giovedì 8 agosto 2013

ITALIA 2013.

La Nomenklatura Comunista Italiana e i loro lacchè

         Cari connazionali cosa vi posso dire? 
         Cosa vi si può dire? 

          Siete tutti, sempre e comunque indaffarati a incolpare la Merkel o in alternativa, il povero Godot che mai si decide a venirvi a redimere, che con voi non si può quasi più, nè ragionare nè tanto meno parlare.

          Vi devo forse di nuovo, come sempre ricordare che, se voi, bravi e diligenti e capaci Italiani, aveste fatto il vostro dovere e i compiti di casa e impedito a una banda di delinquenti di creare una nomenklatura di ladri e di ruffiani in Italia, ora sareste voi a battere il passo in Europa e non certo Frau Merkel?

          Fate conto di essere ora una specie di Sansone al quale cui sono stati tagliati i capelli e dove ora, tutta una sfilza di tonsori nostrani e forestieri, con tanto di forbici e rasoi in mano, presta bene attenzione che i capelli non vi crescano mai più.

          Devo di nuovo annoverare le pensioni d’oro e i vitalizi che pagate a tutta una sfilza di sanguisughe nostrane, dopo che durante la loro carriera politica o come funzionari, nei marasmi corrotti e malfunzionanti dipartimenti dello Stato, si sono arricchiti a spese vostre?
          Devo ricordarvi che avete più parlamentari e senatori che gli Stati Uniti e più Generali e Ammiragli che le Forze Armate americane e, naturalmente, molto più ben pagati di tutti i loro colleghi del Mondo?
          O devo forse ricordarvi che migliaia dei pendagli da forca in Italia si portano a casa una pensione di 90.000 (novantamila) Euro mensili per minimo quattordici mensilità?
           Und poi fate il broncio quando vi dico che siete dei fessacchiotten?

           Credo non ne sia proprio il caso di parlarne, non vi pare? r

Ricordarvi tutte queste vostre brutture nazionali, sarebbe tempo perso, in primo luogo perché lo sapete già e poi perché comincereste a tirar di polemica e, come ben sapete, quella non è il mio forte.
           Voi, se vi volete salvare, avete una possibilità sola, dovete ribaltarvi e rivangare sia il colle sia il senato e il parlamento e letteralmente,  terminare la magistratura italiana;indecentemente faziosa poloiticizzata e corrotta  incarcerando come minimo a Gaeta, tutti, i politici, i funzionari e i magistrati colpevoli, di questo scempio alla Popolazione Italiana

           Dico come minimo incarcerare, perché mi ricordo delle parole del Giudice della Quinta Corte penale die Port Harcuort in Nigeria, durante le nostre innumerevoli sbronze al Palace Hotel negli Anni 80 , quando mi diceva che a chi ha superato il 40esimo Anno di età e si è macchiato di crimini capitali,  invece che condannarlo all’ergastolo, lo condanna a Morte poiché più umano, pertanto sono convinto che in Italia, considerando le vergognose condizioni delle patrie galere, si dovrebbe procedere allo stesso modo.

           La corruzione e il tornaconto personale di quattro ladri di gusci d'uovo, non possono essere condiderati dei crimini capitali; chi peró ruba e danneggia lo Stato causando la morte e sogfferenze e stenti alla Popolazione, invece  sì.
           Questo tipo di crimini in Cina sono puniti con la morte, o come si sul dire agopuntura cinese alla nuca con una 9 millimetri.

          Voi, vi dovete difendere, è vostro dovere farlo, lo dovete fare per il futuro dei vostri figli.

          Lo dovete fare come i nostri cugini transalpini; attaccando la Bastiglia romana e comportarvi con gli inquilini dei vari palazzi di potere; come fece la Popolazione francese, ghigliottinandoli o impiccandoli.

          È da cretini chiedere a chi detiene il potere di cambiare il potere, com’è sbagliato e alquanto illusorio, cercare la colpa dei propri sbagli, nel comportamento altrui. 

 
          Incolpare la Cancelliera Merkel dei mali Italiani poi, è ridicolo.

          In primo luogo, il dovere della Cancelliera  Merkel è di fare gli interessi della Germania e  non quello della nomenklatura delinquente italiana o dei loro vassalli e lacchè vari.

          Il vostro dovere è quello di garantire un futuro aalle vostre famiglie e ai vostri figli e non quello di squaglairsela dalla porta di servizio suicidandovi e abbandonarli a se stessi.

          Penso che non sia il caso di andare oltre, vi vorrei solo ricordare che Malta, la piccola e insignificante isoletta sperduta nel Mediterraneo ha detto “Njet” allo sbarco dei poveracci del corno d’Africa e del Medio Oriente e ve li ha spediti a Siracusa e, che una congolese con la sua fitta e ben nutrita soldatesca vi sta prendendo a calci nei coglioni e, che la Boldrini vi riempie le case di pulci.
          Che cosa c’entrano la Merkel e i Bilderberg e le Banche con il letamaio e puttanaio depravato e sporcaccione che ne avete fatto dell’Italia, eh? 
 
Perché non vi ribellate coglioten?


Coglioten: Anagramma da me formato da coglioni e italioti e germanizzato con l'aggiunta della n finale: appunto Coglioten.

