venerdì 21 agosto 2020

Currywurst und Spaghetti







Cari connazionali: La competizione, sia sul Lavoro sia nella vita sociale di tutti i giorni, è una cosa, il plebeismo è un'altra.

Sia dalla vostra sia dalla mia parte del Brennero, di plebei ignoranti opportunisti e malefici ne abbiamo fin troppi.

La grossolanità e la cattiveria del plebeismo si possono coltivare, concimare e annaffiare; accudirli allo stesso modo che una provetta ortolana coltiva il proprio orto o un capace giardiniere i suoi fiori.

Il plebeismo non ha un’appartenenza o una definizione di rango o casata sociale ben definita, l’Urdummeheit, vale a dire, l’idiozia innata e primordiale, non ha confini, non ha volto, è astratta, ed è intrinsecamente un valore personale, uno stato mentale come può essere la parte più misera e malvagia dell’essere umano.

Il plebeismo una volta che ha attecchito e ha preso possesso di un società, è peggio della gramigna che si è insediata ed ha attecchito in un orto fertile o in un giardino fiorito, non te ne liberi mai più, se non estirpandola.

Quando l’indole plebea si concima con il veleno della calunnia, detto anche spin giornalistico, debitamente dosato da abili e malefici untori e stregoni della notizia e la si annaffia con la forza mediatica del tornaconto politico e ci si aggiunge anche passioni e aspirazioni di potere di sciuscia e bibitari vari,  triviali  e scurrili figuri  senza alcun ritegno e rispetto personale, ai quali, se aggiungiamo anche il sacrilego comportamento del clero e la devastante potenza delle varie lobby, meglio conosciute come mafie, e ancor meglio definite come criminalità politica organizzata, allora vedremo che sarà molto difficile potersi sottrarre al potere malefico, al fascino irreale di un cocktail sociale simile, confezionato e dosato su misura a seconda delle necessità dai pochi, per esclusivo e  solo uso e consumo dei beoti.

Tutto questo porta inevitabilmente a malefiche incomprensioni sociali, a screzi tra la gente di diverse nazionalità, alimenta dubbi e paure nascoste, incute timore verso lo sconosciuto e straniero, annaffia avversioni, che se ben coltivate e indirizzate, come dicevo prima, da abili untori e fattucchieri delle novità più o meno contorte, possono trasformarsi in una forza sociale negativa micidiale e pericolosa, difficilmente controllabile. 

Dividi et Impera, dicevano i cesari e senatori romani, ciò valeva allora, tanto  quanto lo vale oggi ed avrà il suo valore nei millenni a venire, in altre parole dai ad una scimmia una chiave in mano e quella si stente la padrona dello Zoo.

In questo Mondo ci sono tante scimmie, ma ci sono anche tante chiavi, l’insieme si chiama irrazionalità politica e sociale che inevitabilmente porta a guerre e distruzioni.

Oggi più che mai, nel macrocosmo dell’informazione mediatica e della comunicazione istantanea in un patetico Mondo fatto di apparenze e menzogne, di convinzioni di comodo e mancanza di un saldo senso di responsabilità collettiva, dove ognuno cerca con il minimo impiego di ottenere il massimo, il succo del vecchio detto romano, si manifesta in modo alquanto doloroso in tutta la sua isterica crudeltà e sciocca cattiveria.

La fonte degli screzi tra gli Spaghetti ed i Currywurst , in generale, la si deve cercare proprio lì, nel detto Dividi et Impera, nel modo moderno di applicare veleni, distruggendo senza uccidere.

In un microcosmo navale come quello nel quale ho vissuto praticamente tutta la mia vita lavorativa, tutto ciò non è possibile, il veleno della calunnia, le dicerie di tornaconto, gli interessi personali del singolo, la mentalità plebea della massa, la gramigna sociale, la politica, la criminalità organizzata, il clero, tutto ciò non attecchisce, e se, l’estirpiamo subito senza pietà alcuna.

L’effimero insipido piacere della calunnia, quello della stupida arroganza e senso di superiorità, da noi, a casa nostra, la fuori in mare su di una nave non può esistere, prima o poi tutto ciò si tradurrebbe in un disastro navale con la perdita della nave e forse anche di tutto il fottuto equipaggio che è stato cosi fesso da lasciarsi avvelenare dalla gramigna asociale.

Anche a Bremen c’è tanta plebe, difatti i miei vecchi colleghi ed io ne parliamo in continuazione.

Durante le nostre sedute mensili al banco della birra; analizziamo i fatti con la nostra mentalità di Gente di Mare, e le nostre valutazioni del presente e previsioni per il futuro sono nere.

Vediamo che l’erosione del buonsenso umano e in continuo aumento, e che i suoi frutti si seccano al Sole o non sono mai sbocciati e che l’orto e il giardino si sono quasi deidrati, lasciando il posto all’arida sabbia dell'ottusità collettiva e degli Interessi e tornaconto di parte mascherati dal paravento dell'ipocrisia.

In Italia dovreste fare  come facciamo noi  Gente di Mare in pensione: non vi curate più di loro, guardateli bene, teneteli d’occhio,  ragionateci sopra, combatteteli senza pietà e senza indecisione dove li trovate e come li vedete, dove li vedete.

Ricordatevi che quelli non sono altro che palloni gonfiati molto vulnerabili, colpiteli senza compassione.

Solo così rimarrete voi stessi e manterrete la vostra mente libera di spaziare senza paura.

Salutönen.

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