lunedì 11 dicembre 2017

Was denn!!

 



Lo spin giornalistico è un micidiale Boomerang politico e sociale. 

Gli esempi di manipolazione mediatica delle masse a fini e scopo politici, ormai non si contano più. 

Il “Divide et Impera” dei romani fa ancora oggi testo, solo che oggi si chiama anche mobbing, Staalking , calunnia, machiavellismo o spin politico e giornalistico. 

Un esempio di spin politico co un micidiale effetto bumerang, lo vediamo nella falsificazione del testo di un telegramma pervenuto al Cancelliere Bismark da Parigi che diede il via alla guerra contro la Francia del 1870 -1871. 

A Joseph Goebbels nel 1939 dopo aver plasmato gli  animi della popolazione tedesca umiliata e impoverita dai trattati di Versailles,  bastò far uccidere degli agenti di polizia tedesca  e mettere un paio in uniformi polacche per simulare un sanguinoso attentano polacco ad un posto di blocco tedesco al confine con la Polonia.

In un infuocato discorso patriottico poi il Ministro della propaganda nazista chiese al popolo se voleva la guerra e il popolo bue compatto urlo: Guerra, Guerra , Guerra! 

Sappiamo com’è andata a finire. 

In Italia poi abbiamo l’esempio delle porcate politiche e mediatiche di Giorgio Napolitano, già Presidente della Repubblica,  traditore del Popolo Italiano, intrigante corrotto e corruttore politico e voltagabbana per eccellenza.

Il togato Antonio Di Pietro con la sua operazione “Mani Pulite” sferrò un tremendo attacco alla corruzione e alla  delinquenza politica, ma per puri interessi politici perseguitò anche Benedetto Craxi, l’unico vero statista che poteva contrastare le porcate del Giorgio Napolitano e compagnucci mascalzoni vari.

Furono, in seguito Giorgio Napolitano e il Partito Comunista Italiano camuffato in diverse frazioni sinistroidi, sostenuto e coadiuvato dalla magistratura più faziosa, politicizzata e corrotta del Continente europeo capitanata dal Ilda la sporca e da un pool di togati sparsi un poco in tutta l’Italia a  perseguitare in una vergognosa caccia all’Uomo a perseguitare Silvio Berlusconi, a indurlo alle dimissioni da Capo del Governo e a impossessarsi dell’Italia iniziando il più grande saccheggio di un Popolo e una Nazione mai visto prima in Europa. 

La viscida vigliaccheria sinistroide italiana ora abituata a sguazzare nel bengodi com’è, sente puzza di bruciato, per mille e una ragione e  la popolazione italiana sembra finalmente incline a liberarsi dei suoi sinistri aguzzini e del Centrosinistra e tende a voltar pagina votando in prevalenza verso il Centrodestra.

I sinistri italiani per far fronte all’avanzata del Centrodestra ora hanno rispolverato il Fascismo e vedendo fascisti in ogni angolo di strada e contrada italiana, hanno sguinzagliato i loro untori a snidare fascisti e simboli fascisti, un po’ dappertutto sul territorio nazionale. 

Appunto per questo, il lustro e ben pasciuto Fiano il fariseo sinistro parlamentare sinistroide, intende addirittura abbattere la tomba di Famiglia della Famiglia Mussolini.

Senza nemmeno sapere di che cosa stia parlando e senza nemmeno accorgersi che per esaudire il suo malnato e nefasto desiderio di un’Italia multietnica e liberale di sinistra, bisognerebbe distruggere la Cultura Italiana e la buona metà dei Palazzi costruiti durante il fascismo;  incita  i suoi seguaci alla distruzione di tutto ciò che nel bel Paese, possa ricordare il Ventennio Fasciata. 

Questo in Italia, ma come la mettiamo con la Germania? 

Dove sta andando questa Germania dei Merkozy und ei Merkhollà, ora accusata dagli italiani di aver indotto e ordinato a Giorgio Napolitano di sbarazzarsi di Silvio Berlusconi? 





Mai nella Storia di questa Europa postbellica lo spin –mediatico e politico, ha dato un risultato cosi devastante sia per la Nazione stessa sia per l’Unione Europea come le ultime elezioni federali della Germania.

La cocente perdita di voti dei Partiti tradizionali come la CDU/CSU e la SPD, a favore di un oscuro movimento di estrema Destra come la Afd, scaturito da un malvolente e irresponsabile politica antieuropea, nata nella contorta mente di un economo di terza o quarta fila a spezzo la schiena politica della Germania. 

