venerdì 25 ottobre 2013

VIAE INVESTIGABILI SUNT



 


La computisteria ecclesiastica in Germania è complessa.

Le ricchezze della Chiesa in generale sono immense e il suo fatturato, è un giro annuo di miliardi superiore a quello di molte Società multinazionali.

Il sistema di finanziamento delle Chiese e dovuto a trattati secolari  e risoluzioni, che risalgono al tempo dell'Impero di Germania. 

I canali di finanziamento ecclesiastico sono molteplici e inscrutabili tanto quanto lo è la volontà e il volere del Padreterno.

Questo naturalmente perché la Chiesa non è tenuta a pubblicare i propri bilanci annui.

La ricchezza della Chiesa cattolica in Germania e stimata a circa 270 miliardi di Euro con un fatturato annuo che le Industrie nazionali nemmeno se lo sognano.

Basti ricordare che il valore di mercato di una Società multinazionale come Microsoft ad esempio, arriva a superare di poco i 200 miliardi di euro.

Le entrate principali della Chiesa, sia cattolica sia protestante in Germania provengono dalla tassa ecclesiastica che ogni dipendente paga in detrazione diretta sullo stipendio, calcolata in base al 10% della trattenuta fiscale. 

A un dipendente qualunque al quale sono trattenuti 1000 Euro di fiscalità su base mensile; in realtà, ne versa 1100, dove i 100 euro vanno poi versati alla sua congrega religiosa alla quale appartiene.

Ogni cittadino con una semplice dichiarazione presso il tribunale civile di sua residenza può dichiararsi, con una semplice firma, fuori dalla Chiesa e da quel giorno non pagherà più la tassa ecclesiastica del 10%, sul versamento fiscale.

Questa, la considero una forma troppo radicale e non appropriata di protesa; specialmente chi a bambini; per ovvie ragioni di carattere sociale, dovrebbe pensarci due volte prima di uscire dalla Chiesa .

La maggior parte delle entrate di denaro contante nelle Chiese, cattolica e protestante sono appunto i contributi d’imposta di culto e da quell’ancora più nebulosa delle collette durante le funzioni religiose.

Un comunicato della Conferenza episcopale tedesca però indica poco meno di un terzo dei cattolici e soggetta all'imposta ecclesiastica. 

Secondo i Vescovi, la classe lavorativa con basso reddito,  i disoccupati e i pensionati, e poiché anche loro sono cristiani, inseriscono negli essenti da imposta di culto, pure i bambini, gli alunni, gli studenti come se questi ultimi avessero già uno stipendio. 

La balla qui consiste nel fatto che anche i redditi bassi pagano le loro tasse e detrazioni assicurative e pertanto anche la tassa ecclesiastica.

 Fatto è però che i religiosi con i loro cospicui stipendi non pagano l'imposta di culto, per loro il Paradiso, è assodato e garantito, ed è pure gratis.

Pertanto secondo i megeri delle palanche ecclesiastiche, alla fine dell’Anno non rimangono che miseri 5,2 miliardi di euro, che però vanno ad aggiungersi alle tante altre entrate che alla fine, si fondono nelle entrate generali della Chiesa.

Se 5,2 miliardi di Euro, rappresentano il 10% aggiunto, delle entrate fiscali della classe lavorativa nel 2012, allora la Repubblica Federale di Germania, con i suoi ottanta milioni di persone e un Budget federale di 330 Miliardi di Euro circa, è la Nazione più ricca della Terra.

Un recente calcolo del valore delle Diocesi in Germania ha stabilito che i tre vescovati più ricchi sono quello di Wüzburg con 257 milioni di Euro, quello di Colonia con 162 e quello di Amburgo con 157 milioni di Euro.

Le altre ventiquattro Diocesi vanno da un minimo di ventisette a un massimo di poco più che novanta milioni di Euro.

