L’Italia, nell’ambito dell’Unione
Europea, della Nato, delle Nazioni Unite e nell’operazione antipirateria “Atalanta”
che alleati ha?
Sembra che alla comunità
diplomatica internazionale, il caso dei due Fucilieri di Marina del Battaglione
San Marco, in Missione di sicurezza e prevenzione di pirateria, a bordo della
petroliera italiana Enrica Lexie e, trattenuti in India da oltre due Anni, con
vaghe accuse di omicidio, non interessi proprio.
Vero è che fu la
stupidità del Governo Monti e la demenza di quel vecchio infido che abbiamo come
Presidente della Repubblica e degli imboscati ai vertici delle Forze Armate Italiane,
a creare questo casino internazionale ma perdio, se diamo un’occhiata, a quello
che negli ultimi due Anni, la stampa internazionale ha scritto in merito, c’è da
rimanere, a dir poco abiliti.
Tralasciamo di scorrere
su quello che scrivono e dicono i media indiani e, atteniamoci a quello che dicono
i nostri "amici" europei.
“Der Spiegel”
Mercoledi 27 marzo 2013 “Der
Spiegel”, screive:
Zwei italienische
Soldaten erschießen zwei indische Fischer - und die Regierung in Rom leistet
ihnen Fluchthilfe. Das Verhältnis zwischen beiden Ländern ist seither
zerrüttet, Italiens Außenminister tritt zurück.
Im Februar 2012 sind
die Fischer Jelestine, 45, und Pinku, 22, mit ihrem Motorboot unterwegs, vor
der Küste im südwestindischen Kerala, als der italienische Öltanker
"Enrica Lexie" sich nähert. Es ist ein Mittwochabend, ein
gewöhnlicher Arbeitstag für die beiden Männer neigt sich dem Ende zu. Sie
befinden sich außerhalb der Zwölf-Meilen-Grenze, also in internationalem
Gewässer.
An Bord der
"Enrica Lexie" sind auch zwei italienische Marinesoldaten,
Massimiliano Latorre und Salvatore Girone. Ihre Aufgabe: das Schiff vor
Piratenangriffen zu schützen. Offensichtlich fühlen sie sich von den beiden
Fischern bedroht, deren Boot dem Schiff verdächtig nahekommt. Die Soldaten
schießen - und töten dabei beide Männer.
Der Kapitän der
"Enrica Lexie" meldet die Schüsse den indischen Behörden, das Schiff
wird daraufhin in den Hafen von Kochi beordert und durchsucht, die beiden
Schützen verhaftet. Indiens Außenminister S. M. Krishna ruft seinen
italienischen Kollegen Giulio Terzi an. Indien möchte den Soldaten den Prozess
machen, Italien verlangt die Rücksendung der beiden und bietet dafür im
Gegenzug Unterstützung bei den Ermittlungen an
Due soldati
italiani sparano e uccidono due pescatori indiani e il Governo a Roma li aiuta
a fuggire.
Le relazioni tra le due Nazioni sono in frantumi, il Ministri degli
Esteri Italiano da le dimissioni.
Nel Febbraio del
2012 i pescatori Jelestine, (45) e Pinku , (22), sono in navigazione con il loro peschereccio,
lungo la costa sudoccidentale dello Stato Kerala, quando la petroliera “Enrica Lexie”
il avvicina.
È un
mercoledì sera e per i due uomini una normale giornata lavorativa si sta
volgendo al termie. I due si trovano oltre le 12 miglia dalla costa, in acque
internazionali.
A Bordo della
Enrica Lexie, si trovano anche due fucilieri di marina italiani: Massimiliano
Latorre e Salvatore Gírone il cui compito è di difendere la nave da un eventuale
assalto di pirati.
Apparentemente
si sono sentiti minacciati dai due pescatori, il cui peschereccio si era
avvicinato in modo sospettoso alla nave.
I soldati
spararono e uccisero i due uomini.
Il Comandante
della “Enrica Lexie” denunciò il fatto alle autorità indiane che ordinarono
alla nave di entrare nel porto di Kochi
dove dopo una perquisizione i due sparatori furono arrestati.
Il Ministro
degli esteri indiano E. M. Krishna, chiamó il suo collega italiano Giuglio
Terzi informandolo che L’india intendeva processare i due soldati in India, mentre l’Italia, chiedendo il ritorno dei due
soldati, si dichiara disposta a collaborare al chiarimento dei fatti.
Su questo increscioso caso ormai, sono stati
scritti fiumi di parole, sia da parte della stampa indiana e italiana, mentre il
social network è stracolmo di commenti, più o meno sensati, altri pieni di odio e rancore
e questo, da ambo le parti, sia italiana sia indiana.
Qui però, lo Spiegel tedesco accusa
direttamente i due marò di aver sparato con l’intenzione di uccidere e questo,
a dir poco, non è corretto.
Non è corretto ne dal lato giuridico e tanto
meno da quello umano e etico, degno solo di quei dannati ,che in Germania, della
sindrome del dott. Joseph Goebbels ne hanno fatto una ragione di vita e fonte
di guadagno come, in diverse altre occasioni, hanno già ampliamente dimostrato di fare,diversi giornalisti
tedeschi e, non solo dello Spiegel.
Fatto è che ancora non ho trovato un articolo
straniero, anche se indirettamente, che non accusi i due marò di aver sparato per uccidere.
Fokus on line.
