sabato 1 luglio 2017

I Tangerini e i nonnetti pubertanti



Il raduno mensile dei nonnetti pubertanti all’ultimo giorno lavorativo del Mese questa volta è stato più esplicito del solito. 

Venerdì scorso parlammo di rifugiati politici, quelli cioè che secondo la Carta delle Nazione Unite sui diritti dell’Uomo; hanno veramente diritto allo statuto di perseguitato politico.
Discutemmo anche il fenomeno dei cosiddetti fuggiaschi clandestini, della criminalità africana, magrebina e asiatica che sta invadendo l’Italia e se i confini dell’Italia verso Francia, Svizzera e Austria non fossero ermeticamente chiusi dilagherebbero in tutta l’Europa.

Tralasciammo i confini dell’Italia con la Slovenia e la Croazia, perché in quest’ultimi due Paesi; se non in ferie, non ci vuole andare nessuno. 

Parlammo del Trattato di Dublino, dell’equa divisone di rifugiati politici e dei gravi  problemi sociali ed economici che l’Italia praticamente lasciata sola e isolata dal resto dell’Europa, deve attualmente  affrontare. 

I miei amici ed io sappiamo esattamente che le operazioni di salvataggio delle cosiddette Ong nel Mediterraneo sono interventi al limite della tratta di esseri umani, come sappiamo anche che l’intera menzogna di “salvataggio” ha qualche cosa di demoniaco e di perfido e criminale cinismo. 

Le disposizione che regolano il comportamento delle imbarcazioni coinvolte nel salvataggio di  naufraghi in mare sono chiare ed esplicite, semplici e lineari. 

Tali disposizioni impongono ai soccorritori di trasportare i naufraghi nel porto più vicino. 

In questo caso il porto più vicino alle coste libiche sarebbe Zarzis in Tunisia o La Valletta a Malta che distano rispettivamente 65 e 105 miglia marine circa dai punti di raccolta dei cosiddetti “naufraghi” lungo le coste e libiche e non ha circa 225 miglia come lo è  distante dal luogo del recupero il primo porto della Sicilia. 

Noi sappiamo che le imbarcazioni Ong in teoria svolgono azioni di salvataggio in  mare, come  siamo anche a conoscenza del fatto che i loro salvataggi sono la conseguenza di procurati naufragi, con perdite di vite umane che, alla luce dei fatti;  si possono benissimo  definire delle vere e proprie causate stragi.

Le imbarcazioni Ong sono in realtà imbarcazioni da diporto registrate nei loro Paesi di origine, come la Sea Watch II, ad esempio, registrata presso il Tribunale civile di Amburgo in Germania ma battente bandiera panamense.  

Queste imbarcazioni non hanno nessuna copertura assicurativa e tanto meno sono certificate da una delle tante società di classificazione navali, e dichiarate idonee a trasportare passeggeri e tanto meno sono rintracciabili nei imbarcazioni da diporto nei vari registri internazionali, come non si trova traccia del loro rapporto annuo di bilancio finanziario con un chiaro resoconto delle loro entrate e uscite´. 

Le imbarcazione Ong sono per esclusivo uso e diletto dei membri della associazione Sea Watch II e.V, ne più ne meno che questo; quando poi si trovano in un luogo di naufragio è loro dovere soccorrere i naufraghi e non essendo naturalmente in grado di  ricevere a bordo centinaia di naufraghi si vedono costrette a chiedere l’intervento di unità navali con più adeguate possibilità di soccorso. 

Un circolo vizioso simile, perfettamente legale  non può essere che studiato a tavolino da chi consce alla perfezione tutte le sfaccettature delle disposizioni IMO che regolano il comportamento delle imbarcazioni in mare. 

Le Ong per conto di chicchessia poi, con il pretesto di salvare vite umane in mare non fanno altro che  contribuire in modo sostanziale a trasbordare decine di migliaia di criminali e mascalzoni africani di ogni fattispecie in Italia.

Gli unici al Mondo che possono fermare le Ong almeno quelle registrate presso un Tribunale della Germania sono i Procuratori o Pubblici Ministeri della Germania e nessun altro. 

