domenica 31 dicembre 2017

1 Gennaio 2000


 
 
Correva l’Anno del Signore 1999 e mancavano poche ore a Capodanno.

Noi, quelli della Motonave Henny, eravamo nel bel mezzo del mare Cantabrico in navigazione verso Casablanca.

Il mare quella sera era tranquillo e la vigilia di Capodanno si presentava come una delle tante che passai in mare: Qualche stretta di mano, un augurio di buon auspicio, un piccolo brindisi e una lunga suonata del tifone per salutare l’Anno nuovo e poi tutto ritornava nella stessa monotona efficienza di prima.

Come ogni Anno, dopo il cambio dei turni di sorveglianza e di navigazione sul ponte nautico, l’equipaggio andava a dormire o s’intratteneva ancora un poco in mensa a parlare del più e del meno.

Quella sera però era speciale: Qualcuno, da qualche parte del Mondo; aveva messo in giro la voce che allo scoccare della mezzanotte, quando i Computer cambiavano data, dal 31 Dicembre 1999 al 1 Gennaio 2000 non essendo in grado di riconoscere gli Zeri, avrebbe potuto spegnersi da soli, causando gravi danni, un po’ a tutti.

L’arguto scienziato vedeva le luci del Mondo spegnersi, aerei cadere dal cielo, navi andare alla deriva e finire sugli scogli, i sistemi di difesa dei Paesi andare in Tilt und l’umanità ritornare con arco e frecce nelle caverne.

Il nostro Comandante era il classico oriundo dell’ex DDR, uomo di Partito, ligio al dovere inculcato da una feroce dittatura Comunista e timoroso dei suoi superiori.

Uno dei nostri ispettori nautici era un mezzo burlone, uno scanzonato figlio di puttana che quando si trattava di rompere i coglioni alla gente era sempre in prima fila.

Bene, quello stronzo d’ispettore il pomeriggio di qual fatidico 31 dicembre 1999 non trovò niente di meglio da fare che mandare una Telex circolare a tutte le navi della flotta chiedendo ai Signori Comandanti e Direttori di Macchina la massima attenzione al cambio di guardia della Mezzanotte nel caso che i Computer di bordo dovessero veramente spegnersi e di istituire pronti interventi manuali, sia sul ponte nautico sia in sala controllo.

Il Comandante, che di Computer ne capiva ben poco,  Telex alla mano chiamo a raccolta il suoi Ufficiali; sul ponte mi porse la fatidica Telex e iniziò una tirata di stronzate sula sicurezza della nave e pericolosità dei Computer, con un sussiego di mal pronunciati aggettivismi inglesi da far impallidire il più provetto programmatore del Mondo.

L’Argonauta di turno volle sapere se noi in Macchina avevamo la possibilità di controllare manualmente i motori ed io annui e lo rassicurai che non avremmo avuto problemi.

Compiaciuto, l’arguto navigatore, si rivolse allora ai suoi due Ufficiali di coperta, uno tedesco e l’altro del Kiribati e anche quelli riposero che erano pronti ad affrontare ogni evenienza.

La cosa cominciava a diventare ridicola e non avevo certo l’intenzione di starmene li a sentire le stronzate del babbeo che giocava a fare il Comandate.

»Il problema sarà che in caso di un totale Back Out e Shut Down di tutti i sistemi la nave sarebbe fuori controllo. Come voi ben sapete Signori miei, queste navi moderne e ultra computerizzate non hanno più un timone manuale. Io da parte mia, posso benissimo lavorare in manuale, ma voi Signori nautici, come farete a tenere la rotta?«Chiesi così nel mucchio, mentre mi versavo un caffè.

Fossi stato zitto, il Comandante ammutirli di botto e i suoi due eroi si guardarono in faccia sbigottiti.

»Vedete,« -continuai implacabile- »Tutto quello che abbiamo per mantenere la rotta è il Joy Stick, e la manopola bussola sulla giroscopica, ma quelli sono elettronici e senza corrente elettrica non funzionano.« Precisai impassibile.

»In emergenza dovremo allora usare i paranchi attaccandoli alla barra del timone giù in timoneria e comunicare con i Walky –Talky.« Suggerì il giovane Kiribati non certo avvezzo a navi sofisticate e computerizzate come la nostra Henny.

Quella sera in alto mare lontano dalla costa e da altre navi, nel caso che allo scoccar della Mezzanotte i Computer di bordo ci rispedissero all’età della pietra,  il Comandante istituì una guardia di emergenza in timoneria con l’ordine di sistemate i paranchi di emergenza alla barra del timone.

»Chief, rimanga per cortesia sul ponte io vado un momento in timoneria con i miei Ufficiali voglio assicurarmi che sistemino i paranchi in modo adeguato.« Disse il Comandante mentre si accingeva a lasciare il ponte di navigazione.

Rimasto solo, con il nostro telefono satellitare chiamai il mio amico Comandante che sapevo in navigazione nell’oceano Pacifico, per augurargli Buon Anno.

Nell’oceano Pacifico, Capodanno era già passato e la data nei Computer di bordo era 1 gennaio 2000. Augurandogli agni bene gli chiesi se anche loro avessero ricevuto la Telex dell’Ispettore, poi gli spiegai la situazione da noi e ci facemmo due risate. 

La breve cerimonia di saluto del nuovo Anno a bordo della motonave Henny in navigazione nel Cantabrico avvenne pochi minuti dopo la mezzanotte, quando sui Computer di Bordo apparve la data 1 gennaio 2000.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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