lunedì 15 dicembre 2014
LA BANALITA DEL MALE
Dicendo che chi vuol vivere e lavorare e studiare in Germania, deve imparare la lingua tedesca, il Ministro bavarese, Joachim Hermann, riprendendo l'argomento lanciata dal suo collega di partito e segretario generale Andreas Schuere, della CSU bavarese, (Unione Cristiano-Sociale) sicuramente, anche se così dicendo, entrambi hanno scoperto l’acqua calda, non hai tutti i torti.
Ascoltando pure quello che dicono nei vari Talk-show, mi accorgo di quanto la politica e il comportamento dei singoli politici, da questa è dall'altra parte del Brennero, pur per diversi motivi e orizzonti, sia pericoloso e banale.
Il bifolco bavarese, ora Ministro di Stato della libera nazione bavarese, ebbe pure il coraggio di dire che durante il Governo di Silvio Berlusconi, gli Italiani lasciavano annegare i clandestini nel Mediterraneo.
Il Ministro di Stato della libera nazione dei bifolchi bavaresi, disse questo al Talk-show di Maybrit Illner, e nessuno dei presenti lo zitt, manco la Illner, che da brava vecchia Jena scabracca dello spin-giornalistico e del sobillamento di popolo, come tutte le altre sue degne colleghe; ne ha fatto una ragionare di vita e fonte di guadagno.
Sempre in Baviera, questa volta il bifolco bavarese, segretario generale di quella setta transalpina di bifolchi e massaie politiche, la CSU, ebbe anche a dire che gli stranieri, in Germania, nelle loro case, devono parlare solo la lingua tedesca.
Diversi decenni fa, quelli del Terzo Reich a Berlino bruciavano i libri che non andavano loro a genio, anche quelli di Thomas Mann e altri sommi letterati della Germania; ora un bifolco bavarese vuole proibire lingue straniere sul suolo tedesco.
Ascoltando la freddezza con la quale questi disgraziati, dico queste cose, mi viene spontanea in mente determinazione dei membri della conferenza del Wannsee, dove, con freddo pragmatismo fu messa a punto la logistica per lo sterminio del Popolo ebraico su scala industriale.
La banalità del “nuovo” male oltre ad essere banale, è anche molto pericolosa.
Banale, perché il suo spin-mediatico e politico, costellato di mezze verità e populismi, è semplicemente falso e contro producente in quanto non solo confonde e modifica a piacere la verità dei i fatti, ma soprattutto perché destabilizza il pensiero di democrazia di una Nazione.
Pericolosa perché con lo stupido populismo, alimenta i rancori malcelati della popolazione dei disoccupati in gran parte ridotta all'osso.
La banalità del “nuovo” male ... questa è la frase che continuamente mi balzava alla mente mentre ieri sera ascoltavo il Talk-show di Maybrit Illner.
Parlavano di clandestini, di asilanti economici, di rifugiati politici e profughi di guerra, facendo a tratti, di tutta l’erba, un fascio come se le sorti della Germania dipendesse da quattro profughi di Guerra e dalla delinquenza afro-arba della Kyenge.
I propagatori della banalità del male pero non vogliono ammettere che i problemi della Germania non sono certo gli asilanti.
Il problema della Germania è il suo debito che come quello dell’Italia; ammonta a ben oltre 2000miliardi e la sua reale quota di disoccupati che ammonta a ben oltre il 10% formato da quasi tre milioni di disoccupati reali e da oltre quattro milioni di disoccupati a lungo termine, per un totale di oltre sette milioni di persone senza lavoro.
Questi sono i problemi reali della Germania, non la diversità delle lingue parlate e scritte dell’Umanità.
L’unica differenza tra il debito pubblico tedesco e quello italiano sta nel fatto che mentre in Germania, il debito fu fatto per assistere e permettere una vita decente anche al più povero dei cittadini, in mancanza di fondi fiscali, spariti in seguito ad una falsa politica industriale; che anche grazie a Stati canaglia come il Lussemburgo permettono alla grande industria di insediarsi nei loro territori, pagando la millesima del dovuto al loro fisco nazionale; il debito italiano è stato fatto per alimentare la mafia politica e i loro picciotti istituzionali.
Fessi gli uni, fessi gli altri, solo che i fessi teutonici, più propriamente definibili come “Vollidioten”, possono contare su tutta una sfilza di piccoli ruffianucci come gli olandesi, i polacchi e i Paesi baltici e scandinavi; i fessi italiani, invece o più propriamente definibili come coglioten; dai Vollidioten tedeschi e ruffiania Nordeuropea varia, son indicati con ambigua demagogia politica e determinata banalità del male; con disdegno e disprezzo come gentaglia di seconda classe.
Mentre però agli italiani basta impiccare la nomenklatura dalle pensioni di oltre 100mila Euro mensili, ridurre a metà i suoi deputai e senatori e prendere a calci i senatori a vita è tagliare loro vitalizi e privilegi vari, la Germania poverina lei, questo non lo può fare.
In Germania non esiste la criminalità politica.
In Germania esiste e cova sotto le ceneri: La banalità del “nuovo” male.
La banalità del “nuovo” male in Germania esiste per davvero e convive in perfetto accordo con le teorie di Hannah Arend.
La banalita del “nuovo” male, in Germania si manifesta nelle bestiali affermazioni di un altro bifolco bavarese, certo Hans Peter Fridrich, ex ministro degli interni a Berlino, silurato dalla Merkel per pura e e semplice incapacità, il quale ad ogni occasione, con la stessa monotonia di falso spergiuro, andava blaterando che l’Italia deve fare di più per i clandestini.
