lunedì 7 marzo 2016

Finis Europae ?

Finis coronant Opus.
 
Secondo le ultime notizie diramate dai notiziari TV in Germania risulta che  la Turchia ha presentato una Carta che ha colto un po’ tutti di sorpresa.
La richiesta della Turchia è di ulteriori tre miliardi di Euro in aiuti finanziari per un totale di sei miliardi; inoltre chiede libertà di circolazione in Europa per i cittadini turchi che di fatto porterebbe ad una sua  entrata nell’UE.
In cambio la Turchia si dice disponibile a fermare gli scafisti e a riprendersi indietro i profughi sbarcati in Grecia; che non hanno diritto ad asilo politico, chiede però che l’unione Europea; per ogni profugo economico ripreso indietro;  si faccia carico di un vero profugo di guerra siriano.
Questo quanto abbiamo appreso da tutti i notiziari TV ieri sera e questa notte.
La Carta turca è ora al vaglio dei singoli governi che si riuniranno il 17 Marzo per decidere se accettare o meno le proposte della Turchia.
Cameron ha già dato il suo parere negativo è ha assicurato che l’Inghilterra saprà salvaguardare i propri confini, come lo ha annunciato anche l’Irlanda.
Tutta la fascia dei Paesi orientali, Austria inclusa non intendono aprire i loro confini e il Cancelliere austriaco ha ribadito (con quale autorità poi) la chiusura della via balcanica.
Da Bruxelles si sente dire che la Carta presentata dalla Turchia non sia affatto turca bensì elaborata in fretta e furia a Parigi e a Berlino e solo in un secondo tempo presentata alla Turchia.
La Cancelliera Merkel rimane ferma sul fatto (secondo me a piena ragione) che i profughi di guerra abbiano diritto a ricevere asilo politico in base alle regole della Carta dei Diritti dell'Uomo e non intende retrocedere di un millimetro.
La grande porcata qui la vedo nel fatto che i Paese orientali e l’Austria, sempre cosi puntuali a voler imporre le direttive europee alla Grecia e a rimproverare L’Italia di non fare abbastanza per la delinquenza afro –araba della megera Kyenge e quella balcanica della megera Boldrini, ora chiudano le loro frontiere e lasciano vecchi, donne e bambini  esposti al freddo e alle intemperie; davanti a barriere di filo spinato e; come già successo in Macedonia; che siano pure bersagliati con lancio di gas  lacrimogeni.
 
 
 

 

 
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