 Indirettamente ben sostenuto da interessi politici di una banda d’irresponsabili bifolchi bavaresi della CSU e di una stampa che dipingeva quadri apocalittici di degrado e indebolimento economico e strutturale della Germania, le ultime elezioni federali, hanno portato l’estrema Destra a entrare di prepotenza con ben 94 seggi nel Bundestag. 

L’arroganza e ottusità politica tedesca che credeva di potere dettare Legge in Europa, pensando solo a se stessa e ai propri interessi nazionali e partitocratici ha avuto l’effetto Bumerang ovvero ha causato il classico ritorno di fiamma sulla Germania stessa. 

L’Elettorato tedesco questa volta non ha seguito il Tandem CDU/CSU si è allontanato dalla Socialdemocrazia della SPD ed è corso ad alimentare le file dell’AfD ovvero l’Alternativa per la Germania. 

Alternativa per che cosa?  

L’alternativa contro chi ha gridato troppo al Lupo europeo che intendeva sbranare il Gregge tedesco, questo è tutto, non è successo che questo: Oltre il 12,5% dell’Elettorato  tedesco questa volta ha creduto ai media che in modo costante dal mattino con l’inizio del programma TV Morgen –Magazin,  fino a notte fonda con i vari Talk Show lo martellava di incombenti pericoli economici provenienti dal Bacino mediterraneo, ha disertato i Partiti tradizionali e votano la Afd come ancora di salvezza;  rendendo così facendo la Germania di fatto ingovernabile. 

Lasciamo correre i macachi politici fautori di questo bumerang che se lo son tirati da soli sui denti e guardiamo al vero soggetto di questa tragedia politica la cui mano finale è ancora tutta da giocare, cioè: L’Elettorato tedesco in se stesso. 

A tutt’oggi, sempre ben coperto dalla maggioranza politica CDU/CSU; ancora non si sa di che pasta sia fatto il classico elettore tedesco nella Germania Postbellica, mancano punti di riferimento, fino ad ora si trovava nel Limbo della CDU/CSU, Berlino pensava il Popolo eseguiva lavorava e credeva.  

Da: La Storia di un inceneritore. La morte veglia su Monopoi. Di Franco Parpaiola Edizioni Amazon Kindel.
ISBN-10: 1521285063 e ISBN-13: 978-1521285060 Versione cartacea ed elettronica. 

La Citta di Monopoli vanta una lunga e travagliata storia risalente al XV Secolo a.c, vissuta attraverso un susseguirsi di occupazioni normanne, spagnole, turche e anche di grandi stragi come quella perpetrata dal generale greco Giorgio Maniace; verso la fine del 1042.

In questa parte dell’Italia Meridionale, bagnata dai Mari Adriatico e Ionio, fortunatamente dotata di un clima prettamente mediterraneo e arricchita da una terra fertile e gente ingegnosa, si è sempre vissuta una vita laboriosa e impegnativa, sempre cercando la pace e la tranquillità.

Fu da queste parti che i rampolli aristocratici tedeschi furono istruiti dai dotti e devoti frati nell’arte di leggere e scrivere, diventando così provetti in Greco e in Latino e in tutte le scienze allora conosciute.

Sotto l’arguta guida dei severi frati, i giovani teutoni impararono l’arte della diplomazia, dell’intrigo politico e dell’ipocrisia, assimilando il tutto assieme a quella del governare e del tornaconto istituzionale.

Tra le tante cose, i frati, abili ed esperti nell’arte del disguido com’erano, insegnarono ai giovani futuri reggenti e condottieri d’oltralpe che il vero potere, si trovava nel sapere. Spiegarono loro l’importanza del conoscere i veri fatti e insegnarono loro l’arte di approfondirli e analizzarne le varie circostanze e sfaccettature; meglio dei loro avversari.

Seguendo l’inflessibile disciplina e assimilando le nozioni dei loro severi ed esigenti insegnanti, i giovincelli appresero anche come usare il loro sapere, impararono a dosarlo e a centellinarlo contro i loro avversari, secondo le necessita ed eventuali opportunità del momento. Appresero come applicare la forza della persuasione e della pressione psicologica. Compresero la sottile finezza del disguido, della finzione, della calunnia, della dissimulazione e della falsità, e impararono a usarle a scopo politico.

Capirono, con l’andare del tempo, che il sapere era un’arma potente e impararono a impiegarla con destrezza ed efficacia.

Il lavoro fatto a quel tempo dai servi di Dio, dai frati, dai clerici e dagli abati nei conventi nei castelli e monasteri delle Puglie non fu invano e, ancor oggi a distanza di diversi Secoli, elargisce i suoi frutti nella Germania attuale.