La banalità del “nuovo” male della politica tedesca, dopo Ludwig Erhard, trova la sua sorgitudine; ed è ben radicata, nella nefasta e ambigua convinzione dei più, che la Germania sia la Leitkultur (cultura guida) dell’Umanità.
La banalita del “nuovo” male in Germania si cela nell’ancor ancora più nazionalista e ambigua politica dei bavaresi, i quali, pur non sapendo in che percentuale le loro chiappe siano di origine ariana , zingara e turca, si credono i veri tedeschi e la Baviera come unica detentrice delle direttive culturali per la Germania, l’Europa e il Mondo.
Secondo me; la pericolosa banalità del male in Germania la si trova proprio in questo.
Lo stoico spirito nazionalista della popolazione tedesca che non ne vuol saperne di ammettere che la politica della CDU-CSU, da Helmut Kohl in poi, ha in sostanza distrutto la Germania.
La forza della banalità del male è appunto quel castello di carta, costruito sulle sabbie mobili della Storia, che tutto inghiotte, niente perdona e tanto meno dimentica … so ein Scheiß.
http://www.zdf.de/ZDFmediathek/kanaluebersicht/414#/beitrag/video/2302654/maybrit-illner-vom-11-Dezember
Un uomo vale tanto quanto il suo grado di rispetto e considerazione per gli altri.
I miei libri cartacei sono pubblicati da Amazon . com Le edizioni elettroniche da Amazon -Kindel.
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La Presidenta.
Seemannsgarn im Seemannsheim Vol 1
sabato 15 novembre 2014
MAß HALTEN.
Michail Gorbaciov
a Erich Honecker Presidente della DDR.
La controversa o
meglio detto: L’attacco frontale scatenato dalla Merkel al sistema fiscale del
Lussemburgo e di conseguenza, quale primario destinatario delle sue sibilline e
contorte frecciate, Il Presidente in carica della Commissione Europea Jean Clude Juncker, è in questi giorni, quanto di più
meschino e cinico il circo politico del Reichtag e tutta la sporca demagogia
politica europea abbia da offrirci.
In questa mia
ottica anche il Summit dei G 20, passa in secondo piano, figuriamoci poi le
velleità e interessi politici personali di un demagogo come Jazenjuk, a capo del Governo Ucraino sostenuto a spada
tratta dalla Cancelliera Merkel.
I fantasmi della
Guerra e non solo fredda, chiamati dalla Merkel con il levantino Jazenjuk, il
quale, per puri interessi personali e brama di potere, intende consegnare
l’Ucraina alle Banche e alla politica finanziaria del pizzicagnolo delle
palanche berlinesi Schäuble e dei sui tirapiedi, hanno portato il Mondo
sull’orlo della Terza Guerra mondiale.
È perfettamente
inutile che incoscienti come van Rumpoy, al seguito del comunista maoista, il
portoghese Barroso del passato regime dell’UE, faccia la faccia buia e dichiari
che alla soluzione politica del dilemma ucraino esiste solo una svolta
politica, mentre a suo tempo, pericolosi macachi come l’ex segretario della Nato, il ridicolo danese Rassmusen; credendosi
di essere una specie di Alessandro il Grande,
nel nome di 500 milioni di europei, si permetteva di minacciare la
Russia con rumor di ferraglia … arrugginita.
Tutto questo
però ora passa in seconda fila, queste ormai solo notizie di terza e quarta pagina, macacate
di quattro esaltati dalle mani grondanti di sangue; nonostante ciò, doveste un giorno
vedere delle scie bianche in cielo, scie che non avete mai visto prima se non
in TV a in un film, allora seguite i miei consigli esattamente in questa
sequenza: Bevetevi un ultima birra, rannicchiatevi con la testa tra le gambe e
dite addio al buco del culo, perche
quelle scie non saranno altro che dei missili intercontinentali.
Fatelo, perché
quelle scie bianche non vorranno dire altro che la lavandaia berlinese è quell’incosciente
di abbronzato dall’altra parte dello stagno sono riusciti a scatenare la Terza
Guerra mondiale e che probabilmente Berlino, per l’ennesima volta ma in questa
circostanza, in via definitiva; è già un cumolo di macerie fumanti.
L’ennesima porcata,
ora la Merkel la sta facendo con Jean Claude Juncker, che già quando era a capo
dell’Eurogruppo, per via del rifiuto di Berlino e dell’allora stregone delle
palanche il Signor Per Steinbrück, di voler accertare gli Eurobond, mando a
Vaffa Berlino e la sua politica monetaria in Europa.
Sembra proprio
che a Berlino regnino i più grandi Vollidioten di tutta la Germania.
Una volta, a Berlino se ne
trovavano molti di più, ma da quando al
Merkel ha cominciato a fra piazza pulita sostituendo i Vollidioten con dei
macacchi, le cose invece che migliorare, vanno di male in peggio.
Si dà il caso che
Berlino rinfacci alle Nazioni del Bacino mediterraneo poca disciplina economica e austerità
finanziaria, e domandi a gran voce più riforme e più risparmi.
A prescindere dal
fatto che io non vedo che cazzo ci sia da riformare in Nazioni civile come
quelle mediterranee, il fatto del risparmio andrebbe bene solo per l’Italia; infatti
basterebbe impiccare quei figli di puttana che si gratificano con vitalizi e
pensione da capogiro che superano anche i centomila euro al Mese e l’Italia
sarebbe in pochissimo tempo la più agita e benestante Nazione dell’EU.