Da "La Stampa"
08/08/2013 roberto giovannini
roma

Quelle pensioni d’oro da 3 mila euro al giorno che non si possono tagliare

Mauro Sentinelli è il pensionato più ricco d’Italia
con i suoi 91337,18 euro al mese
Gli ex manager Sentinelli e De Petris
in cima alla classifica, poi Gambaro


Quando uno si porta a casa una pensione di 3.000 euro lordi al giorno (al giorno...), cioè 90mila euro al mese (al mese...), è abbastanza normale che la gente parli molto di lui. E non necessariamente con amore e stima. In questi giorni avranno fischiato ancora di più le orecchie dell’ingegner Mauro Sentinelli, il pensionato più ricco d’Italia con i suoi 91.337,18 euro al mese. Lo ha citato tra gli altri Matteo Renzi, e su lui e i suoi nove colleghi superpensionati d’Italia (il decimo prende 41mila euro al mese) verte una interrogazione parlamentare di Deborah Bergamini, Pdl, cui ha risposto il ministro del Lavoro Enrico Giovannini. 
Chiariamo tre punti. Primo, il caso del pensionato da 3000 euro al giorno è stata svelato da Mario Giordano nel suo «Sanguisughe», e poi approfondita su l’«Espresso» da Stefano Livadiotti. Secondo, l’ingegner Sentinelli non è stato un “fannullone”: lauree e master prestigiosi in ingegneria elettronica, entrato nella Sip nel 1974, tra le altre cose è stato l’ideatore della TimCard, la schedina ricaricabile che ha fatto guadagnare miliardi alla sua azienda. Insomma, non è il primo venuto. Tanto è vero che oggi (da pensionato) è nel Cda di Telecom. Terzo, non ha violato alcuna legge: guadagnava alla fine 9 milioni di euro l’anno; versava contributi nel fondo (scandalosamente privilegiato) dei dipendenti telefonici; grazie alle leggi di allora è andato in pensione con l’80% dello stipendio medio degli ultimi dieci anni. E sempre grazie a una legge la sua pensione è stata moltiplicata da benefit e stock option percepiti durante la carriera.  
Più o meno lo stesso discorso vale per il numero due della classifica (Alberto De Petris, ex manager di Infostrada, 66.436,88 euro mensili) e Mauro Gambaro (ex presidente della scomparsa compagnia aerea Volare, 51.781,93 euro).  
Pensioni legali, dunque. Ma talmente ricche (e solo grazie a leggi vantaggiose, che oggi invece non ci sono più) da risultare obiettivamente scandalose. Nella risposta all’interrogazione di Bergamini il ministro Giovannini ha detto di essere consapevole di questa sperequazione. Ma ha ricordato che una recente sentenza della Consulta rende difficile intervenire con prelievi e contributi «di solidarietà». 
Eppure qualcosa bisogna fare, no? Due sono gli interventi sulle «pensioni d’oro» proposti da un esperto di pensioni come Giuliano Cazzola, (ex Cgil, ex Pdl, ora Scelta Civica). Il primo è un taglio sia della indicizzazione degli assegni rispetto al costo della vita che del rendimento dei contributi versati al crescere dell’importo dell’assegno. Il secondo, il ricalcolo con il sistema contributivo delle pensioni «retributive» che superano i 5mila euro al mese. Per prelevare parte della differenza. Certamente non farebbe piacere all’ing. Sentinelli. Ma siamo sicuri che potrebbe farcela ad arrivare alla fine del mese. 

Da ImolaOggi.it

8 ago – L’abolizione totale dell’Imu sulla prima casa avrebbe un costo ”alto” e sarebbe una misura con un’efficienza ”scarsa”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, nelle tabelle contenute nel documento che contiene le diverse ipotesi di intervento sulla fiscalità immobiliare. ”Le imposte su patrimonio immobiliare – si legge nel documento – sono fra le meno distorsive”.
Sono oltre centomila i pensionati d’oro, costano allo Stato più di 13 miliardi l’anno
Le due ipotesi che, secondo il ministro dell’Economia, avrebbero il più alto grado di efficienza nella sostituzione dell’attuale imposta sugli immobili sono l’introduzione della Service tax e l’allentamento dei vincoli finanziari dei comuni, lasciando loro la possibilità, nell’esercizio della propria autonomia tributaria, di ridurre il prelievo Imu per l’abolizione principale e relative pertinenze fino all’azzeramento del’imposta.
Nel documento si spiega che l’introduzione della Service tax consentirebbe di ”rafforzare il controllo democratico dei cittadini nei confronti degli amministratori locali”.
Mentre la seconda ipotesi, che viene classificata come ”derubricazione della revisione Imu relativa all’abitazione principale”, secondo il ministro consentirebbe di ”determinare uno stimolo ad interventi di crescita”.
Immediate le reazioni del Pdl. “La decisione di abolire l’Imu sulla prima casa è politica, spetta al governo assumerla e al Parlamento approvarla. – dichiara il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani – Chiediamo al presidente Letta di mantenere gli impegni assunti. Le ipotesi e le valutazioni dei tecnici del ministero dell’Economia, che noi conoscevamo e che oggi vengono rese di dominio pubblico, non spostano di una virgola la nostra posizione”.
“Le analisi, gli scenari e le simulazioni del Mef sono sempre utili per approfondire, ma ora è il tempo delle decisioni. L’Imu sulla prima casa va abolita. Pacta sunt servanda” sottolinea Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera e coordinatore dei dipartimenti del Pdl.
Più duro il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, che su Twitter scrive: “Basta balletti su Imu. Va tolta su prima casa o governo rischia. Serietà e coerenza. L’Imu sulla prima casa si toglie e basta”.

Sulla stessa linea il senatore del Pdl, Altero Matteoli, presidente della commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama. “Il combinato disposto dell’intervista di ieri di Epifani e oggi la pubblicazione delle ipotesi del Mef sull’Imu, avvenuta in modo pavido senza la firma di Saccomanni – attacca – lasciano far credere che il Pd ha deciso di far cadere il governo. Il Pd se ne assumerà interamente la responsabilità politica”


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