Anche se questo
a molti cittadini Italiani è incomprensibile, nessuno in Italia si deve
meravigliare se gli Stati membri dell'Unione Europea si rifiutano di albergare
i clandestini.
È perfettamente
inutile nascondersi dietro un dito.
È anche
sbagliato definire quei disperati: Clandestini.
A prescindere
da chi come quella che io definisco la soldatesca afro-araba della Kyenege e la
delinquenza balcanica, zingara o slava che sia, portatrici di una nuova civiltà
e cultura, tanto cara alla Boldrini, secondo me è sbagliato, definire chi veramente
spera in un futuro migliore; „clandestini;” la loro; è disperazione, non clandestinità, di
conseguenza li definisco dei disperati, non dei clandestini o latitanti.
È la loro
richiesta di un permesso di soggiorno, che, ai termini di Legge vigenti e in
questa situazione economica non solo Nazionale bensì anche europea, non può
essere accettata.
Le attuali Leggi
e disposizioni di ogni Paese membro dell’Unione Europea, non il loro Sacrosanto
diritto a cercare un futuro migliore, incidono per ora sul destino di questi
poveracci.
Il modo con
cui l’Italia gestisce questa calamità umana poi, senza paura di sbagliare si
può, umanamente parlando; definire disumano e criminale.
I poveracci
sono sfruttai dell’ambiguità italiana come carne in vendita al supermercato e
poi dimenticati e lasciati allo stato brado per le strade di una Società disorientata
e impaurita, giustamente sbigottita e di rimando, ostile; che si vede impossibilitata
a trovare un’adeguata sistemazione e di offrire un futuro migliore ai
pellegrini che senza meta si aggirano per le Strade e i sobborghi dl Bel Paese.
Gli Italiani;
prima di accusare L’Europa per mancanza di solidarietà verso la grave emergenza
sociale che si è venuta a creare in Italia grazie all'approdo di decine di
migliaia di pellegrini afro-arabi, poi, dovrebbero prendersela con l’attuale politica
del Governo Italiano e le cooperative rosse di gestione famigliare fonte di
grandi guadagni da parte di mascalzoni annidati nel PD (Partito Delinquente)
che loro stessi permettono di rimanere al potere; non con gli asilanti.
Nessuno in
Italia, alla faccia dell’attuale situazione politica e sociale verso i pellegrini
ha in diritto di rinfacciare all'Europa mancanza di aiuto.
Nessuno ha mai
costretto l’Italia ha correre lungo le coste libiche a raccattare pellegrini,
detto questo però; a ragion del vero; devo ricordare anche che pochi Mesi fa il Ministro di Stato
bavarese Joachim Herrmann al Talk Show della Sandra Maischberger andava
blaterando e accusava gli italiani che durante il Governo Berlusconi lasciavano
morire i naufraghi in mare.
Dico questo, senza
soffermarmi alle belle dichiarazioni di ambigui mascalzoni politici europei
come Barroso ad esempio, anche per spiegare l’ambiguità e la falsità dei
politici europei.
Fatto è, che l’istinto
della sopravvivenza non si può togliere a nessuno.
Gli italiani e
gli europei, dovrebbero invece capire che è stata proprio la loro brama di
benessere, di soldi e di potere politico sugli altri a distrugge l’habitat
di chi ora per puro spirito di sopravvivenza scappa dai loro Paesi distrutti
proprio dalla politica e dagli interessi occidentali e fa un salto ne buio
sperando di sopravvivere.
Mentre il
rimanere nei loro Paesi distrutti dalla ingordigia europea, per loro non significa altro che una morte sicura, il salto nel buio porta con sé la speranza, non la certezza
di sopravvivere e di riuscire a costruirsi un futuro meno pericoloso.
Guai ai vinti,
sì e vero, Vae victis, molti però dimenticano che noi, clandestini, noi profughi
di guerra, noi europei, non agiati e pasciuti cittadini del Mondo, noi tutti siamo
tutti dei vinti, tutti noi abbiamo perso.