giovedì 22 dicembre 2016

Cui prodest, cui bono


 La nave negrieara Amistadt sosttituita da un Jetliner.




Ormai è comprovato che le cosiddette NGOs “Non Govermemet Organzations”  sono implicate nella raccolta di fuggiaschi afro –arabi in acque territoriali delle Libia.

Cio che appare evidente è anche il fatto che la Guardia Costiera Italiana e estremamente imvischiata in questo ignobile mercato di esseri umani che per disperazione o per interesse intendono migrare clandestinamente dai loro Paesi di origine e approdare in Italia e in Europa.

Il traffico dei disperati, ma anche delle canaglie afro –arabe e magrebine; è coordinato dalla MOAS Migrant Offshore Aid Station un associazione maltese che detiene strette relazioni con la “Blackwater” americana; ed è coordinata da un ufficiale della Marina militare maltese, noto per la sua crudeltà verso gli afro -arabi.

Le “organizzazioni umanitarie” maltesi, tedesche, olendesi in questione sono:  La MOAS.. La Jugend Rettet, la Sea Watch; la Stichting Bootvluchting, Save the Children, Proactiva, Sea Eye, Open Arms e Life Boat,

Quest’anno, le associazioni umanitarie, in cooperazione con gli schiavisti afro -arabi, le Mafie italiane, la Guardia Costiera Italiana e le navi Nato della Frontex, l’Ente dell’Unione Europea per la difesa e la salvaguardia dei confini europei con base a Varsavia, (e qui ricordo che solo la costruzione del palazzo quale sede Frontex a Varsavia ha costato la bellezza di 460 milioni di Euro) hanno scaricato nei Porti italiani oltre 170mila persone.

Ormai esistono sufficienti prove per poter dire che la Guardia Costiera Italiana coordina e dirige la flottiglia dei “volontari” affiliata alla  MOAS maltese.

Gli schiavisti afro –arabi sono in diretto contatto con la Guardia Costiera Italiana e preannunciano la partenza di battelli carichi di merce umana, la  GCI a sua volta dirige le imbarcazioni della MOAS sul punto di marre preannunciato e genericamente in acque territoriali libiche.

Le tante congetture che cercano di spiegare questo ignobile mercato di carme umana,  alimentano le più disparate teorie.

C’è chi parla e giura della messa in opera del piano Kalergi per dominare l’Europa, che prevede appunto la sostituzione degli Europei con i derelitti e i mascalzoni del Mondo, come se quest’ultimi fossero in grado di mantenere in funzione le strutture europee, tecniche e sociali che siano, senza che il tutto poi imploda in una catastrofe economica e sociale da scardinare tutte le economie del Pianeta e produrre centinaia di millioni di morti in ogni angolo della Terra.

Altri giurano su un nuovo e rinnovato tentativo da parte dei fondamentalisti islamiti di islamizzare la cristiana Europa.

Sinceramente non vedo come sia possibile, sia con una stampanata  teoria come il cosiddetto piano Kalergi o con un irrealizzabile  l’islamizzazione della cristiana Europa, soggiogare oltre 500 milioni di europei.

Credo fermamente che dietro alla machiavellica organizzazione umanitaria  denominata MOAS non ci sia altro che la bramosa avidità di lucrare sulla vita di centinaia di miglia di poveracci afro –arabi tra i quali si infiltrano mascalzoni africani di ogni fattispecie, anche galeotti, assassini e terroristi dormienti vari.

Una cosa deve essere chiara: Qualsiasi sia la motivazione die queste associazioni umanitarie, qui entriamo nel campo dell’illegalità; se è vero che i battelli sono carichi di naufraghi, in questi casi la Legge del Mare parla chiaro: La nave soccorritrice deve trasportare i naufraghi nel più vicino e sicuro Porto di mare possibile, che in questo caso sarebbero i Porti della Tunisia e non le navi della Frontex.

Anche le navi della Frontex però, sono tenute a rispettare la Legge del Mare e a portare i “naufragi direttamente a Zarzis in Tunisia che si trova a poche decine di miglia dal luogo del salvataggio e non in Sicilia, a oltre 250 miglia marine di distanza.

