domenica 4 gennaio 2015

La quadratura del cerchio Italo-tedesco


La maggior parte degli italiani sdegna la verità degli altri.

Le realtà degli altri, le tante verità di tutti gli altri per molti italiani non contano.

Le realtà e verità altrui sono subito classificate come invidia, goffa e malaugurata critica, e catalogate come distorsione dei fatti.

In parte ciò è vero.

La vulnerabilità delle Società è palese a tutti e ci vogliono ben più che frasi fatte e squilli di tromba per consolidarne le infrastrutture per far questo ci vuole il rispetto verso gli altri, la considerazione e la valutazione delle necessità e dei diritti del prossimo e sincerità verso se stessi.

Bisogna insomma avere il coraggio di usare il proprio cervello e non cadere nella tentazione di saltare sul carro del più forte o di chi per quale ragione poi anche, reputiamo tale, assimilarne le ideologie e farle proprie.

Oramai la Società Italiana nel corso dei secoli è stata debitamente avvisata dalla Storia su cosa significa arrivare troppo tardi, non essere pronti alle richieste dell’evoluzione Sociale significa sprofondare nel caos, dove ognuno, con il cuore in gola corre come il Cane che vuol mordere la sua coda fino al completo esaurimento delle sue forze.

La caratteristica che porta gli individui a considerarsi qualche cosa di speciale e di eletto e non, come una goccia d’acqua, sia pure con le sue ben definite caratteristiche che la distinguono da tutte le altre ma anche parte indelebile della grande onda in un oceano di onde, ha del tragicomico e del narcisismo unico al mondo.

Questa è una condizione patologica che scaturisce dalla volontà del rospo a  voler diventare un bue, o del bue a credere di esser un elefante, o dello spaccapietre che voleva diventare una montagna.

Alla base di questa patologia congenita dell’idiozia umana, troviamo la presuntuosità, vale a dire, l’assoluta certezza di aver ragione e di essere superiore agli altri.

Mentre per gli antichi greci gli “idiotes” erano persone uniche, semplici ma speciali.

Al contrario  per gli antichi romani infetti già allora dal virus del Narcisismo e da quel senso di irrazionale superiorità che prima li rese pigri e letargici,  poi vulnerabili alle invasioni di altre civiltà, sicuramente meno colte, gentili e raffinate, magari forse rozze al paragone ma dannatamente micidiali e distruttrici; così che infine; proprio a causa della loro idiozia in versione latina, furono semplicemente inghiottiti dalla Storia e tutto quello che di loro è rimasto son quattro ruderi e i saggi, gli scritti e splendori dei tempi antecedenti la loro idiozia; gli idioti  erano i grulli che vivono nel buio dell’ignoranza.

Che differenza di interpretazione di un termine, non vi pare?

Mentre per gli antichi greci “idiotes” significava essere qualche cosa di speciale e positivo, più tardi per l’antica romana, idiota, quasi a disdegno della Cultura altrui, era sinonimo d’ignoranza.

Italico disprezzo per il sapere e la capacita altrui si evidenzia proprio in questa interpretazione del termine “idiotes” positivo nella Magna Grecia, negativo nell’antica Roma.

L’intransigenza del pensiero, è qualche cosa di spaventoso,di allucinante e di un’arroganza tale da allontanare qualsivoglia forma di dialogo e svolgimento costruttivo del pensiero in sé.

La matrice dell’italico pensiero è presto detta, se non sei italiano non sai e  non puoi sapere, se sei, chi sei, o peggio ancora, chi ti credi di essere?

Il “chi sei” o la forma ancor più negativa e spregevole, “chi ti credi di essere” ; nasce dal culto del narcisismo che portò alla scomparsa dell’impero romano e che porterà alla dissoluzione della cultura Italiana e alla sua immersione e comunione con quella islamica, questo, succederà quando nei prossimi decenni il fattore demografico si renderà dolorosamente palese.

