La Corte Suprema Federale di Germania (BGH) ha stabilito che sì, Facebook può cancellare commenti ritenuti offensivi, discriminatori, razzisti e incitanti all’odio.
Il BGH ha inoltre
stabilito che le regola della piattaforma Facebook, a pieno diritto, possono essere anche più severe della
Costituzione e dei codici civili della Germania.
Il BGH però ha
anche decretato che Facebook, prima di cancellare un commento o oscurare un
sito, deve PRIMA avvertire l’utente e dargli la possibilità di spiegarsi pubblicamente
e non cancellare commenti o oscurare siti prima e avvisare dopo.
Il succo della
sentenza del BGH è tutto qui; con questo verdetto è stata restaurata la dignità
degli utenti che possono; sempre nell’ambito del lecito; esprimere la propria opinione
senza temere draconiane punizioni boldriniane da parte di una Piattaforma che
si basa su algoritmi per controllare e sotto certi aspetti, addirittura manipolare
la pubblica opinione secondo il proprio
verbo.
Tre giorni fa fui
bannato da Facebook dal pubblicare i miei pensieri e idee sulla sua piattaforma.
La mia pubblicazione contestatami come istigazione alla violenza riguardava la mia convinzione che la viscida vigliaccheria (da non confondersi la paura) essendo di fatto la causa dei più turpi crimini contro l’umanità sia punibile solo davanti ad un plotone di esecuzione.
Un plotone di esecuzione o qualsiasi altro carnefice non è altro che il
braccio esecutivo di un verdetto emesso da un tribunale di un Paese sovrano, o da un tribunale militare non una violenza e
linciaggio da parte di cittadini scatenati e inferociti.
Mi fu data, dopo
l’oscuramento del mio post, facoltà di ricorso, dopo il mio ricorso mi fu detto
che il blocco rimaneva in vigore, ma che potevo presentare un secondo appello
al Overboard della piattaforma; presentai un secondo ricorso, spiegando all’incirca
le mie motivazioni come da sopra … attendo ancor auna risposta.
Il fatto è che su
argomenti simili, possiamo discutere fino alla fine dei tempi e sicuramente
ognuno di noi rimarrebbe sulle sue posizioni, dobbiamo però sempre tenere
presente che con la spada di Damocle dell’oscuramento e/o del blocco delle
nostre opinioni o sito sulle nostre teste, Facebook sta suggestionando i sui
utenti mettendoli quasi quasi alla gogna se non conformi al suo algoritmo.
I ‘odierno verdetto
del BGH cambia poco, ambia la procedura di blocco temporaneo o oscuramento di
un sito e nient’altro.
La piattaforma
Facebook è padronissima a casa sua di
dettare le sue condizioni e mettere i suoi paletti, così facendo però manipola
il pensiero e l’atteggiamento delle genti e questo deve nel modo più assoluto
essere interdetto.
Il discorso qui è
lungo e si fa machiavellico, osserviamo con interesse ile prossime mosse di
Facebook che alla fine dei conti è un impero di soldi e resta in vita grazie alle
centinaia di milioni di utenti sparsi in tutto il mondo (31 milioni solo in
Germania) noi cmq siamo tutti dell’ANÈF (Accà Nisciuno È Fiesso) e per nessun
motivo intendiamo starcene in piedi con il capo chino e il capello in mano
difronte ad un algoritmo dettato chissà da chi.
Rispetto del
prossimo sì ma anche fermezza nel sostenere nell’ambito costituzionale le
nostre oppinioni.
1 commento:
Franco sono della tua opinione e se tutti gli altri utenti di facebuche non si servissero più di lui all'unisono tutto il suo impero crollerebbe, ma purtroppo questo non succedera MAI. mandi e stami ben. e an dit che il miedi a si e copaat ma tanciu a pensin che a lu vedin iudaat a falu. mandi e tenti cont
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