Che cosa crede di
fare o che diavolo si crede di essere Anders
Fogh Rasmussen?
Il Segretario
Generale della Nato Anders Foght Rasmussen durante la sua visita in Islanda assicura
i membri orientali della Nato e indirettamente Kiew del supporto e protezione
della Nato.
Ancora non si
capisce bene che cosa intende dire Rassmusen quando, in Islanda, parla di
supporto e protezione dei membri orientali dell’alleanza, quella è garantita dallo
statuto della Nato, e non ha bisogno di nessuna assicurazione o ribattimento da
parte dell’attuale segretario generale.
Questa è una
stupida irresponsabile dichiarazione di tensione e non di distensione.
È inaudito che
Rasmussen vada in giro per l’Europa e assicuri in membri orientali della Nato
della protezione dell’alleanza in caso di attacco da parte della Russia.
Rasmussen è
peggio degli untori del medioevo, da quando in qua c’è rumor di ferraglia russa
verso l’Europa occidentale?
Rasmussen, non si
deve mai dimenticare che lui è il Segretario Generale della Nato, non la Nato
stessa e deve ricordarsi che lui, come figura di rappresentanza, non ha nessun
potere decisionale o esecutivo e tanto meno deve andare in giro pel Mondo a far
l’esorcista.
Fino a prova
contraria il potere decisionale delle Operazioni Nato, è ancora nelle mani dei
Capi di Stato dell’alleanza stessa, non nelle sue.
Un altro come
questo esaltato qua alla Nato e se non si sta attenti, si avrà presto un
conflitto armato contro la Russia.
Parlare di espansionismo
russo verso occidente e mandare truppe e armamenti sui confini orientali, come
se si trattasse di combattere un conflitto di trincea con la logistica della
prima guerra mondiale e da irresponsabili e da ingenui.
Diciamo piuttosto
che la politica bigotta dell’UE, con la pretesa di portare la Pax-Europa dagli
Urali al Portogallo, senza tenere conto dei sentimenti e interessi locali delle
popolazioni; ha creato in Europa un vuoto di cooperazione e mutui interessi tra
i Popoli, ormai quasi incolmabile.
Oggi, più che mai, la stubita demagogia occidentale e l'ambiguità della politica estera della Cancelliera Merkel rischia di sfociare in un
conflitto armato le cui conseguenze non sono per niente prevedibili e che con tutta
probabilità rischiamo di finire in un conflitto thermonucleare.
È mia convinzione che con il sostenere i separatisti e rivoltosi a Kiew, anche mandando il suo ex Ministro degli esteri Guido Westerwelle a passeggio nel Maldan sotto braccio con KIitschco il pluri compione mondiale di Boxe, ha rotto un vetro di troppo ( A Bridge too Far) e ora che un vento siberiano gelido e pungente le spiffera in faccia, anche se cerca di nascondere la mano in grembo all'UE, abbia fatto lo sbaglio più grande della sua brillante carreira politica.
La Cancelleira Merkel passerà alla Storia come la Cancelliera che per pura presunzione, credendo di passarla sempre liscia, stava, sempre a patto che non avvenga, per scatenare un conflitto armato contro la Russia.
La Russia poi in
questi giorni, festeggia la sua personale vittoria sulla Germania nazista, dove
proprio sui campi di battaglia dell’Ucraina ha lasciato tanto del suo sangue.
L’occidente
arriccia il naso perché con tutta probabilità Putin e Mededev, intendono presiedere la parta militare in
Crimea.
Troppa gente in
occidente, anche i politici dimenticano che la Russia nell’ultimo conflitto
mondiale ha perso venticinque milioni di persone e che subì danni ingenti e
incalcolabili.
Mai nel corso
della Storia europea armate russe hanno attaccato per prime l’occidente, le
ostilità si sono svolte sempre da occidente verso oriente, non per difesa,
bensì per puri interessi industriali e politici.
Senza paura di
sbagliare, oggigiorno si può affermare che l’UE, con la scusa di voler portare “libertà
e democrazia” meglio definibile come Pax-Europa fino agli Urali, sta facendo un
passo più lungo della sua gamba.
Questo vale anche
per la politica estera della Cancelliera Merkel.
Usando differenti
argomenti, l’occidente e soprattutto l’attuale politica della Merkel, con la
banale, bigotta e ridicola pretesa di volere dare benessere al popolo ucraino; percorre
la stessa falsariga di Napoleone e di Hitler.
Un altro affronto
alla Russia sono le voci contrarie alla presenza di Putin durante la
commemorazione del D-Day in Normandia.
Questi ultimi, si
dimenticano che senza l’immane sacrifico del popolo russo; né lo sbarco alleato
in Normandia né la vittoria degli alleati, sarebbero mai stati possibili.
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