Il grottesco
delle pretese berlinesi lo vedo nel fatto che tutti i macachi und Vollidioten
des Landes, chiedo austerity e risparmi, ma allo stesso tempo chiedono più investimenti per creare posti di
lavoro, senza far debiti.
C'era una volta un contadino che faceva la stessa cosa con il suo asino, il macaco cominciò a tagliare acqua e fieno al quadrupede, per risparmiare, e quando il somaro morì di fame e di sete si disse sfortunato e pianse il morto.
La massaia berlinese e i suoi macachi stanno facendo, o cercano di fare, la stessa cosa con la Germania e con l'Europa.
C'era una volta un contadino che faceva la stessa cosa con il suo asino, il macaco cominciò a tagliare acqua e fieno al quadrupede, per risparmiare, e quando il somaro morì di fame e di sete si disse sfortunato e pianse il morto.
La massaia berlinese e i suoi macachi stanno facendo, o cercano di fare, la stessa cosa con la Germania e con l'Europa.
Cazzo, senza
crediti come si può investire in nuovi posti di lavoro e di conseguenza in un
maggior consumo?
La Germania vive
di esportazioni.
La stessa Germania
però, con quale diritto poi, impedisce ai Paesi “poveri” di aprire il cordone
del borsellino e elargire crediti a basso tasso d’interesse alla piccola e
media industria e all’artigianato.
Esperti economici
che ragionano così in Germania si chimano a seconda della localita: Gehirnamputierten,
oppure Vollidioten, altri li definiscono dei Makaken, altri ancora semplicemente
Trottels
Gli esperti in economia
italiani, in Italia, si chiamano semplicemente: Coglioten; anagramma da me
formato da coglioni und italioti, da me germanizzato, per valorizzarlo ancora
di più, con la “n” finale, appunto, coglioten oppure pendagli da forca , qual
dir si voglia.
Ancora non sono
riuscito a capire come mai gli Stati membri dell’UE lasciano a Berlino la
priorità di dire e fare cazzate; non credo sia la loro “debolezza” che li porta
ad assoggettarsi alle doglie economiche della comare berlinese e dei suoi pizzicagnoli (kruideniers) sia al Ministero delle Finanze
sia alla Bundesbank.
Il mio sospetto
che le principali economie europee lascino mano libera alla gang delle palanche
berlinese, per poi dilaniarla a piacere, si fa sempre più acuto.
L’attuale Governo
di Berlino si comporta esattamente come Ugo Tognazzi in uno dei suoi tanti film, dove, da aristocratico impoverito, ostentava
ricchezza e vivesse alla giornata fino alla sua morte.
L'’attuale politica berlinese vive sulle spalle della futura Germania e questo è peggio.
L'’attuale politica berlinese vive sulle spalle della futura Germania e questo è peggio.
L’attaco frontale
che la Cancelliera Merkel con l’aiuto dei suoi vassalli mediatici ha scatenato
contro Jean Claude Juncker, è qualche cosa di cinicamente patetico illogico e
decisamente sobillatore e destabilizzante sia per la credibilità della Germania, sia per l'unificazione europea e l'abbattimento del muro di diffidenza che esiste ancora nelle menti dei Popoli europei.
Berlino e certi media tedeschi la devono smettere di fomentare contro chiunque non la pensi come loro.
Il Mobbing e lo Stalking sono le armi preferite delle lavandai e delle perpetue mazoniane, ma non devono essere il cavallo e le armi di battaglia politica e mediatica della Cancelliera della Repubblica Federale di Germania.
Così facendo Berlino sta inimicandosi tutta l'Europa.
Berlino e certi media tedeschi la devono smettere di fomentare contro chiunque non la pensi come loro.
Il Mobbing e lo Stalking sono le armi preferite delle lavandai e delle perpetue mazoniane, ma non devono essere il cavallo e le armi di battaglia politica e mediatica della Cancelliera della Repubblica Federale di Germania.
Così facendo Berlino sta inimicandosi tutta l'Europa.
Come può la
Cancelliera di una delle oasi fiscali più grandi d’Europa scatenare l’ira d’Iddio
mediatica contro il Lussemburgo, quando la Germania stessa permette alle grandi
industri tedesche di fatturare i propri Import und Export con Società Off-Shore
con sedi in Olanda e nel Lussemburgo stesso nei Caraibi e nel Dellaware?
Per Steinbrück quando
era Ministro delle palanche, voleva invadere la Svizzera con il Quinto
Cavalleria, penso che avrebbe dovuto cominciare dalla VW e altre grandi Società
tedesche di primaria importanza Nazionale in Germania e in un secondo tempo
prosciugare i canali e fonti di guadagno sleale degli svizzerotti e altre oasi
fiscali europee, che dire cazzate in TV.
Aber nein, seguendo
il Diktat di Super Big Mama Angelina, ora tutti se la prendono con Juncker.
L’unico Diktat
che Berlino e tutta l’UE dovrebbero seguire e quello emesso a suo tempo dal
allora Cancelliere Ludwig Erhard: Maß Halten.
Un uomo vale tanto quanto il suo grado di rispetto e considerazione per gli altri.
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Seemannsgarn im Seemannsheim Vol 1
martedì 11 novembre 2014
JENSEITS DER ANGST
Aldilà della paura.
In Italia non hanno ancora capito che la Storia si
elabora con il dialogo.
In Italia ci sono bande di Italiani rinchiusi a riccio in
caste, nomenklature, associazioni politiche istituzionali, mafiose e religiose
che siano, ma non esiste un Popolo Italiano unito e compatto dietro la sua
Costituzione.
Un Popolo Italiano vero e proprio non esiste.