Una giornalista olandese a bordo dell’imbarcazione “Golfo Azzurro” riporta che il 12 Ottobre un centinaio di “naufraghi” furono “salvati” da quattro imbarcazioni NGO (Organizzazione non governativa) la Phonix, la Astral la Iuventa e appunto la Golfo Azzurro. 

La giornalista riporta che verso le 08:00 h di quel mattino la Guardia Costiera Italiana informò la Golfo Azzurro sull’imminente opera di salvataggio di futuri “naufraghi” lungo la costa libica.

La Guardia Costiera Italiana con ben 12 ore di anticipo indirizzo la Golfo Azzurro sul luogo del incombente “naufragio”

La giornalista olandese Eveline Rethmeier si trovava a bordo della Golfo Azzurro e sul suo Blog pubblico un video dove il capo della missione un certo Mateo, avverti l’equipaggio del incombente salvataggio in acque territoriali libiche.

In questa operazione di salvataggio persero la vita 13  naufraghi, tra i quali, tre bambini.

Rimarrebbe da chiarire se queste vittime siano dovute alle maldestre capacita marinare di volontari poco e niente addestrati nelle operazioni di salvataggio di vite umane in mare o se sono perite a causa degli stenti e dei soprusi subiti dai loro aguzzini nei Lager di raccolta della Libia.

Qualunque siano le intenzioni di chicchessia coinvolto in questo abietto  mercato di esseri umani i responsabili di queste azioni oltre alla MOAS maltese e la loro flottiglia di “buonisti ed esaltati” sono. L’Italia, l’Unione Europea e la Frontex.

Ricordo anche il misero, pessimo e deplorabile comportamento di loschi figuri politici come il grassottello e viscido Barroso e il suo degno compare Martin Schülz, la misera demagogia della Cecile Malmström allora Commissario dell’emigrazione presso L’Unione Europea che solo dopo che a Lampedusa si allinearono oltre 300 case da morto si degnarono di considerare la migrazione verso l’Italia come un problema comunitario e non come un caso strettamente italiano, come a suo tempo, nel suo volgare cinismo ebbe a freneticare  il bifolco bavarese Friedrich allora Ministro degli Interno della Repubblica Federale di Germania.

Infatti il Ministro Friedrich quando fu avvertito che a Lampedusa c’erano oltre 300 bare di profughi annegati nel Mediterraneo sbotto che per quel che ne sapeva lui, Lampedusa era in Italia e non in Germania.

Qualche settimana dopo il Minoistro degli Interni bavarase il bifolco Joachim Herrmann ebbe a dire in uno dei tanti insulsi Talk Show della Germania; che gli italiani lasciavano morire i naufraghi nel Mediterraneo.

Il cinismo del già Ministro degli Interni della BRD Hans Peter Friedrich  poi sostituito da Thomas De Maiziére, and then again, dopo l'ennesima Rochade dove  Hans Petre Friedrich, ritorno al Ministero degli Interni e De Maizière ´di nuovo alla Difesa und solo dopo che Friedrich fu silurato per incapacità da Super Big Mama Angelina, e un'altra volta De Maizéee ritorno agli Interni  le acque governative berlinesi si calmarono un poco e anche i bavaresi, almeno per il momento;  la smisero di dire ciniche cretinate,

 il Ministro De Maizière, invece dopo tutto non sembra essere un cinico come il bifolco nazionalista bavarese Friedrich bensì un tecnocrate senza idee innovatrici, un burocrate insomma, di migliori in Germania non se ne trovano manco con il lumino, la Cancelliera Merkel li ha fatti fuori tutti.

Tutti i sopra elencati, la MOAS, le associazioni umanitarie,  l’Italia, l’Unione Europea con i suoi Presidenti e Commissari e Ministri degli Interni vari, tutti costoro, secondo me, hanno le mani sporche di sangue.

È molto più facile ed effettivo, meno costoso e soprattutto meno sanguinoso istituire campi di raccolta profughi in Africa, sia da questa, sia dall’altra parte del deserto del Sahara che legalizzare il  lucrare in modo vergognoso e cosi evidente sulla vita di questi poveracci.

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