonimo d’ignoranza.

Italico disprezzo per il sapere e la capacita altrui si evidenzia proprio in questa interpretazione del termine “idiotes” positivo nella Magna Grecia, negativo nell’antica Roma.

L’intransigenza del pensiero è qualche cosa di spaventoso, di allucinante e di un’arroganza tale da allontanare qualsiasi forma di dialogo e svolgimento costruttivo del pensiero in sé.

La matrice dell’italico pensiero è presto detta, se non sei italiano non sai e non puoi sapere, se sei, chi sei, o peggio ancora, chi ti credi di essere?

Il “chi sei” o la forma ancor più negativa e spregevole, “chi ti credi di essere”; nasce dal culto del narcisismo che portò alla scomparsa dell’impero romano e che porterà alla dissoluzione della cultura Italiana e alla sua immersione e comunione con quella islamica.

Questo, succederà quando nei prossimi decenni il fattore e la sopraffazione demografica afro-araba in Italia,  si renderà dolorosamente palese.
 
In quel momento ci sarà una fusione di culture mediterranee che difficilmente si svolgerà in maniera ordinata e pacifica.

Dove, e questo sia ben chiaro, nessuna delle due culture e religioni, sarà quella di prima.

Nel tutto, ora mettiamoci anche i vari raggruppamenti di clan criminali e istituzioni statali che attanagliano la Società Italiana e le eccelse e lungimiranti tesi sociali e politiche che come funghi spuntano oggigiorno dal sottobosco in cerca di applausi e consensi e come vediamo, il caos è perfetto.

In questo marasma d’interessi e azioni di politica e vita sociale, Il narcisismo dell’italico pensare sfodera il meglio di se e biasimando il resto del Mondo e le sue molteplici verità, si rinchiude nel suo guscio pieno di presunzioni e di ripulsioni  verso i Popoli della Terra e con sdegno e sufficienza, aralda al Mondo il suo ponderato e arguto elucubrato; scagliando i suoi anatemi a destra e a manca verso tutto ciò che non è italiano.
 
Miseriaccia nera, che assordante rumore di ferraglia mentale sale ai cieli o scende fin giù negli ultimi scantinati della Terra a rischiare le tetre e ottuse umane menti nei tuguri del Mondo.

Spesso, ascoltando le varie interviste televisive, de i vari “idiotes” come Eco o Ruscoli, oppure quelle che i piccoli opportunisti politici come i vari e onnipresenti;  Leoluca Orlando o Buttiglione, concedevano alle varie Iene della tv tedesca, vere e proprie aspidi velenose come la Sandra Maischberger o Maybritt Hillner quell’altra belva, la Anne Will, mi domandavo di che cosa si dette eccelsi italiche menti stessero parlando.

Ci volle un poco prima che riuscissi a capire che in fin dei conti, costoro, abilmente teleguidati dalle feline (magari ora un po’ sdentate e spelacchiate) della TV Tedesca come senza dubbio lo sono la Maischberger, la Maybritt e la Will; non ragionavano; non discutevano, non facevano il punto delle loro tesi filosofiche o opinioni politiche, bensì; sotto le sapienti sferzate di quelle fantastiche Iene mediatiche, in modo maestrale e capace,  davano solamente sfoggio della loro primordiale e innata Urdummheit o criminale idiozia primordiale,  versione Italia 2015!

Ed erano pure felici e contenti di farlo.

Ora, cari amici, provate a togliere l’Italia e gli Italiani e a inserire al loro posto: Germania e  Tedeschi, al posto di Eco o Ruscoli, metteteci un bifolco bavarese qualsiasi della setta politica CSU o qualche retorico che sicuramente troverete nel vivaio dei “Vollidioten” di Super Big Mama, a Berlino e vedrete che il conto torna anche in Germania.

Degli idiotes, greci i romani ne fecero più tardi degli idioti e scribacchini per le legioni romane che andarono oltralpe.

Quest'ultime si se li portarono dietro e i bavaresi per primi in Germania tradussero idiopti con “Dotten” oppure savi oppure: Das Gelbe vom Ei, Il torlo dell’uovo.

 Con l'andare del tempo, i barbari bavaresi denominarono i Dotten in Deppen, che non significa altro che citrulli,  più tardi i bifolchi bavaresi si evolsero un pochettino e da Deppen fecero Dottori.

Und  proprio per questo oggi giorno la setta politica bavarese della CSU e la Baviera stessa e piena di Deppen, pardon di Dotten, ovvero di Dottori e genia varia.

L’ipocrisia dei Deppen, o Dotten, o Dottori o genia varia bavarese, ad esempio, ha fatto dire al Ministro di Stato della Libera Repubblica di Baviera, l’onorevole Signor Joachim Hermann, che gli Italiani, durante il Governo Berlusconi, invece di soccorrerli, lasciavano afffogare  i clandestini afro-arabi nel Mediterraneo.

L'unica grande differenza che esiste tra l'Italia e la Germania la si deve vedere nel fatto che  le infrastrutture tedesche sono in mano a funzionari e impiegati di Stato integerrimi, ligi al dovere e consapevoli delle loro responsabilità verso lo Stato la popolazione.

Queste virtù, in Italia,  tra i funzionari e gli impiegati di Stato e le anche e sopratutto tra le forze dell'ordine italiane, lasciano molto a desiderare.

Pertanto non deggrinate mai le Verita, le tante Verità degli altri e tanto meno fatele vostre cercate solo di capirle e magari di migliorare le voistre.

La Nostra cultura occidentale è basta sul Cristianesimo e le sue interpretazioni sono tante, ma tutte di stampo cristiano ed è da li e solo d ali che scaturiscono tutte le nostre verità.

Tutto il resto e ridicolo e malforme spin -giornalismo che esce dalle malefiche fucine e pentoloni degli stregoni della notizia.




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