All'ombra di tutto questo esistono i pendolari e le
comari d'Italia, spaurita selvaggina per le nomenklature e, facile preda della
delinquenza istituzionale italiana.
È oltre la paura che inizia
il dialogo, da quel momento in poi, un Popolo che dialoga con se stesso, che è
capace di guardarsi negli occhi e, al disopra degli interessi personali dei singoli,
trova la forza di conversare con se stesso, allora un Popolo simile può smuovere
montagne.
È la, dopo la
disperazione, lontani dai servilismi e interessi di parte, è la, dove inizia la
nebbia della paura, è nella
nebbia della paura; che i Popoli trovano se stessi.
La paura costringe a riflettere,
obbliga ad agire, giuste o sbagliate che siano, costringe le persone a prendere
decisioni, ad assumersi responsabilità, sprona a reagire ed è capace di
smuovere e sollecitare forze di volontà e coraggio e determinazione che molti
non credevano di possedere.
La paura maestra di Vita?
Sicuramente no, senz’altro però, la paura è una parte essenziale e
importante nella Vita di ognuno di noi.
Senza la paura, una qualsiasi forma di paura, l’homo sapiens non potrebbe nemmeno
esistere.
È stata la paura di soccombere ad animali più forti che formo i primi
gruppi di esseri umani ed è proprio da quei gruppi di cacciatori che gli uomini
scoprirono che l’unione fa la forza che li porta ad abbattere mastodonti.
L’Uomo dunque si accorse che da solo, è indifeso e debole e, che la sua
sicurezza e la sua forza la trova solo in un gruppo o equipaggio, o villaggio o
città o Nazione, in altre parole nella società, nel Popolo.
A questo Mondo non esiste forza che possa piegare un Popolo quando questo
è determinato a resistere.
La tenace resistenza pacifica della popolazione dell’India al seguito di Gandhi ha piegato il colonialismo britannico.
La
caparbietà Nordvietnamita al seguito di
Ho Chi Minh costrinse gli Stati Uniti D’America a terminare azioni belliche e
ad andarsene dal Vietnam.
Questi
sono i classici esempi di forza di
volontà e tenacia di un Popolo, quando si trova ad essere aldilà della paura.
Successe
la stessa cosa a Berlino, a Praga, in Ungheria, successe durante la Prima
Guerra mondiale in Russia con la Rivoluzione d’Ottobre, come successe in Sudafrica
con la rivolta dei Boeri.
Il
coraggio che scaturisce aldilà della paura è immenso.
Aldilà
della paura, esiste sola la determinazione, la morte non ha senso, la morte oltre
i confini del proprio io, non fa testo, non esiste.
La
disperazione invece, ha una sola paura
in serbo, un unico timore: Quello di avere coraggio.
L’angoscia
di aver coraggio è come la paura di amare, una situazione mentale simile porta all’isolamento
sociale a una vita sterile e inutile, fatta di vizio e di complessi, di avarizie
e di rancori.
La paura
dl avere coraggio porta alla disperazione e spesso al suicidio.
Il Popolo
Italiano non sa che cosa sia la paura.
Il Popolo
italiano conosce l’angoscia; l’incertezza del domani, il fatto di dovere in
continuazione battersi per se stesso e i suoi, magari di rimanere per strada e
di dover sempre iniziare da capo a fare, a costruire a imbastire su una certa
agiatezza e sicurezza sociale, lo ha ridotto schiavo dei suoi timori e indotto
a prostituirsi.
Wir sind
das Volk, ovvero: Il Popolo siamo noi, le Istituzioni siamo noi, la Nazione
siamo noi, la Volontà nazionale siamo noi, queste cose la Popolazione italiana,
non le conosce.
Il Popolo
Italiano diviso com’è, s’immedesima nella casta, nel Partito, nell’associazione
e congrega che gli offre di più, che gli dà la certezza di non pensare, se non in
termini di gruppo per gli interessi di casta, giusto o sbagliato che sia, “basta
che se magni”!
O di riff
o di raff, basta che si riesca a rimediare un pacco di pasta gratis, solo
questo conta in Italia.
Il Popolo
Italiano s’imbosca e interagisce nel gruppo facendo della sua angoscia una
Virtù, così facendo però, diventa preda
delle più turpi demagogie di casta e associazioni a delinquere varie.
Questa è la Società Italiana: Preda e allo stesso tempo
serva padrona di se stessa, che si crede
libera e al sicuro da ogni intemperia polita e sociale.
Il modo
di agire e pensare della Popolazione italiana viene da lontano ed è esclusivamente basto sul
millenario servilismo di se stessa che
la distingue da tutti i Popoli Europei.
Questo se
non mi sbaglio lo aveva già riconosciuto un certo Dante Alighieri quando
scrisse: “Ahi serva
Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di
provincie ma bordello!”
Nix puttana, opportunista, forte verso i deboli, sfacciata e arrogante,
prepotente, con chi crede inferiore.
Chi interagisce nella momentanea debolezza degli altri, è destinato a soccombere.
Chi in tutti i modi in ogni occasione cerca di scavare una fossa a un
altro, finirà per essere seppellito nella sua stessa fossa.
Chi arriva troppo tardi e punito dalla Storia
Questo lo disse Michail Gorbaciov a Erich Honecker, l’ultimo Dittatore
della DDR, poco tempo prima della caduta del muro di Berlino e l’unificazione
delle due Germanie.
È proprio ripudiando la logica dell’angoscia e della paura di aver coraggio di
gran parte della Popolazione italiana che bisogna ricominciare a ricostruire L'Italia.