Mai prima d’allora nella Storia dei Popoli una moltitudine di piccoli clan tedeschi in eterna lotta tra di loro, riuscì a unirsi in un solo Popolo come fecero le varie tribù germaniche. Inquadrandosi dietro un unico vessillo, i vari clan e tribù germaniche riuscirono in cosi poco tempo, solamente con la loro forza di volontà e tenacia a raggiungere un alto tenore di vita e di sicurezza economica unici al Mondo.

Nessun Popolo della terra prima d’ora è riuscito, solo con la voglia di far meglio degli altri, a raggiungere traguardi così alti e orizzonti così ambiti come il Popolo Tedesco.

Nessuna Nazione prima d’ora, al di fuori dell’odierna Germania, era riuscita ad accumulare un così grande potere politico ed economico e tanto benessere e prosperità da influenzare con la propria tecnologia non solo l’Europa, bensì tutto il Pianeta e la vita dei popoli della Terra.

Ogni altro Popolo, tutti, perfino l’antica Roma con tutta la sua sapienza e cultura, ebbe bisogno di orde di legionari per instaurare e stabilire e imporre la sua Pax Romana nel Mondo allora conosciuto e mai senza prima di scatenare una guerra di conquista e di occupazione dopo l’altra.

I giovani teutoni, invece, capirono che l’arma più potente era il sapere e impararono a usarla con efficacia.

Le Nazioni Tedesche, guidate dai loro rampolli aristocratici allevati dai frati tra gli uliveti delle Puglie, usando con sapienza le nozioni apprese e con l’aiuto di Sancta Mater Ecclesia, con senso di responsabilità e profonda percezione della natura umana, persuadendo e convincendo; si misero subito al opera.

In poco tempo riuscirono, quasi senza guerre ne saccheggi e senza distruzioni di altre civiltà e culture, a unificare l’Europa sotto il vessillo del Sacro Romano Impero di Germania.

Incredibile come possa sembrare, ma quella fu la vera e unica Unione Europea veramente funzionale.

Ovviamente, come durante la seconda e la quarta decade del Secolo scorso ad esempio, ci furono momenti dove in Germania un paio di psicopatici spronati dall’odio e da idee di superiorità razziale, ne combinarono di tutti i colori. Usando l’imbecillità collettiva, che a volte amalgama la grande massa del Popolo Bue, quasi fosse un rimasuglio della primordiale idiozia tipica dei bifolchi illetterati che forgia in un unico compatto e malformato branco d’idioti fanatici e senza cervello, chi per tornaconto o per paura, si rifiuta di usare il cervello, l’aristocrazia e l’industria tedesca scatenarono per ben due volte una Guerra su scala mondiale. Cercarono cosi facendo di conquistare e soggiogare il mondo intero usando come copertura il fanatismo politico di una banda di criminali patologicamente insani di mente e fanatici sanguinari unici nella Storia dell’Umanità.

Difatti, tra i molti e i tanti ci sarà sempre qualcuno che si crede un redentore delle Masse che cercherà di raggiungere il Trono credendosi guidato dal destino e questo, purtroppo, sempre aiutato dai potenti interessi finanziari; successe per ben due volte anche in Germania.

Dopo le sacrosante botte che per ben due volte piovvero loro sul groppone da tutte le parti del mondo, i superstiti dell’ultima pazzia teutonica si ricordarono degli insegnamenti dei frati dati ai loro antenati tra gli uliveti delle Puglie e agirono di conseguenza.

Questa volta però, anche perché dalla loro ultima pazzia ne erano usciti veramente piuttosto malconci e decimati, i superstiti teutonici, ricostruirono la Germania, soprattutto con l’aiuto degli italiani.

Dopo la loro ennesima pagliacciata, anche gli italiani erano malmessi e alquanto malridotti ma non tanto decimati quanto i tedeschi.

Alla fine della seconda Guerra Mondiale l’Italia era davvero solo una Nazione allo sbando, dilaniata da un regolamento di vecchi conti politici e privati mai ben definiti e ben nascosti sotto il mantello di una mezza guerra civile sporca e vigliacca e mai veramente combattuta tra paesani e concittadini se non nei cessi, nelle fogne, nei rigagnoli e nei bidoni della spazzatura del bel paese.

E così, mentre ex commissari politici italiani al servizio di Stalin e del partito comunista sovietico, cercavano di instaurare nel bel paese una sottospecie di dittatura comunista, la gente semplice della strada, sia tedesca sia italiana si mise all’opera per rimettere in sesto le infrastrutture distrutte dalla loro stessa scellerata scempiaggine.