La USNS
Rappahannock“ nel luglio del 2012 fu
avvicinata da un peschereccio che poi si rivelo indiano, i pescatori non
reagirono ai segnali di avvertimento dei militari i quali aprirono il fuoco uccidendo
due uomini e ferendone un terzo.
In questo caso
il Governo Indiano si scusò con quello americano.
Ci sarebbe
anche il caso del Colonnello Klein della Bundeswehr, il quale in Afghanistan, ordinò,
militarmente corretto, la distruzione di un’autocisterna carica di benzina, da
parte di un F14 americano, anche se circondata da civili e non da Talebani.
In questo caso,
nessuno al mondo fiatò, lo Spiegel manco si sogno di accusare apertamente il
Colonnello Klein ora promosso Generale, di strage,
Andare ora a spulciare gli altri articoli in parte
velenosi e sempre a danno dell’Italia nella stampa estera, non ne vale proprio la
pena.
Leggere la stampa estera in questo caso è come guardare
un video pornografico, quando se
ne vede uno qualunque,preso a caso nel mucchio, si son visti tutti.
La stessa misura vale per gli articoli esteri sui
Marò; infatti, non importa in quale lingua li si legga, letto uno, si conoscono pure gli
altri.
Un fatto, però, mi ribalzo oggi alla mente leggendo il
quatidiano “Weser Kurier” qui a Bremen in Germania.
Chi non si ricorda di faccia d’angelo, o come la
definisce il “Weser Kurier “ oggi (der eiskalte Engel, l’impassibile angelo di gihaccio)
ovvero al secolo Amanda Knox e del suo calvario nelle luride carceri italiane; calvario se veramente
innocente, okay?
In questo caso si mosse anche la Signora Clinton, allora
Segretario agli Esteri quasi minacciando il Governo Italiano di ritordioni, nel caso di
condanna della Signora Knox.
La sentenza d’appello, sarà emessa tra un paio di
giorni, si vedrà in seguito, cosa succederà in caso di condanna.
Sicuramente gli Stati Uniti non la consegneranno alla
giustizia italiana.
Nel caso dei Marò italiani e del decesso dei due
pescatori che rischia di scatenare una tempesta diplomatica su scala mondiale
senza precedenti e, che in altre tempi non tanto lontani, sicuramente avrebbe
potuto portare a un vero e proprio conflitto armato, nessun governo o struttura
politica internazionale, come le Nazioni Unite o la Nato, sì e mai pronunciato
per un’investigazione da parte di esperti internazionali, nessuno.
Specialmente il comportamento della Nato, trattandosi
di due Militari Nato, lascia alquanto a desiderare.
Ricordatevi di questo, quando andate a votare per le
prossime elezioni europee.
Andate a votare e andateci tutti, altrimenti l’ipocrisia
europea deciderà per voi.
Dal Lloyd’s List di Londra.
http://www.seeninside.net/piracy/index.html
Indian defence minister AK Antony has demanded
punishment for “the guilty”, even though investigations are still incomplete.
Enrica Lexie
Data provided by Lloyd's List Intelligence
Indian defence minister demands ‘guilty must be
punished’
INDIAN police have opened a murder inquiry against the
crew of an Italian tanker after two local fisherman suspected to be pirates
were killed after coming under fire from the vessel.
Meanwhile, Indian defence minister AK Antony has
demanded punishment for “the guilty”, even though investigations are still
incomplete and the matter has yet to come before a court of law.
In addition, the state government of Kerala has
pledged to underwrite any legal expenses incurred by the victims’ families in
seeking compensation from operator Dolphin Tanker. Attempts to call Dolphin
Tanker on publicly available telephone numbers were unsuccessful.
Accounts of the events still differed at the time of
writing, with the Italian embassy insisting that 2008-built, 104,769 dwt Enrica
Lexie was attacked first, that the fishermen were armed, and that warning shots
were fired.
But New Delhi is adamant that there was no
provocation. One news agency quotes Mr Antony as arguing: “What happened was
against the law, against all norms, so the guilty will have to be punished.”
Enrica Lexie is now anchored off Kochi, where local
fishermen were reportedly mounting a protest blockade around the ship.
The Indian police and coastguard were questioning the
master, crew and guards, and have asked that those they wish to question
further be brought ashore. The ship will not be allowed to proceed unless this
is granted, the Indian media said.
It is understood that shots were fired by a vessel protection
detachment made up of Italian naval personnel.
Ticking timebomb
Dolphin Tanker may have has some explaining to do.
IF THE Indian account of how two local fishermen ended
up dead from bullets fired from an Italian tanker are anywhere near true, then
operator Dolphin Tanker – and shipping as a whole – has some explaining to do.
Of course the usual caveats about rushing to judgement
apply in full. But what is imperative now is a full and impartial investigation
into the incident. The possibility that the victims were engaged in piracy, or
gave reasonable grounds for suspicion, must of course be dispassionately
considered.
The trouble is that the mood of the Indian public is
anything but dispassionate right now. There are reports that the dead
fishermen’s colleagues are so angry that they have formed a trawler blockade
around Enrica Lexie, at anchor off Kochi.
India will doubtlessly demand that suspects stand
trial in India. Italy will equally doubtlessly refuse, as no country can
countenance handing over servicemen and women to other jurisdictions to be
prosecuted for actions carried out on active duty.
But it is legitimate for India to insist that those
involved account fully for what they did. And if they have a case to answer,
they should answer it, before a judge and jury if need be.
The likelihood of such an incident has increased since
the use of armed guards, both military and private, became a commonplace
response to the piracy threat.
The incident will almost certainly not be the last..
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