È aldilà della paura, Far Away, Jenseits der Angst, la dove un Popolo si unifica, che l'Italia deve ritrovare se stessa.
È aldilà della paura, Far Away, Jenseits der Angst, la dove un Popolo si unifica, che l'Italia deve ritrovare se stessa.
Un uomo vale tanto quanto il suo grado di rispetto e considerazione per gli altri.
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domenica 2 novembre 2014
EUROPA 2014
http://blog.ilgiornale.it/foa/2014/11/02/vade-retro-germania/
Alcuni economisti, e in particolare Alberto Bagnai, lo sostengono da tempo: la Germania sta segando il ramo dell’albero su cui è seduta. E ora molti iniziano a dargli ragione. Pochi ancora, per la verità. I più, a cominciare dal premier Renzi, continuano a vagheggiare un’Italia che assomigli al colosso tedesco. Il che è culturalmente impossibile oltre che fuori tempo massimo. Diciamola tutta: Non-si- può-fare. Perché gli italiani sono italiani e i tedeschi sono tedeschi. Trattasi di due culture del lavoro, di due entità sociali, di due mentalità completamente diverse, talmente differenti da essere, semmai, complementari. L’Italia è una metà, la Germania l’altra metà. La vera grandezza è di esaltare e ottimizzare due diversità, non di schiacciarne una a beneficio dell’altra.
Questo suggerisce il buon senso ma nell’Europa dell’omologazione culturale e identitaria vale la regola opposta: appiattire tutto. E a pagare è il Paese più attaccabile, meno forte politicamente, ovvero, l’Italia con i risultati, drammatici, che sono sotto gli occhi di tutti. Dal Dopoguerra gli italiani non sono mai stati tanto poveri e sfiduciati. Nemmeno ai tempi del terrorismo. Altro che assomigliare ai tedeschi…
Ma se anche, per assurdo, l’Italia potesse trasformarsi in una nuova Germania, economicamente non sarebbe un affare. Già, perché il sistema tedesco è sì incentrato sull’esportazione – ma soprattutto verso i Paesi dell’area euro. La Germania non ha conquistato il mondo, ha conquistato l’Europa, anzi gli europei, i quali per acquistare le merci tedesche si sono indebitati allettati dai bassi tassi di interesse, facendo esplodere non solo il debito pubblico ma anche, soprattutto, quello privato.
Poi il meccanismo si è rotto. La Grecia ha pagato un prezzo sconvolgente, Italia, Spagna, Portogallo sono tramortiti e non riescono a riprendersi, Paesi un tempo virtuosi come Francia e Olanda sono sull’orlo del precipizio e da qualche mese persino la Germania si affaccia al Club dei Paesi Infelici, sebbene con modalità ed effetti non paragonabili a quelli dei partner europei. Continua a stare meglio degli altri ma rallenta vistosamente, col rischio di fermarsi del tutto. Rischio che eviterebbe se spingesse i suoi concittadini a consumare di più per compensare con la crescita interna il ridimensionamento delle esportazioni. Ma la Merkel non è flessibile, né lungimirante. E non cambia strada, con l’atteggiamento tipico del primo della classe che non accetta di rimettersi in discussione e rifiuta di riconoscere la realtà, continuando a tenere un atteggiamento tanto ottuso quanto irragionevole svelando uno degli aspetti più sgradevoli dell’indole nazionale: l’orgoglio che sfocia nella superbia.
Anche per questo gli italiani non potranno mai essere davvero tedeschi.
Seguitemi anche sulla mia pagina Facebook
e su twitter: @MarcelloFoa
Ma veramente scherziamo?
Secondo l’acume di Foa il debito pubblico dell’Italia lo si deve al fatto che gli Italiani spendono e spandono, depilano i loro conti correnti per acquistare prodotti tedeschi?
Questa mi è nuova, und io cretino che credevo che il debito pubblico italiano fosse dovuto alle esorbitanti e criminali spese che i pendagli da forca della la nomenklatura italiana e i suoi avanzi di galera impongono ai pendolari e alle comari di tutta L’Italia.
L’acume di Foa tira in ballo pure la Grecia e ci ricorda che i greci hanno e stanno pagando un prezzo sconvolgente.
Foa su questo punto ha al 100% ragione, peccato che si dimentichi di ricordare che se gli armatori greci pagassero il dovuto al fisco greco, la Grecia sarebbe una piccola Nazione agiata e fiorente.
La Spagna con la sua edilizia ha fatto il passo più lungo della gamba, non credo sia il caso di ricordare le cretinate del Governo Zapatero, ampie informazioni su questo le potete trovare nell’archivio del Blog di Marcello Foa “Il cuore del Mondo”
Dite a Renzi che anche la Germania sbaglia. Eccome se sbaglia…
Questo suggerisce il buon senso ma nell’Europa dell’omologazione culturale e identitaria vale la regola opposta: appiattire tutto. E a pagare è il Paese più attaccabile, meno forte politicamente, ovvero, l’Italia con i risultati, drammatici, che sono sotto gli occhi di tutti. Dal Dopoguerra gli italiani non sono mai stati tanto poveri e sfiduciati. Nemmeno ai tempi del terrorismo. Altro che assomigliare ai tedeschi…
Ma se anche, per assurdo, l’Italia potesse trasformarsi in una nuova Germania, economicamente non sarebbe un affare. Già, perché il sistema tedesco è sì incentrato sull’esportazione – ma soprattutto verso i Paesi dell’area euro. La Germania non ha conquistato il mondo, ha conquistato l’Europa, anzi gli europei, i quali per acquistare le merci tedesche si sono indebitati allettati dai bassi tassi di interesse, facendo esplodere non solo il debito pubblico ma anche, soprattutto, quello privato.
