lunedì 7 ottobre 2013

La Corrente del Golfo.

         

A volte mi sembra di leggere un libro di fiabe, da un lato leggo che ancor prima della fine di questo decennio l’oceano glaciale Artico sarà completamente navigabile anche d’inverno, mentre da un altro, sento invece diversi scienziati dire che il surriscaldamento del Pianeta, dovuto all’effetto serra, è la fandonia del secolo.
          Altri, ancora, sono pronti a giurare che un prossimo periodo di rigidi inverni, sia imminente.
          Personalmente concordo con quest’ultimi, mi è però difficile accettare la predizione sul prossimo futuro, dove secondo certuni, il ghiaccio comincerà a ricoprire l’emisfero settentrionale e meridionale del Pianeta lasciando libera solo la fascia tra i tropici.
          In questo momento il Passaggio a Nordovest è aperto; lo è almeno d’Estate e secondo le previsioni dell’ufficio di ricerche marittime statunitense, prossimamente dovrebbe essere completamente libero dal ghiaccio, almeno durante il periodo estivo.
          Oltre al Passaggio verso ovest, via le acque territoriali canadesi, ne esiste un altro ed è quello lungo le coste polari della Russia, detto "Passaggio a Nord."
          Entrambe le rotte, a detta degli esperti, saranno completamente libere al traffico navale in poco più che un decennio.
          Già diversi anni fa una petroliera russa, assistita da due rimorchiatori rompighiaccio, salpata da Vladivostok, dimostrò con una traversata di sole due settimane attraverso il mare di Okhotsk, com'era possibile trasportare petrolio nell’oceano Pacifico dall'isola di Sakhalinsk, passando anche d’Inverno, al largo dell’Isola di Wrangel, subito dopo la Stretto di Bering, .
          La Finlandia, ha pure iniziato a trasportare petrolio via mare dalla penisola di Yamal che si trova a metà strada della rotta a Nord della Russia.
          Quest'anno poi  lo Stretto di Bering era libero dal ghiaccio anche d’Inverno; gli esperti dicono che questa situazione si protrarrà ancora per i decenni a venire.
          Durante l’ultimo centenario, il ghiaccio polare ha perso il 25% della sua consistenza e verso il 2050, almeno durante l’Estate, il polo Nord sarà completamente libero dai banchi di ghiaccio.
          A prescindere dai problemi di sicurezza nazionale che un’apertura di quei mari comporta, l’orso bianco sta perdendo il suo habitat ed è già stato avvistato a Capo Nord in Norvegia, mentre gli eschimesi si vedono costretti a cambiare le loro abitudini e dieta, per mancanza di foche.
          L’impatto commerciale che questa situazione comporterà per tutto il trasporto marittimo globale e in special modo per i canali di Panama e Suez, è più che evidente.
          Tutto questo però, a prescindere dall’ovvio scioglimento delle due calotte polari, dipenderà in gran parte dal comportamento della corrente del Golfo, che contrariamente a quello che la sua denominazione suggerisce, non scaturisce dal Golfo del Messico, come tutti noi credevano da sempre, bensì come le rivelazioni satellitari hanno dimostrato, trova la sua origine principale nell’oceano Indiano e Pacifico.
          La corrente del Golfo non è unica e, non è la sola.
          La corrente del Golfo è incorporata in un complesso sistema di correnti che come immani fiumi solcano gli oceani facendo la gimcana tra Continenti.
          Un ramo di questo complesso incrocio di fiumi marini è appunto denominato “Corrente del Golfo”, questo, si stacca alla corrente principale nell’oceano Atlantico e passando lungo la costa orientale sudamericana si riscalda ancora di più e unendosi alle correnti della Florida e delle Bahamas da vita a quella corrente atlantica d’acqua calda, denominata appunto: La corrente del Golfo.
          Scorrendo lungo la costa orientale nordamericana questo ramo, s’incanala verso Nord e nelle vicinanze della Carolina del Nord, all’altezza di Capo Hatteras gira verso Nordest, in quel punto, la sua larghezza non è più, di 150 Km come al inizio del suo cammino,  bensì di soli 50 e trasporta  alla velocità di due metri al secondo, circa 100 milioni di metri³ d’acqua calda al secondo.
          Prima di raggiungere le coste nordeuropee, la corrente si divide di nuovo in tre rami, uno riprende la via verso Sudovest e va a raggiungere il mar dei Sargassi a Est della Florida, un altro va direttamente verso Est e si unisce alla corrente delle Canarie, il terzo tira via dritto e questa è la parte Nordatlantica della corrente del Golfo.
          Durante il suo tragitto verso l’Antartico, la corrente del Golfo si raffredda e anche a causa della sua evaporazione il suo peso specifico. rispetto all’acqua di mare che la circonda, è inferiore a quella del Nord-atlantico.