All’inizio, sia gli italiani sia i tedeschi superstiti, cominciarono a rimettere di nuovo in piedi la Germania. Lavorando con diligenza e caparbietà in meno di dieci anni, gli italiani e i tedeschi riuscirono a ricostruire tutte le infrastrutture della nuova Repubblica Federale di Germania, cominciando dalle fabbriche e strade, dalle ferrovie alle autostrade e dai porti marittimi.

Aiutate da volonterosi e capaci uomini del sud italiano ai quali, poi vista la ciclopica impresa, si aggiunsero gli spagnoli, i portoghesi, i greci e i turchi, le diligenti donne tedesche, durante il dopo lavoro scodellarono pure un nuovo Popolo.

Era un popolo sano e forte quello che nacque in Germania a quei tempi, spuntando dalle ceneri come la mitica Fenice. Ripudiando ogni velleità bellica e da quegli anni in poi il nuovo popolo tedesco giurò di vivere sempre in pace con il mondo intero, rigettando ogni forma di aggressione e guerra di conquista futura.

Lavorarono e progredirono così dinamici e lesti che in manco di una decade, la Germania ridivenne, questa volta con soli fini di pace e progresso, nuovamente il punto di riferimento nel mondo della tecnica, nelle capacità innovative del lavoro e nella ricerca scientifica.

Il sapere e le capacità tecniche tedesche erano di nuovo riconosciuti come punto di riferimento da tutti e il mondo guardava nuovamente con ammirazione questo Popolo che, dal tanto male che fece, ora progrediva e con lui, l’intera Europa.

Dalla Germania degli anni cinquanta partirono i primi impulsi per una ripresa economica di tutta l’Europa occidentale che rapidamente portò lavoro e benessere a tutti i popoli occidentali.

Tutto funzionava e progrediva a meraviglia, la nuova Germania e la novella Europa, quasi come due sorelle gemelle crescevano e prosperavano nel tempo, influenzando e conteggiando con la loro voglia di sapere e di fare e questa volta in modo positivo, il Mondo intero.

Tutto a posto allora?

Nix tuto bene, tutto Scheiße Kamaraden.

Gli anni delle vacche grasse finirono presto, non certo perché ci fu un’altra crisi tipo anni venti, no, le cose non andarono esattamente così, nix crisi tipo anni venti, i bei tempi finirono presto a causa di un imprevisto che nessuno si aspettava o avrebbe mai potuto prevedere.

Il declino della Germania iniziò verso la fine degli anni settanta, appena cinque lustri dopo la fine della seconda Guerra mondiale, con l’apparizione di un prototipo di Homo Sapiens germanicus, a molti di noi, finora del tutto sconosciuto.

Nessuno sa ormai dire con sicurezza da dove lo sconosciuto venisse, chi l’avesse creato o di chi fosse figlio, di sicuro si sa solamente che, improvvisamente, costui bussò alla porta della Storia portandosi appresso tanti mentecatti come lui. L’arrivo dello sconosciuto diede il via all’attuale decadenza. Da quel giorno, tutti i valori e virtù accumulati iniziarono a vacillare e a degenerare e la Germania cominciò a perdersi di nuovo per strada.

Il nuovo arrivato si dimostrò presto un vero maestro del lamento e un deplorevole, capace e abile menestrello della mala sorte. Bugiardo, cinico e intrigante, furtivo e codardo, questo fariseo dell’umanità era venuto dal nulla e niente aveva a che fare o veder con tutti i buoni propositi tedeschi dell’immediato dopo guerra ma era arrivato per restare e la Germania non fu più la stessa.

Come un cancro con molte putride metastasi, questi prototipi dal basso orizzonte si misero all’opera e infestarono, con il loro comportamento, non solo la Germania e il mondo intero, ma anche la vera aria che noi tutti si respira.  

Questo l’ho scritto nel 2004 nel 2017 si è avverato ciò che già allora temevo: IL frastuono politico e mediatico dell’elettorato della Germania. 

L’unica possibile soluzione ora e una scissione netta tra la CDU e la CSU e nuove elezioni. 

Un Governo  di minoranza va bene per piccoli paesi scandinavi ma non per una Nazione di 80 Milioni di persone. 

È  la popolazione che ora deve dimostrare il suo grado di maturità democratica e decidere che tipo di governo desidera avere. 

Berlino, come tutta la mediocrità politica attuale deve capire che la Germania postbellica deve finire con la Cancelliera Merkel e, che dalla scissione della CDU e CSU, nel bene o nel male, deve nascere la vera Repubblica Federale di Germania.

 

 

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