Poi il meccanismo si è rotto. La Grecia ha pagato un prezzo sconvolgente, Italia, Spagna, Portogallo sono tramortiti e non riescono a riprendersi, Paesi un tempo virtuosi come Francia e Olanda sono sull’orlo del precipizio e da qualche mese persino la Germania si affaccia al Club dei Paesi Infelici, sebbene con modalità ed effetti non paragonabili a quelli dei partner europei. Continua a stare meglio degli altri ma rallenta vistosamente, col rischio di fermarsi del tutto. Rischio che eviterebbe se spingesse i suoi concittadini a consumare di più per compensare con la crescita interna il ridimensionamento delle esportazioni. Ma la Merkel non è flessibile, né lungimirante. E non cambia strada, con l’atteggiamento tipico del primo della classe che non accetta di rimettersi in discussione e rifiuta di riconoscere la realtà, continuando a tenere un atteggiamento tanto ottuso quanto irragionevole svelando uno degli aspetti più sgradevoli dell’indole nazionale: l’orgoglio che sfocia nella superbia.
Anche per questo gli italiani non potranno mai essere davvero tedeschi.
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e su twitter: @MarcelloFoa
Foa dice: .
Perché gli italiani sono italiani e i tedeschi sono tedeschi. Trattasi di due
culture del lavoro, di due entità sociali, di due mentalità completamente
diverse, talmente differenti da essere, semmai, complementari. L’Italia è una
metà, la Germania l’altra metà. La vera grandezza è di esaltare e ottimizzare
due diversità, non di schiacciarne una a beneficio dell’altra.
Davvvvvero?
Dunque i
tedeschi, dovrebbero scendere al metà strada e diventare casinisti come gli
italiani!
Casinisti e
pasticcioni e disonesti come i furbetti mangia pane a tradimento oppure faziosi
e politicizzati e corrotti come i magistrati, oppure criminali e delinquente di
Stato come i politici e i pendagli da forca di tutta la nomenklatura italiana
che arriva a gratificarsi con oltre 100mila Euro di pensione mensile?
Und poi Foa
continua: . La Germania non ha conquistato il mondo, ha conquistato l’Europa,
anzi gli europei, i quali per acquistare le merci tedesche si sono indebitati
allettati dai bassi tassi di interesse, facendo esplodere non solo il debito
pubblico ma anche, soprattutto, quello privato.
Ma veramente scherziamo?
Secondo l’acume di Foa il debito pubblico dell’Italia lo si deve al fatto che gli Italiani spendono e spandono, depilano i loro conti correnti per acquistare prodotti tedeschi?
Questa mi è nuova, und io cretino che credevo che il debito pubblico italiano fosse dovuto alle esorbitanti e criminali spese che i pendagli da forca della la nomenklatura italiana e i suoi avanzi di galera impongono ai pendolari e alle comari di tutta L’Italia.
L’acume di Foa tira in ballo pure la Grecia e ci ricorda che i greci hanno e stanno pagando un prezzo sconvolgente.
Foa su questo punto ha al 100% ragione, peccato che si dimentichi di ricordare che se gli armatori greci pagassero il dovuto al fisco greco, la Grecia sarebbe una piccola Nazione agiata e fiorente.
La Spagna con la sua edilizia ha fatto il passo più lungo della gamba, non credo sia il caso di ricordare le cretinate del Governo Zapatero, ampie informazioni su questo le potete trovare nell’archivio del Blog di Marcello Foa “Il cuore del Mondo”
Il non Plus ultra
del acume giornalistico di Marcello Foa lo vedo in questa frase: “ Ma la Merkel
non è flessibile, né lungimirante. E non cambia strada, con l’atteggiamento
tipico del primo della classe che non accetta di rimettersi in discussione e
rifiuta di riconoscere la realtà, continuando a tenere un atteggiamento tanto
ottuso quanto irragionevole svelando uno degli aspetti più sgradevoli dell’indole
nazionale: l’orgoglio che sfocia nella superbia.” E poi ancora “. La vera
grandezza è di esaltare e ottimizzare due diversità, non di schiacciarne una a
beneficio dell’altra.”
Und per finire:
Anche per questo gli italiani non potranno mai essere davvero tedeschi.
Qunad’è che sta
capra di giornalista si decide?
Che cazzo devo
fare gli italiani o i tedeschi?
Trovarsi a metà
strada di cosa?
La Germania
dovrebbe scendere a metà strada verso il letamaio della politica italiana in mano ad
avanzi di Galera?
Che cosa è
disposta a dare in cambio l’Italia?
Il letame
italiano la Germania non lo vuole dicerto.
Vero è che la
politica economica della Cancelliera Merkel è una politica da perpetua
parrocchiale, da madre di famiglia, da matrona matriarcale, ma sicuramente non
da lungimirante personalità politica con responsabilità internazionali.
Oso dire che la
Cancelliera Merkel è stata presa in contropiede dalla nefasta politica del
Barroso e da quel sinistro francese
senza scrupoli che risponde la nome di Sarkozy e ora non sa esattamente
che pesci pigliare.
Figuri come
Ackermann poi, lo svizzerotto che
svendette la Deutsche Bank ad un faccendiere indiano fecero il reato.
Sarebbe
stupidamente presuntuoso da parte mia entrae in un discorso di economia, anche
perché considero studi economici un’inutile perdita di tempo e un modo come un
altro per delinquere ai danni della popolazione … di qualsiasi popolo anche
della Germania.