          Pertantpo, il peso specifico dell’acqua salta e la sua bassa temperatura nella zona polare, la fa sprofondare negli abissi marini.
          Da questo momento tra Spitzbergen e la Groenlandia si forma la cascata più grande del Pianeta.
In sette tronconi da 15 Km di larghezza l’uno, appunto le cosiddette Chimneys, circa diciassette milioni di m³ d’acqua al secondo, sprofondano giù fino a 4000 metri di profondità negli abissi dell'oceano Artico.
          La quantità d’acqua di questa immane cascata e pari a quindici volte la portata di tutti i fiumi del Pianeta chiamato Terra, dove tra l’altro vive una ridicola bestia che osa chiamarsi Homo sapiens, sapiens.
          È proprio questa caduta che genera il risucchio necessario a mantenere la corrente del Golfo in movimento anche nelle regioni polari.
          Già da diversi anni ormai gli scienziati e gli istituti di ricerca marina tengono sotto stretta osservazione la corrente del Golfo, infatti, il pericolo che con lo sciogliersi dei ghiacciai il peso specifico dell’acqua di questa corrente diminuisca e l’effetto sifone delle cascate venga a diminuire potrebbe veramente dare inizio alla fine del clima mite europeo.
          In questo periodo però non ci sono indicazioni tali che fanno pensare, un imminente violento cambiamento simile.
Gli attuali sbalzi di temperatura della corrente sono a detta degli scienziati oceanografici presso l’Istituto IFM Geomar, da ritenersi normali e si basano su osservazioni e studi iniziati nel 1980 e terminati nel 2008; allo stesso tempo però, dimostrano che la corrente del Golfo nel passato centenario si è surriscaldata di + 1,2°C e l’oceano Atlantico di + 0.2°C.
          Una delle conseguenze di questo surriscaldamento ha senz’altro anche un effetto negativo sull’assorbimento del CO2 da parte degli oceani, che diminuisce in proporzione all’aumento della temperatura dell’acqua.
          In questo momento, nei vari Istituti di ricerca marittima ci sono diversi programmi di simulazioni in corso, dove con dei super-computer si cerca di leggere il futuro meteorologico del Pianeta.
          L’unica cosa certa fin ora è che il livello degli oceani è in aumento e che diverse isole del Pacifico, come alcune Isole del Kiribati, sulla fascia oraria dei 180°, sono diventate inabitabili proprio a causa del alzamento del livello marino.
          Gli esperti però concordano sul fatto che potrebbe essere proprio l’effetto serra del Pianeta a preservare e salvare l’umanità da un'altra era glaciale.
          Tutti gli esperti sembrano optare, per una piccola e parziale era glaciale, una sorta di raffreddore planetario insomma.
          Comunque sia, visto l’andazzo degli ultimi Anni e la velocità con la quale si sciolgono i ghiacciai della calotta polare, della Groenlandia assieme al permafrost della tundra siberiana e canadese, che sciogliendosi libera grandi quantità di metano imprigionato nel terreno dell’Alaska e i ghiacciai europei e non solo, consiglio caldamente ai posteri di munirsi di calze di lana e pullover pesanti, non si sa mai…
          Dicono anche che per la fine di questo centennio, la temperatura aumenterà dagli 0,8 gradi centigradi, fino a raggiungere eventuali valori tra i +4° e i + 4,8°.
Veramente buone queste previsioni con uno scarto di soli +4°C non vi pare?
          Che tristezza.
          Sembra veramente che i luminari del Sole e della Pioggia si dimentichino che nel solo mese di Agosto del 2003, per un aumento della temperatura media, di soli +1,6° creparono 35.000 persone.
          Questo naturalmente successe in una o due Settimane, dove quasi 15.000 dei decessi per colpi di calore, avvennero in Francia; vi ricordate?
          Ora mi chiedo chi su questo Pianeta, sarà ancora in Vita se veramente la temperatura media della Terra dovesse, realmente aumentare, oltre i +2°C, immaginiamoci poi al disopra dei +4°C.
          In uno scenario simile tutte le grandi Città della Terra sarebbero sommerse dai mari e dagli oceani, come lo sarebbe la gran parte delle zone industriali del Pianeta, compresi i terreni agricoli.      l

Il Pianeta sarebbe in preda a violenti incendi e quei quattro gatti che in un Mondo simile potrebbero essere ancora in vita, non solo non sarebbero in grado di spegnere ma di sicuro comincerebbero a rimpiangere i morti.

http://www.klimabuero-polarmeer.de/fileadmin/user_upload/Pictures/Downloads/Die_polare_Perspektive-d.pdf















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