Sappiamo però che finché nei bilanci annui delle Ong non esiste traccia di operazioni illecite o di deviamento o impiego di fondi  provenienti da donazioni o che ci siano fondati sospettati di guadagni illeciti da parte di suddette Ong; anche i Pubblici Ministeri hanno le mani legate. 

Sappiamo chi sono i membri del Gruppo dei Tangerini, che finanziano e assicurano “internos” queste operazioni di presunto naufragio e salvataggio, come sappiamo chi sono e che cosa fecero e tutt’ora fanno certi membri della Blackwater da dentro il Gruppo dei Tangerini. 

Sappiamo anche che attraverso le sue varie associazioni finanziarie e pedine politiche, Soros stesso e invischiato in questo turpe mercato di esseri umani dove circolano metri cubici di dollari che di gran lunga superano i Pil dei Paesi ballatici messi insieme e ci chiediamo che cosa avesse poi da dire ai mascalzoni politici attualmente al governo durante il suo recente incontro a Roma. 

Sappiamo anche che la criminalità politica italiana grazie ai clandestini ha saccheggiato ai contribuenti italiani qualche cosa come 5 miliardi di Euro.  

Sappiamo però anche che in questa palude di interessi politici e finanziari anche europei, l’unico vero e realistico modo per fermare le Ong, è quello di affondarle. 

È di questo, che l’ultimo giorno lavorativo del Mese la Gang dei nonnetti perturbanti formata anche da un giurista in pensione da uno sbirro e altri due bucanieri della Birra sottoscritto incluso, ha parlato. 

Siamo venuti alla conclusione che questo machiavellico nodo giuridico di Gordiano cosi come ideato e  presentato dal Gruppo dei Tangerini si possa sciogliere solo con un colpo netto di spada spezzandolo e contemporaneamente affondando le Ong in mare.  

Altra soluzione non esiste, a meno che naturalmente gli italiani stessi sfidando gli imboscati nelle forze del  ordine, che per ben che loro vada li prenderebbe solo a manganellate, non darebbero alle fiamme i vari pazzi del potere legislativo ed esecutivo italiano meglio definibili come i Palazzi delle vergogna con tanto di inquilini dentro.
For the Record:


Esistono due rimorchiatori MERGEZ entrambi in servizio. in Libia. IMO 9991001 ISM Manager UNKNOWN since 01/07/2005