Perquanto la
Cancelliera Merkel sia stata poco avveduta e il megero delle palanche berlinesi
Schäuble abbia spesso barrato al gioco tanto da far infuriare Jean Claude
Juncker allora Presidente del gruppo Europeo rassegno le dimissioni; incolpare
la Germania dei mali altrui e semplicemente ridicolo.
Pretendere poi
che la Reupubblica Federale di Germania abbassi la sua etica politica e sociale per scendere al livello italiano, è
semplicemente grottesco.
Un uomo vale tanto quanto il suo grado di rispetto e considerazione per gli altri.
I miei libri cartacei sono pubblicati da Amazon . com Le edizioni elettroniche da Amazon -Kindel.
La Storia di un Inceneritore.
La morte veglia su Monopoli -Bari La Motonave El Castillo La Motonave Condor Racconti di Mare
La Presidenta.
Seemannsgarn im Seemannsheim Vol 1
giovedì 16 ottobre 2014
EUROPA 2014
Quando la demagogia regna incontrastata e crede di farla da padrona, allora
succede che gli ex politici attuali ben pagati conferenzieri come Joschka
Fischer, ad esempio, ne dicono di tutti i colori.
Secondo l’interesse politico o populistico di certa stampa poi, qualcuno
prende una frase qua e la, ne imbastisce su una teoria a proprio favore, ma
sempre basta sugli attuali interessi partitocratici e soggettivi, mai su fatti
e situazioni o teorie obiettive.
Il paragone proposto da Joschka Fischer ex Ministro degli Esteri della
Germania; tra la Conferenza di Londra
del 1953 l'attuale politica finanziaria
"imposta" dal duo Merkel-Schäuble, non tiene.
Accettare questa teoria, è semplicemente sinonimo di assoluta demagogia e
ignoranza se non di falsità ideologica.
Il debito pubblico italiano di oltre 2000 milioni di Euro, non l’ha fatto
la Merkel, bensì la criminalità politica e sociale italiana, saccheggiando il
patrimonio degli italiani. (vedi spese di Governo e regionali e comunali)
Il debito pubblico tedesco di ben oltre 2000 milioni di Euro non lo ha
fatto la popolazione tedesca, bensì la criminalità industriale tedesca
distruggendo il mercato del lavoro Nazionale e facendo della Germania una
Repubblica delle Banane fondata sulle società Off-Shore.
Il terrore del duo Merkel-Schäble, coadiuvati a un pizzicagnolo delle
palanche che risponde al nome di Jens Weidmann l’attuale Presidente della
Bundesbank e acerrimo nemico di Mario Draghi e da tutta una banda di servili
propagandisti che si definiscono giornalisti cartacei e televisivi, è, che una Nazione
come l’Italia riesca a liberarsi dalla criminale tenaglia clericale e
sinistroide che la soffoca e riesca a pareggiare i suoi conti.
L’Italia riuscirebbe a pareggiare i suoi conti in pochi Anni solo
impiccando la sua feccia criminale, vale a dire, gran parte dei politici,
parlamentari e senatori e clerici italiani.
Ricordiamoci che l’Italia in quanto a sperpero di denaro è la Capitale del
Mondo occidentale, dove ogni Ministro ha la sua bella Polizia d’imboscati.
(vedi ad esempio Guardia Forestale e desolata condizione dell’entroterra e
patrimonio forestale e fluviale italiano)
La Germania non ha questa semplice possibilità e radicale eliminazione dei
propri problemi.
La Germania per potersi riprendere deve ritornare alla politica di Ludwig
Erhard, dove “Maß Halten” non significava certo “con parsimonia”.
Ludwig Erhard non intendeva fare il
pizzicagnolo. Ludwig Erhard intendeva il mantenimento dei valori politici e
sociali di una Nazione proiettata verso un futuro fatto di Lavoro e di
responsabilità sociale collettiva.
Ludwig Erhard non intendeva certo di salvaguardare o incentivare gli
interessi e demagogie di una Nomenklatura sempre più avida e di una politica
sempre più cieca e restrittiva, semplicemente basata sul nulla e proiettata
verso lo zero assoluto.
Joschka Fischer in questo caso avrebbe fatto meglio a tacere e il Sole 24
Ore avrebbe fatto ancora meglio a non cercare di trarre ridicolo vantaggio
propagandistico dall’attuale situazione politica e sociale che sta vivendo la
Germania, senza saperne le vere radici.
Le radici del “Morbus Germanicus” non sono da cercare nella criminalità
politica tedesca.
Infatti, l’irresponsabile criminalità politica stile Italia, in Germania,
grazie a Dio non esiste.
Esiste invece una nomenklatura industriale che si è distanziata dalla
politica tedesca e che ha creato una casta nella casta, uno Stato nello Stato
stesso.
La criminalità organizzata tedesca, Il “Morbus Germnaicus” si chiama:
Industria nazionale, che si è votata verso il proprio profitto senza confini,
lasciando solo terra bruciata dietro a sé.
Il mostro creato dall’industria tedesca si autoalimenta, con una raffinata
“Internos-Trade” mai vista su questa Terra.
Un mostro con tante metastasi che si nutre di se stesso, dove, paradossalmente
i Ministri e parlamentari del Bundestag e delle Länder ne sono i creatori e
allo stesso tempo i vari membri dei consigli di amministrazione.
Il “Morbus Italicus o meditterraneus” al contraio del “Morbus Germnaicus”
come i casi della Grecia, della Spagna e dell’Italia comprovano, non e generato
dall’industria Nazionale, quasi inesistente in Grecia e alquanto debole in
Spagna, bensì dalla criminalità politica organizzata e si alimenta
saccheggiando la popolazione.