Questo sistema di finanziamento della Chiesa è stato intorno dall'inizio del 19° Secolo al momento dell'unificazione dei principati e regni della Germania nel 1871 ed è tuttora in funzione.

In altre Nazioni, come l’Italia e le altre Nazioni europee, il finanziamento ecclesiastico è a base di donazioni e di collette e dai servizi e agevolazioni lo Stato Italiano da al Vaticano e alle proprietà ecclesiastiche.

La Chiesa anglicana invece si finanzia solo con investimenti ed eventuali donazioni.

La maggior parte degli introiti ecclesiastici, provenienti da terreni agricoli e forestali, da partecipazioni aziendali e bancarie, non sono contemplate in nessun bilancio e pertanto sconosciute ai Governo Federale.

Le Diocesi sono sottoposte solo a controllo interno e non sono tenute a pubblicare informazioni sulla vera e propria quantità dei loro averi e beni materiali.

In un contesto simile e con tali cifre da capogiro, non si capisce bene l’accanimento dei devoti e fedeli della Diocesi di Limburg contro il loro Vescovo Peter Tebarz van Elst, per aver speso appena poco più di 30 Milioni di Euro per il rimodernamento e strutturamelo del palazzo vescovile.

In effetti, le altre Diocesi non son da meno.

Il riordinamento della diocesi di Stoccarda costò 30 milioni di Euro.

Quella di Monaco di Baviera ne spese più di otto e altri dieci andarono per una “Guest-House” in via delle Medagli d’Oro a Roma.

Secondo recenti stime, il valore della Chiesa Cattolica in Germania, si aggira, sui 270.000.000.000 Euro.

Pertanto alla faccia di questa cifra le spese per il rinnovamento delle diocesi si possono definire spese giornaliere o “Out of Hand”.

Ad eccezione di Brema e di Amburgo i dignitari della Chiesa sia cattolica sia protestante, sono pagati dallo Stato, vale a dire dalla Land di residenza, dove un Vescovo ad esempio riceve 12.000 mensili, ma sempre meno di un barbiere ministeriale in Italia, che incamera 12.500 euro mensili, per quattordici mensilità annue.

I semplici sacerdoti o pinguini come li definisce Papa Ratzinger invece, sono pagati dalla Diocesi.

Il caso del Vescovo di Limburg definito dai suoi parrocchiani come spendaccione, anche se le sue estravaganze edili sono nella norma generale di vescovati tedeschi, fa più pensare a disguidi interni e divergenze personali della commissione interna della parrocchia, più che a veri sentimenti di risparmio e compostezza finanziaria di certi membri della stessa, o a vera integrità amministrativa,

Il rinnovamento della residenza del Cardinale Reinhard Marx di Monaco di Baviera, il Palzzo Holnstein in stile rococò, costruito dall'architetto di corte Francois de Cuvilliés,  il creatore del teatro omonimo a Monaco di Baviera, costò: € 87.000.000.

 La domanda è, però dove rimane l’umiltà predicata da Papa Francesco, infatti, vivere sotto lampadari in vetro di Murano e affreschi del soffitto di grandi dimensioni con allegorie barocche, non è certo da umili.

Anche il museo d'arte dell'Arcivescovado di Colonia "Columba", dell'architetto svizzero Peter Zumthor, completato nel 2007, ha costato più di 40 milioni di euro.

Questi semplici esempi fanno sembrare che gli attacchi contro il Vescovo di Limburg, come una crociata personale dei suoi parrocchiani contro la sua persona.

Molti parrocchiani a Limburg, sono usciti dalla Chiesa, altri se ne andranno, non appena i “Dogs of War” del Papa 
cominceranno in silenzio a latrare, sbranando certi “devoti” del vescovato che han fatto tutto questo inutile polverone.

Intanto, l’IOR, zitto, zitto, già diversi Mesi fa, ha trasferito baracca e burattini in Germania
 
Ora et Labora

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