venerdì 9 novembre 2018

Fanculooooooooooooooo





https://voxnews.info/2018/11/09/il-muro-di-berlino-ci-proteggeva-e-non-lo-sapevamo/?fbclid=IwAR2_NNE5tc_JjTdYSvlh3jo9vjUcKjwC3wWh0TPd5ZGdYqjfoDfiioVX5_Q


Credevamo fosse un ostacolo al progresso, ma era l’unica difesa.
Chi è nato dopo non può saperlo, chi è nato prima non può dirlo. Sarebbe ‘anatema’ nel ‘migliore dei mondi possibili’ dove, ci dicono, viviamo. Ma si stava molto meglio quando il Muro di Berlino era ancora in piedi.
All’epoca non lo sapevamo, non potevamo saperlo, ma quel muro, quel segno di oppressione, era a protezione della nostra prosperità. Quell’equilibrio tra due mondi che è crollato insieme al muro era decisivo per quello che eravamo.
Oggi si celebra la sua caduta, ed è normale, visto che è stata quella caduta ad avere spalancato le porte alla Globalizzazione – in realtà ‘americanizzazione’ – e che i media sono tutti di proprietà di chi, dalla globalizzazione, ha guadagnato. La Storia la fanno sempre i vincitori, perché possiedono i mezzi di comunicazione.
In realtà, noi italiani – come tutti i cittadini delle nazioni occidentali e per certi versi anche quelli delle nazioni orientali – stavamo molto meglio prima del 1989. Gli effetti non si sono visti subito, perché gli equilibri sopravvivono sempre ancora un po’ a se stessi, per inerzia, ma sono stati devastanti.
Sotto quel muro sono rimasti i sogni e le speranze, è rimasta la sicurezza di quel piccolo mondo antico nel quale vivevamo. Prima, prima dell’ondata di immigrati che è figlia di quel crollo, potevi uscire la sera, rientrare tardi la notte: anche se eri una donna sola.
Non c’erano zingari – erano pochi – non c’erano africani alle stazioni, non esisteva la concorrenza al ribasso cinese. Tutto grazie a quell’equilibrio. Grazie a quel maledetto muro. E non c’era nemmeno la Merkel, che è nata nella DDR.
Quindi, che cosa esattamente ci sarebbe da festeggiare? Quella caduta ha liberato demoni che pochi avevano previsto, inebriati dal gusto dolce della libertà altrui. Che poi, è ‘libertà’ fino ad un certo punto. Il guinzaglio lo abbiamo al collo, ma ci siamo abituati.
Anche nella ex Germania dell’Est, nei territori orientali dell’attuale Germania Federale, in molti rimpiangono quel piccolo mondo antico – illiberale, certo – nel quale erano tutti tedeschi, forse meno liberi, ma anche meno diseguali, e c’era, forse, meno sfruttamento di quanto ce ne sia oggi. C’è anche un termine che descrive questo sentimento OSTALGIE, nostalgia di quel tempo che è meravigliosamente rappresentata nel film Good Bye Lenin. Perché non viviamo nel migliore dei mondi possibili, come i media di distrazione di massa ci dicono ogni giorno. Viviamo una realtà che dietro una libertà apparente, nasconde una schiavitù profonda dell’individuo.
In realtà, i cosiddetti comunisti di oggi hanno molto poco a che vedere con quel mondo operaio un po’ grigio ma solido, familiare, quasi identitario nella sua evoluzione. Oggi Marx è stato sostituito da un trans, un nano e una ballerina.
E comunque, a noi, la contrapposizione con quel mondo permetteva al nostro di essere migliore. Impediva all’entropia che è nell’evoluzione di tutte le cose di sprigionarsi. Appoggiarsi a quel muro era, per la nostra civiltà, il modo migliore per non degradare nell’entropia.
Il nemico è il segreto di una grande civilizzazione. Quando non hai più un nemico, un muro al quale appoggiarti, collassi come civiltà. E non te ne accorgi neanche. Festeggi.




Che cosa?



Quest’articolo è un insulto a tutti quelli che sono stati incarcerati, torturati, straziati e uccisi nelle carceri dalla DDR per aver solo espresso il loro  sogno libertà.



Solamente la più viscida e schifosa codardia italiana può arrivare a tana meschinità e incolpare gli altri e specialmente la riunificazione della Germania della propria mancanza di coraggio civile.



L’atteggiamento servile di una non certo minima della società italiana degli ultimi decenni, verso la criminalità politica organizzata italiana e tutti i cancri, e le loro metastasi, che i  sindacati, le Mafie e il Vaticano  hanno sparso in Italia, quasi soffocandola è un insulto a chi non si inchina all’oppressione politica e sociale.



Questo articolo di Voxnews.Info, è un insulto a tutti coloro che son o morti ammazzati al confine tra le due Germanie, tra il filo spinato o dilaniati da mine antiuomo, da un infame regione totalitario, oppure di torture e stendi nelle famigerate carceri politiche dello STASI, la crudele polizia politica della DDR, che non era altro che una lurida copia della GESTAPO nazista.



Chi altro, se non la viscida schifoseeria manzoniana di italico stampo ,poteva concepire una porcata di articolo simile?

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