Dite a Renzi che anche la Germania sbaglia. Eccome se sbaglia…
Questo suggerisce il buon senso ma nell’Europa dell’omologazione culturale e identitaria vale la regola opposta: appiattire tutto. E a pagare è il Paese più attaccabile, meno forte politicamente, ovvero, l’Italia con i risultati, drammatici, che sono sotto gli occhi di tutti. Dal Dopoguerra gli italiani non sono mai stati tanto poveri e sfiduciati. Nemmeno ai tempi del terrorismo. Altro che assomigliare ai tedeschi…
Ma se anche, per assurdo, l’Italia potesse trasformarsi in una nuova Germania, economicamente non sarebbe un affare. Già, perché il sistema tedesco è sì incentrato sull’esportazione – ma soprattutto verso i Paesi dell’area euro. La Germania non ha conquistato il mondo, ha conquistato l’Europa, anzi gli europei, i quali per acquistare le merci tedesche si sono indebitati allettati dai bassi tassi di interesse, facendo esplodere non solo il debito pubblico ma anche, soprattutto, quello privato.
Poi il meccanismo si è rotto. La Grecia ha pagato un prezzo sconvolgente, Italia, Spagna, Portogallo sono tramortiti e non riescono a riprendersi, Paesi un tempo virtuosi come Francia e Olanda sono sull’orlo del precipizio e da qualche mese persino la Germania si affaccia al Club dei Paesi Infelici, sebbene con modalità ed effetti non paragonabili a quelli dei partner europei. Continua a stare meglio degli altri ma rallenta vistosamente, col rischio di fermarsi del tutto. Rischio che eviterebbe se spingesse i suoi concittadini a consumare di più per compensare con la crescita interna il ridimensionamento delle esportazioni. Ma la Merkel non è flessibile, né lungimirante. E non cambia strada, con l’atteggiamento tipico del primo della classe che non accetta di rimettersi in discussione e rifiuta di riconoscere la realtà, continuando a tenere un atteggiamento tanto ottuso quanto irragionevole svelando uno degli aspetti più sgradevoli dell’indole nazionale: l’orgoglio che sfocia nella superbia.
Anche per questo gli italiani non potranno mai essere davvero tedeschi.
Seguitemi anche sulla mia pagina Facebook
e su twitter: @MarcelloFoa
Foa dice: .
Perché gli italiani sono italiani e i tedeschi sono tedeschi. Trattasi di due
culture del lavoro, di due entità sociali, di due mentalità completamente
diverse, talmente differenti da essere, semmai, complementari. L’Italia è una
metà, la Germania l’altra metà. La vera grandezza è di esaltare e ottimizzare
due diversità, non di schiacciarne una a beneficio dell’altra.
Davvvvvero?
Dunque i
tedeschi, dovrebbero scendere al metà strada e diventare casinisti come gli
italiani!
Casinisti e
pasticcioni e disonesti come i furbetti mangia pane a tradimento oppure faziosi
e politicizzati e corrotti come i magistrati, oppure criminali e delinquente di
Stato come i politici e i pendagli da forca di tutta la nomenklatura italiana
che arriva a gratificarsi con oltre 100mila Euro di pensione mensile?
Und poi Foa
continua: . La Germania non ha conquistato il mondo, ha conquistato l’Europa,
anzi gli europei, i quali per acquistare le merci tedesche si sono indebitati
allettati dai bassi tassi di interesse, facendo esplodere non solo il debito
pubblico ma anche, soprattutto, quello privato.
Ma veramente scherziamo?
Secondo l’acume di Foa il debito pubblico dell’Italia lo si deve al fatto che gli Italiani spendono e spandono, depilano i loro conti correnti per acquistare prodotti tedeschi?
Questa mi è nuova, und io cretino che credevo che il debito pubblico italiano fosse dovuto alle esorbitanti e criminali spese che i pendagli da forca della la nomenklatura italiana e i suoi avanzi di galera impongono ai pendolari e alle comari di tutta L’Italia.
L’acume di Foa tira in ballo pure la Grecia e ci ricorda che i greci hanno e stanno pagando un prezzo sconvolgente.
Foa su questo punto ha al 100% ragione, peccato che si dimentichi di ricordare che se gli armatori greci pagassero il dovuto al fisco greco, la Grecia sarebbe una piccola Nazione agiata e fiorente.
La Spagna con la sua edilizia ha fatto il passo più lungo della gamba, non credo sia il caso di ricordare le cretinate del Governo Zapatero, ampie informazioni su questo le potete trovare nell’archivio del Blog di Marcello Foa “Il cuore del Mondo”
Il non Plus ultra
del acume giornalistico di Marcello Foa lo vedo in questa frase: “ Ma la Merkel
non è flessibile, né lungimirante. E non cambia strada, con l’atteggiamento
tipico del primo della classe che non accetta di rimettersi in discussione e
rifiuta di riconoscere la realtà, continuando a tenere un atteggiamento tanto
ottuso quanto irragionevole svelando uno degli aspetti più sgradevoli dell’indole
nazionale: l’orgoglio che sfocia nella superbia.” E poi ancora “. La vera
grandezza è di esaltare e ottimizzare due diversità, non di schiacciarne una a
beneficio dell’altra.”
Und per finire:
Anche per questo gli italiani non potranno mai essere davvero tedeschi.
Qunad’è che sta
capra di giornalista si decide?
Che cazzo devo
fare gli italiani o i tedeschi?
Trovarsi a metà
strada di cosa?
La Germania
dovrebbe scendere a metà strada verso il letamaio della politica italiana in mano ad
avanzi di Galera?
Che cosa è
disposta a dare in cambio l’Italia?
Il letame
italiano la Germania non lo vuole dicerto.
Vero è che la
politica economica della Cancelliera Merkel è una politica da perpetua
parrocchiale, da madre di famiglia, da matrona matriarcale, ma sicuramente non
da lungimirante personalità politica con responsabilità internazionali.
Oso dire che la
Cancelliera Merkel è stata presa in contropiede dalla nefasta politica del
Barroso e da quel sinistro francese
senza scrupoli che risponde la nome di Sarkozy e ora non sa esattamente
che pesci pigliare.
Figuri come
Ackermann poi, lo svizzerotto che
svendette la Deutsche Bank ad un faccendiere indiano fecero il reato.
Sarebbe
stupidamente presuntuoso da parte mia entrae in un discorso di economia, anche
perché considero studi economici un’inutile perdita di tempo e un modo come un
altro per delinquere ai danni della popolazione … di qualsiasi popolo anche
della Germania.
Perquanto la
Cancelliera Merkel sia stata poco avveduta e il megero delle palanche berlinesi
Schäuble abbia spesso barrato al gioco tanto da far infuriare Jean Claude
Juncker allora Presidente del gruppo Europeo rassegno le dimissioni; incolpare
la Germania dei mali altrui e semplicemente ridicolo.
Pretendere poi
che la Reupubblica Federale di Germania abbassi la sua etica politica e sociale per scendere al livello italiano, è
semplicemente grottesco.
Nessun commento:
Posta un commento