0309935 Ship manager/Commercial manager CAPIECI SPA Via Giuseppe Garibaldi 112, 80121 Messina ME, Italy. during 2005 


0309935 Registered owner CAPIECI SPA Via Giuseppe Garibaldi 112, 80121 Messina ME, Italy. during 2005

Come Blackwater ed Emergency traghettano migranti in Italia
dicembre 7, 2016 2 commenti
Gefira 11/10/2016 – Newropeans
Regina e Chris Catrambone
MOAS è l’acronimo di Stazione di aiuto ai migranti in mare aperto. Si tratta di un’organizzazione non governativa con sede a Malta che si è posto il compito di pattugliare il Mediterraneo e salvare persone in alto mare, recuperandole da gommoni, zattere e barche sul Phoenix, il peschereccio della MOAS, una nave completa di droni per sorvegliare le acque, traghettando i migranti per miglia, dalle coste libiche alla Sicilia. L’organizzazione è gestita da Chris Catrambone (35) e sua moglie Regina. Chris Catrambone, statunitense della Louisiana diplomato al college, gestiva un ristorante su un battello a vapore ed ha lavorato presso il Congresso degli Stati Uniti a Washington DC, prima di lavorare come investigatore assicurativo. In tale veste fu inviato nei luoghi più pericolosi del mondo, come ad esempio Iraq e Afghanistan. Dopo aver fatto abbastanza esperienza, e accidentalmente sopravvissuto all’uragano Katrina in Louisiana nel 2005, l’anno dopo Chris Catrambone fondava il Tangiers Group, azienda globale specializzata in “Servizi di assicurazione, assistenza di emergenza, gestione dei sinistri sul campo ed intelligence“(1)). Inizialmente operava dagli Stati Uniti, ma per gestire meglio l’azienda in espansione trasferiva le attività in Italia (dove incontrava la futura moglie) e poi a Malta. È qui che nel 2013 Chris Catrambone fondò la Migrant Offshore Aid Station (MOAS) per assistere la popolazione del terzo mondo ad attraversare il mare in cerca di una vita migliore. Catrambone e la moglie si dice che abbiano speso 8 milioni di dolari propri per tale fine, perché, come il fondatore della MOAS ha confessato, anche lui, una volta che perse la casa a causa di Katrina, capì la situazione degli altri.
Ian Ruggier è un membro del consiglio della MOAS. Questi un tempo fece scalpore a Malta con un piano volto a frenare i migranti in rivolta a Malta. Le unità di polizia circondarono la folla, ed isolarono e colpirono i capi per evitare ulteriori dimostrazioni. Eppure qualcosa andò storto e fallì, con le organizzazioni pro-immigrati che fecero enorme clamore e i tribunali che se ne occuparono (2). Dopo 25 anni di servizio, Ian Ruggier ha trovato lavoro nella MOAS: incaricato di contenere i migranti ora è passato dalla loro parte: Saulo divenne Paolo. Forse.
Ma che succede se Ian Ruggier è soltanto l’uomo il cui compito è garantire che i migranti soccorsi o infiltrati in Europa non finiscano a Malta? Perché le barche della MOAS sono di stanza a Malta, da dove operano. Una volta caricati di immigrati, salpano dal porto di La Valletta verso l’Italia per scaricarvi il carico umano.
Robert Young Pelton è consulente strategico della MOAS (3), fondatore di Migrant Report (4) e proprietario della Dpx (Posti estremamente pericolosi) Gear, che vende coltelli da guerra (5) per chi si reca nelle zone di conflitto da cui, stranamente, provengono le persone che si suppone MOAS e Migrant Report dovrebbero aiutare. Come giornalista free-lance ha incontrato Eric Prince, il fondatore della Blackwater, la società militare privata statunitense (mercenari) impegnata in operazioni in Afghanistan e Iraq; per inciso, la Blackwater è stata impiegata anche in Louisiana, durante l’uragano Katrina: Chris Catrambone era capitato lì proprio in quel momento. Robert Young Pelton ha incrociato Eric Prince su questioni finanziarie.
Ma tornando a Chris Catrambone. Un giovane laureato e dipendente, costituisce una società (Tangiers Group) che estende rapidamente le attività in oltre cinquanta Paesi, comportando profitti per milioni da potersi creare l’ente di beneficenza che si chiama MOAS. MOAS impiega uomini che contemporaneamente possono intervenire presso le aziende militari private o essere incaricati di frenare l’afflusso di persone che cercano di attraversare il Mediterraneo. Tale organizzazione non-governativa non è in concorrenza con i governi europei nel recupero dei migranti: piuttosto li integra, un riconoscimento per cui il suo fondatore riceve premi. (6)
Alcune domande sorgono. Come ha fatto Chris Catrambone ad accumulare tale fortuna, così giovane, sul mercato delle assicurazioni? (7) È il suo ente di carità è solo un’espressione delle proprie convinzioni personali? Persegue scopi politici? Il suo Tangiers Group opera nelle zone di guerra: è un puro caso? Lavorò presso il Congresso degli Stati Uniti a Washington DC. Alcuni suoi collaboratori spuntano nelle stesse zone pericolose dove opera Tangiers Group. Anche qui un puro caso? Sembra che ci sia una stretta relazione tra MOAS, marina maltese ed esercito statunitense. MOAS è guidata da un ufficiale di marina noto per il duro trattamento inflitto agli immigrati; fu promosso partner commerciale della Blackwater, ben nota per le azioni spietate contro i civili e di proprietà di una persona che ha fatto fortuna sfruttando le operazioni militari statunitensi in Afghanistan, Africa del Nord e Medio Oriente. Lo stesso denaro, in un modo o nell’altro, guadagnato creando caos in Africa e Medio Oriente, provocando la crisi dei rifugiati, viene ora usato per spedire migliaia di africani senza documenti nel cuore dell’Europa, causando problemi in Italia, Francia, Grecia e Germania. Non si può fare a meno di chiedersi se quelli della MOAS siano onesti salvatori o compiano la missione di destabilizzare ancora di più l’Europa.

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