In quel momento ci sarà una fusione di culture mediterranee che difficilmente si svolgerà in maniera ordinata e pacifica.

Dove, e questo sia ben chiaro, nessuna delle due culture e religioni, sarà quella di prima.

Nel tutto, ora mettiamoci anche i vari raggruppamenti di clan criminali e istituzioni statali che attanagliano la Società Italiana e  quelle di eccelse e lungimiranti tesi che come funghi spuntano oggigiorno dal sottobosco in cerca di applausi e consensi.

Il narcisismo dell’italico pensare sfodera il meglio di se e biasimando il resto del Mondo e le sue molteplici verità, si rinchiude nel suo guscio pieno di presunzioni e di cliché verso Dio e verso i Popoli della Terra e con sdegno e sufficienza, aralda al Mondo il suo ponderato e arguto elucubrato e scaglia i suoi anatemi a destra e a manca verso tutto ciò che non è italiano.

Miseriaccia nera, che assordante rumore di ferraglia mentale sale ai cieli o scende fin giù negli ultimi scantinati della Terra a rischiare le tetre e ottuse umane menti nei tuguri del Mondo.

Spesso, ascoltando le varie interviste televisive, de i vari “idiotes” come Eco o Ruscoli, oppure quelle che i piccoli opportunisti politici come i vari e onnipresenti;  Leoluca Orlando o Buttiglione, concedevano alle varie Iene della tv tedesca, vere e proprie aspidi velenose come la Sandra Maischberger o Maybritt Hillner quell’altra belva la Anne Will, mi domandavo di che cosa si dette eccelsi italiche menti stessero parlando.

Ci volle un poco prima che riuscissi a capire che in fin dei conti, costoro, abilmente teleguidati dalle feline (magari ora un po’ sdentate e spelacchiate) della tv Tedesca come senza dubbio lo sono la Maischberger, la Maybritt e la Will; non ragionavano; non discutevano, non facevano il punto delle loro tesi filosofiche o opinioni politiche, bensì; sotto le sapienti sferzate di quelle fantastiche Iene mediatiche, in modo maestrale e capace,  davano solamente sfoggio della loro primordiale e innata Urdummheit o idiozia versione antica Roma!

Ed erano pure felici e contenti di farlo.

Ora, cari amici, provate a togliere l’Italia e gli Italiani e a inserire al loro posto: Germania e Tedeschi, al posto di Eco o Ruscoli, metteteci un bavarese bifolco qualsiasi della setta politica CSU o qualche retorico che sicuramente troverete nel vivaio dei Vollidioten di Super Big Mama, a Berlino e vedrete che il conto torna anche in Germania.

Da idiotes, i romani fecero dei dotti e più tardi; idioti.
Le legioni romane che andarono oltralpe si portarono dietro i dotti in Germania si traduce con “Dotten” oppure savi oppure: Das Gelbe vom Ei, Il torlo dell’uovo.


 I barbari bavaresi denominarono i Dotten in Deppen, che non significa altro che citrulli,  più tardi i bifolchi bavaresi si evolsero un pochettino e da Deppen fecero Dottori.
Und  proprio per questo oggi giorno la setta politica bavarese della CSU è la Baviera stessa e piena di Deppen, pardon di Dotten, ovvero di Dottori e genia varia.

L’ipocrisia dei Deppen, o Dotten, o Dottori o genia varia bavarese, ad esempio, ha portato dire al Ministro di Stato della Libera Repubblica di Baviera, l’Onorevole  Signor Joachim Hermann che gli Italiani, durante il Governo Berlusconi, invece di soccorrerli, lasciavano affogare  i clandestini afro-arabi nel mare Mediterraneo.


Più idiotes, più idioti, più dotti, più Dotten, più crudelmente, più bestialmente Deppen "dell'onovevole" Signor Joachim Hermman, (setta CSU) Ministro di Stato della Libera Repubblica di Baviera, credo non si possa essere. 




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