venerdì 30 luglio 2021

ANÈF Accà Niscíuno è Fiesso

 



La Corte Suprema Federale di Germania  (BGH) ha stabilito che sì, Facebook può cancellare commenti ritenuti offensivi, discriminatori, razzisti e incitanti all’odio.

Il BGH ha inoltre stabilito che le regola della piattaforma Facebook, a pieno diritto,  possono essere anche più severe della Costituzione e dei codici civili della Germania.

Il BGH però ha anche decretato che Facebook, prima di cancellare un commento o oscurare un sito, deve PRIMA avvertire l’utente e dargli la possibilità di spiegarsi pubblicamente e non cancellare commenti o oscurare siti prima e avvisare dopo.

Il succo della sentenza del BGH è tutto qui; con questo verdetto è stata restaurata la dignità degli utenti che possono; sempre nell’ambito del lecito; esprimere la propria opinione senza temere draconiane punizioni boldriniane da parte di una Piattaforma che si basa su algoritmi per controllare e sotto certi aspetti, addirittura manipolare  la pubblica opinione secondo il proprio verbo.

Tre giorni fa fui bannato da Facebook dal pubblicare i miei pensieri e idee sulla sua piattaforma.

La mia pubblicazione contestatami come istigazione alla violenza riguardava la mia convinzione che la viscida vigliaccheria (da non confondersi la paura)  essendo di fatto la causa dei più turpi crimini contro l’umanità sia punibile solo davanti ad un plotone di esecuzione.                                                                         

Un plotone di esecuzione o qualsiasi altro carnefice non è altro che il braccio esecutivo di un verdetto emesso da un tribunale di un Paese sovrano, o da un tribunale militare non una violenza e linciaggio da parte di cittadini scatenati e inferociti.

Mi fu data, dopo l’oscuramento del mio post, facoltà di ricorso, dopo il mio ricorso mi fu detto che il blocco rimaneva in vigore, ma che potevo presentare un secondo appello al Overboard della piattaforma; presentai un secondo ricorso, spiegando all’incirca le mie motivazioni come da sopra … attendo ancor auna risposta.

Il fatto è che su argomenti simili, possiamo discutere fino alla fine dei tempi e sicuramente ognuno di noi rimarrebbe sulle sue posizioni, dobbiamo però sempre tenere presente che con la spada di Damocle dell’oscuramento e/o del blocco delle nostre opinioni o sito sulle nostre teste, Facebook sta suggestionando i sui utenti mettendoli quasi quasi alla gogna se non conformi al suo algoritmo.

I ‘odierno verdetto del BGH cambia poco, ambia la procedura di blocco temporaneo o oscuramento di un sito e nient’altro.

La piattaforma Facebook è padronissima a casa sua  di dettare le sue condizioni e mettere i suoi paletti, così facendo però manipola il pensiero e l’atteggiamento delle genti e questo deve nel modo più assoluto essere interdetto.

Il discorso qui è lungo e si fa machiavellico, osserviamo con interesse ile prossime mosse di Facebook che alla fine dei conti è un impero di soldi e resta in vita grazie alle centinaia di  milioni di utenti  sparsi in tutto il mondo (31 milioni solo in Germania) noi cmq siamo tutti dell’ANÈF (Accà Nisciuno È Fiesso) e per nessun motivo intendiamo starcene in piedi con il capo chino e il capello in mano difronte ad un algoritmo dettato chissà da chi.

Rispetto del prossimo sì ma anche fermezza nel sostenere nell’ambito costituzionale le nostre oppinioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Franco sono della tua opinione e se tutti gli altri utenti di facebuche non si servissero più di lui all'unisono tutto il suo impero crollerebbe, ma purtroppo questo non succedera MAI. mandi e stami ben. e an dit che il miedi a si e copaat ma tanciu a pensin che a lu vedin iudaat a falu. mandi e tenti cont