Al contrario del “Morbus Italicus o mediterraneus” il “Morbus Germaicus”
autoalimentandosi ed espandendosi voracemente; centellina una piccola parte
della sua linfa vitae alla Germania che lo ospita. Lo fa per mantenerla in vita
e la Nazione per non implodere, è
costretta a tagliare e a ridurre le proprie spese e lavori di mantenimento infrastrutturali.
In questo periodo la Germania, ha le Strade più malandate di tutta l’Europa
occidentale, ha più ponti, chiusi al traffico di TIR e pericolanti, ora, che
nell’immediato dopoguerra.
I disoccupati reali in Germania sono ben oltre i dieci milioni: Disoccupati
reali con l’aggiunta degli assistiti Hartz IV, vale a dire i disoccupati a
lungo termine, superiore ai ventiquattro mesi di disoccupazione continua.
Il deficit reale della Germania è oltre il 12%, notevolmente superiore a
quelli della Francia e dell’Italia messi insieme, nonostante tutto questo la
Germania è il faro guida dell’Europa.
Perché?
Ispira fiducia, tutto li, nonostante i vari Schäuble, i Wiedmann e macachi
vari (Macachi: Dummeszeug), la Germania con Cancelliera Frau Doktor Angela
Dorothea Merkel, anche se a volte è più brontolona di una perpetua manzoniana
ispira fiducia; ed è giusto che sia così.
Joschka Fischer avrebbe fatto meglio a tacere e questo vale anche per il
“Sole 24 Ore”.
Un uomo vale tanto quanto il suo grado di rispetto e considerazione per gli altri.
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La Storia di un Inceneritore.
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La Presidenta.
Seemannsgarn im Seemannsheim Vol 1
mercoledì 15 ottobre 2014
SEEMANNSGARN IN SEEMANNSHEIM.
Gestern erschienen beim Engeldorfrer Verlg Laipzig.
Seemannsgarn im Seemansheim.
ISBN: 978.3-95744-316-8
Schiffen und Menschen.
Menschen und Schiffen und
Häfens und Meeren und Ozeanen.
Die Geschichte der Seefahrt ist ja
die Geschichte der zu See fahrenden Menschen.
Seemannsgarn also, als Zeitzeuge der
Seefahrt, erzählt von den Menschen, den Schiffen und Häfens die der Seefahrt geprägt haben.
Seemannsgarn ist also die Geschichte
der Seefahrt und der Charaktere den zu See fahrenden Menschen: Seemannsgarn?
Aus der Presse,
DELMENHORSTRER
KREISBLATT
01
März 2005 von Dieter Sell.
Seemann
schreibt über Seelenverkäufer.
…
Seemannspastor Peter Bick sieht in ihn schön der neuen Charles Bukowsky. Ein
Rumtreiber der „Voller Kraft“ schreibt“.
BERLINER
TAGESZEITUNG.
24
September 2006 von David Böcking.
Bein
schreiben hört Franco, Chopin und Rachmaninov, oft bis sechs Uhr früh … „Die
Seemannshäuser der Seemannsmission sind voll
von Menschen wie ich. Wir alle als Restmüll einem einmal Blühenden Zunft
Leben nun als vergessenen lästige Überbleibsel des damaligen Christliches
Seefahrt, am Rande der Existenz Minimum und werden bald alle verschwunden sein.
WESER KURIER
08
Oktober 2010
Von
Sara Sundermann.
In
die Katakomben der ersten Etage (der Seemannsheim) in der einigen Überbleibsel der deutschen
Seefahrt ihr Zuhause gefunden haben geht es sehr ruhig zu …
Sagt Parpaiola: Wenn
ein Mann noch fit ist, warum sollte er nichtweitere zu See fahren? Man hat uns
mit Personal aus Osteuropa und aus Asien ausgetauscht und Politikern und
Gewerkschaften haben zugeschaut.
DEUTSCHLAND
RADIO KULTUR.
15.
Oktober 2010.
Von
Ernst Ludwig von Aster und Jens Köller.
Seebär
Parpaiola kommt nur noch genauso oft auf Wasser
wie Flaschenschiff …
Bremer
Kirschenzeitung.
September
2011
Von
Dieter Sell.
Der
Mann aus dem Nordosten Italien wäre gern noch an Bord
Nun
sitz er auf den Trocken surft nächtelang durch das Internett und hackt
streckenweise nicht jugendfreie Geschichten auf seien Computer. Harter Tobak.
WESER REPORT
Sonntag,
16 Juni 2013
Von
Annica Müllenberg und Steffi Urban.
Nachdem
er 40 Jah5ren lang auf den Weltmeeren unterwegs war, ist Parpaiola in Bremen
vor Anker gegangen. Voller Kraft gibt er nun mit Wörtern auf zwei Blogs, Dann
erklärt er seine Landsleute wie Deutschland funktioniert. Dabei kommen beide
Länder nie gut weg, sagt der Abenteurer mit einem Lächeln.
WESER KURIER.
17,
August 2014.
Von
Marc Fucke.
Seine
Kurzgeschichten spiegeln sein ambivalentes Verhaltenes zu Seefahrt wieder.
Sie
sind eine Mischung aus Scharfe Kritik, Humor und doch etwas nostalgischen
Seemannsgarn.
Un uomo vale tanto quanto il suo grado di rispetto e considerazione per gli altri.
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La Storia di un Inceneritore.
La morte veglia su Monopoli -Bari La Motonave El Castillo La Motonave Condor Racconti di Mare
La Presidenta.
Seemannsgarn im Seemannsheim Vol 1
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